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<blockquote data-quote="Nemesis" data-source="post: 247380" data-attributes="member: 15253"><p>Un chiamato all'eredità (sia nella successione legittima sia nella successione testamentaria) diventa erede solamente se accetta l'eredità (e l'accettazione avviene anche in altre forme, non solamente quando è "espressa").</p><p>Quindi l'acquisto della qualità di erede è subordinato all'accettazione. Peraltro, l'accettazione retroagisce al momento dell'apertura della successione.</p><p>I legittimari sono le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione. Tra queste persone, v'è <u>anche</u> il coniuge.</p><p>Un nominato in testamento (chiamato all'eredità), se rinuncia all'eredità, non diviene erede.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Nemesis, post: 247380, member: 15253"] Un chiamato all'eredità (sia nella successione legittima sia nella successione testamentaria) diventa erede solamente se accetta l'eredità (e l'accettazione avviene anche in altre forme, non solamente quando è "espressa"). Quindi l'acquisto della qualità di erede è subordinato all'accettazione. Peraltro, l'accettazione retroagisce al momento dell'apertura della successione. I legittimari sono le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione. Tra queste persone, v'è [U]anche[/U] il coniuge. Un nominato in testamento (chiamato all'eredità), se rinuncia all'eredità, non diviene erede. [/QUOTE]
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