Buongiorno a tutti. Gradivo avere dei pareri su quanto si sta verificando su un immobile di mia proprietà, con affitto in scadenza il 24 febbraio 2024.
Per economia di scritto, sintetizzo i passaggi che abbiamo (con mio fratello, comproprietario) messo in campo per richiedere l’aumento del canone:
GIUGNO 2023, incontro con avvocato e referente di quella amministrazione (il locale è in affitto a una farmacia comunale) ai quali, di persona, abbiamo richiesto l’aumento del canone;
GIUGNO 2023, con largo anticipo, inviata PEC al DIRETTORE GENERALE e ai soggetti incontrati il giorno prima nel cui contenuto abbiamo sintetizzato l’incontro e ribadito come alla scadenza, il canone di locazione sarebbe stato di TOT, da formalizzare nelle sedi opportune;
AGOSTO 2023, inviata nuova PEC (agli stessi indirizzi) che richiamava, integralmente, il contenuto della precedente;
NESSUNA RISPOSTA o PROPOSTA ci è mai perduta.
GENNAIO 2024, essendo prossima la scadenza naturale del contratto (fine FEBBRAIO !), inviata PEC con la quale chiediamo di conoscere, ENTRO E NON OLTRE IL 29 GENNAIO 2024, le intenzioni di proseguire o meno il rapporto aggiungendo che, in caso di chiusura, entro la prima decade del MARZO 2024, il locale doveva essere liberato;
il DIRETTORE GENERALE, a vista, questa volta risponde (PEC), dicendo che l‘azienda non ha risorse per soddisfare la nostra richiesta e aggiunge che noi, NON avendo chiesto nessun adeguamento del canone, il contratto si rinnovava in automatico alle stesse condizioni del precedente;
con PEC, ovviamente, rispondiamo e suggeriamo di verificare le comunicazioni inviate a GIUGNO e AGOSTO (allegate in copia);
da quel momento, SILENZIO !
concludo.
di tutta questa corrispondenza ho copia della trasmissione, consegna e accettazione.
chiedo, secondo gli esperti, cosa succederà ??
attendo cortesi e graditi commenti. Buona vita a tutti …
Per economia di scritto, sintetizzo i passaggi che abbiamo (con mio fratello, comproprietario) messo in campo per richiedere l’aumento del canone:
GIUGNO 2023, incontro con avvocato e referente di quella amministrazione (il locale è in affitto a una farmacia comunale) ai quali, di persona, abbiamo richiesto l’aumento del canone;
GIUGNO 2023, con largo anticipo, inviata PEC al DIRETTORE GENERALE e ai soggetti incontrati il giorno prima nel cui contenuto abbiamo sintetizzato l’incontro e ribadito come alla scadenza, il canone di locazione sarebbe stato di TOT, da formalizzare nelle sedi opportune;
AGOSTO 2023, inviata nuova PEC (agli stessi indirizzi) che richiamava, integralmente, il contenuto della precedente;
NESSUNA RISPOSTA o PROPOSTA ci è mai perduta.
GENNAIO 2024, essendo prossima la scadenza naturale del contratto (fine FEBBRAIO !), inviata PEC con la quale chiediamo di conoscere, ENTRO E NON OLTRE IL 29 GENNAIO 2024, le intenzioni di proseguire o meno il rapporto aggiungendo che, in caso di chiusura, entro la prima decade del MARZO 2024, il locale doveva essere liberato;
il DIRETTORE GENERALE, a vista, questa volta risponde (PEC), dicendo che l‘azienda non ha risorse per soddisfare la nostra richiesta e aggiunge che noi, NON avendo chiesto nessun adeguamento del canone, il contratto si rinnovava in automatico alle stesse condizioni del precedente;
con PEC, ovviamente, rispondiamo e suggeriamo di verificare le comunicazioni inviate a GIUGNO e AGOSTO (allegate in copia);
da quel momento, SILENZIO !
concludo.
di tutta questa corrispondenza ho copia della trasmissione, consegna e accettazione.
chiedo, secondo gli esperti, cosa succederà ??
attendo cortesi e graditi commenti. Buona vita a tutti …