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<blockquote data-quote="Luigi Barbero" data-source="post: 74127" data-attributes="member: 11970"><p>Bisogna dire che, spesso, ogni A.d.E. è una repubblica a se stante. Ed in quanto ciò ogni direttore locale interpreta in modo più o meno restrittivo la norma.</p><p>Ho due esempi da portare: il primo è quando a mia cognata è capitato di acquistare un appartamento occupato con contratto in scadenza ma che comunque si sarebbe liberato dopo 30 mesi dall'acquisto. Quindi fuori dai 18 mesi previsti per legge. Legge che, peraltro alcuni Tribunali prima e la Cassazione poi hanno giudicato troppo "fiscale" nella perentorietà ed hanno accolto molte delle difficoltà oggettive di stabilire la residenza entro i predetti termini. Facendo presente l'accaduto all'Agenzia delle Entrate di competenza (Frosinone) questa è stata irremovibile ed ha costretto mia cognata a fare ricorso presso la Commissione Tributaria, sempre di Frosinone, la quale, dopo avere letto le motivazioni, non ha nemmeno convocato le parti ed ha archiviato l'ingiunzione di pagamento nel frattempo intervenuta per una cifra di circa 9000 euro.</p><p>A me, è andata ancora meglio. Avevo acquistato un immobile....ecc. ecc. ma il comune interessato "motu proprio" non mi ha concesso la residenza per due volte consecutive e mi ha fatto scadere i termini dei 18 mesi. Quando, infine ho avuto la residenza ho fatto presente all'Agenzia delle Entrate di L'Aquila l'accaduto e le mie giustificazioni. Sono state accolte con una semplice domanda in "autotutela", benchè fra il rogito e la "residenza" fossero passati 38 mesi. Quindi, non ho nemmeno dovuto fare ricorso.</p><p>Quindi, il consiglio è: vai a parlare con l'Agenzia delle Entrate, portagli le tue argomentazioni supportate dal contratto di affitto che scade dopo i 18 mesi e....non essere troppo pessimista. Auguri.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Barbero, post: 74127, member: 11970"] Bisogna dire che, spesso, ogni A.d.E. è una repubblica a se stante. Ed in quanto ciò ogni direttore locale interpreta in modo più o meno restrittivo la norma. Ho due esempi da portare: il primo è quando a mia cognata è capitato di acquistare un appartamento occupato con contratto in scadenza ma che comunque si sarebbe liberato dopo 30 mesi dall'acquisto. Quindi fuori dai 18 mesi previsti per legge. Legge che, peraltro alcuni Tribunali prima e la Cassazione poi hanno giudicato troppo "fiscale" nella perentorietà ed hanno accolto molte delle difficoltà oggettive di stabilire la residenza entro i predetti termini. Facendo presente l'accaduto all'Agenzia delle Entrate di competenza (Frosinone) questa è stata irremovibile ed ha costretto mia cognata a fare ricorso presso la Commissione Tributaria, sempre di Frosinone, la quale, dopo avere letto le motivazioni, non ha nemmeno convocato le parti ed ha archiviato l'ingiunzione di pagamento nel frattempo intervenuta per una cifra di circa 9000 euro. A me, è andata ancora meglio. Avevo acquistato un immobile....ecc. ecc. ma il comune interessato "motu proprio" non mi ha concesso la residenza per due volte consecutive e mi ha fatto scadere i termini dei 18 mesi. Quando, infine ho avuto la residenza ho fatto presente all'Agenzia delle Entrate di L'Aquila l'accaduto e le mie giustificazioni. Sono state accolte con una semplice domanda in "autotutela", benchè fra il rogito e la "residenza" fossero passati 38 mesi. Quindi, non ho nemmeno dovuto fare ricorso. Quindi, il consiglio è: vai a parlare con l'Agenzia delle Entrate, portagli le tue argomentazioni supportate dal contratto di affitto che scade dopo i 18 mesi e....non essere troppo pessimista. Auguri. [/QUOTE]
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