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Problematiche su applicazione superbonus 110% per condominio
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Testo
<blockquote data-quote="Sjlvia" data-source="post: 410904" data-attributes="member: 56158"><p>a) E' necessario distinguere lo studio della conformità urbanistica e l'indagine energetica. La conformità urbanistica è richiesta <strong>solo </strong>per le parti condominiali quando gli interventi riguardano solo beni comuni (esempio, cappotto allo stabile). Se ci fossero interventi anche all'interno delle proprietà private, queste ultime per poter fruire del superbonus devono prima avere la conformità urbanistica.</p><p>L'indagine energetica è altra cosa: come ben spiegato da [USER=15253]@Nemesis[/USER] l'attestato di prestazione energetica condominiale, indispensabile per fruire dell'ecobonus, risulta dagli attestati di ogni singola unità. In questo caso quasi sicuramente si deve entrare nelle proprietà private. E' qui che secondo me i condòmini in disaccordo potrebbero fare ostruzionismo, ma non so se il termotecnico abbia a disposizione altri modi per arrivare al risultato</p><p>b) Non so con precisione se un diniego ai dati catastali e urbanistici potrebbe bloccare tutto; può darsi che il tecnico, forte di una delibera condominiale presa con le giuste maggioranze, possa chiedere al Comune un accesso agli atti senza la delega del diretto interessato, ma non ne sono sicura e lascio ad altri specificare meglio</p><p>c) Anche qui ha già risposto in modo corretto [USER=46111]@Dimaraz[/USER] . Aggiungo che se un condòmino è proprietario (o usufruttuario o avente diritto di abitazione) anche solo dell'abitazione dove abita, senza nessun altro reddito, è comunque soggetto IRPEF perché l'immobile fa reddito (poi non tassato perché dedotto in quanto abitazione principale).</p><p>d) se l'intervento è stato deliberato con le corrette maggioranze i proprietari dei locali commerciali <strong>devono</strong> aderire ai lavori su parti comuni, non possono rifiutarsi; possono però rifiutarsi a eseguire lavori all'interno della proprietà privata. Questo rappresenterebbe un problema solo se per fare il salto di due classi nelle prestazioni energetiche fosse indispensabile eseguire dei lavori anche nelle loro proprietà (esempio, sostituzione delle vetrine con altre più isolanti, oppure delle caldaie personali ecc.).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Sjlvia, post: 410904, member: 56158"] a) E' necessario distinguere lo studio della conformità urbanistica e l'indagine energetica. La conformità urbanistica è richiesta [B]solo [/B]per le parti condominiali quando gli interventi riguardano solo beni comuni (esempio, cappotto allo stabile). Se ci fossero interventi anche all'interno delle proprietà private, queste ultime per poter fruire del superbonus devono prima avere la conformità urbanistica. L'indagine energetica è altra cosa: come ben spiegato da [USER=15253]@Nemesis[/USER] l'attestato di prestazione energetica condominiale, indispensabile per fruire dell'ecobonus, risulta dagli attestati di ogni singola unità. In questo caso quasi sicuramente si deve entrare nelle proprietà private. E' qui che secondo me i condòmini in disaccordo potrebbero fare ostruzionismo, ma non so se il termotecnico abbia a disposizione altri modi per arrivare al risultato b) Non so con precisione se un diniego ai dati catastali e urbanistici potrebbe bloccare tutto; può darsi che il tecnico, forte di una delibera condominiale presa con le giuste maggioranze, possa chiedere al Comune un accesso agli atti senza la delega del diretto interessato, ma non ne sono sicura e lascio ad altri specificare meglio c) Anche qui ha già risposto in modo corretto [USER=46111]@Dimaraz[/USER] . Aggiungo che se un condòmino è proprietario (o usufruttuario o avente diritto di abitazione) anche solo dell'abitazione dove abita, senza nessun altro reddito, è comunque soggetto IRPEF perché l'immobile fa reddito (poi non tassato perché dedotto in quanto abitazione principale). d) se l'intervento è stato deliberato con le corrette maggioranze i proprietari dei locali commerciali [B]devono[/B] aderire ai lavori su parti comuni, non possono rifiutarsi; possono però rifiutarsi a eseguire lavori all'interno della proprietà privata. Questo rappresenterebbe un problema solo se per fare il salto di due classi nelle prestazioni energetiche fosse indispensabile eseguire dei lavori anche nelle loro proprietà (esempio, sostituzione delle vetrine con altre più isolanti, oppure delle caldaie personali ecc.). [/QUOTE]
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