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Testo
<blockquote data-quote="Avvocato Luigi Polidoro" data-source="post: 148006" data-attributes="member: 43268"><p>Ciao,</p><p>la soluzione che ti è stata suggerita potrà soddisfarti, ma solo a metà.</p><p>L'accordo che voi due andreste a sottoscrivere vi vincolerebbe l'uno nei confronti dell'altra, ma non potrebbe spiegare alcun effetto nei confronti dei terzi.</p><p>Qualora il rapporto affettivo dovesse interrompersi (tocca ferro) e decideste di lasciarvi, tu molto probabilmente torneresti nell'appartamento di cui sei già proprietaria mentre il tuo ragazzo rimarrebbe lì, con l'accordo di liquidare la tua quota o di vendere l'immobile per poi dividervi il prezzo spuntato.</p><p>Ma qualora il tuo ragazzo decidesse (so che non succederà, si tratta solo di un'ipotesi) di vendere a terzi e di non riconoscerti l'intera somma che in realtà ti spetta, tu non potrai chiedere direttamente al compratore la tua quota e dovrai invece agire nei confronti del tuo ragazzo, facendo valere il carattere meramente fiduciario della intestazione.</p><p>Con tutto quel che ne consegue in tema di compensazioni che potrebbero essere opposte a detrarre la tua quota: il mutuo lo pagavo solo io, quando si è trattato di affrontare queste spese condominiali l'ho fatto io come da ricevuta.... e via di seguito.</p><p>Per la mia esperienza (e sono sicuro che qualsiasi altro legale non potrà che confermare) le situazioni più complesse sono proprio quelle aventi ad oggetto il dissolvimento delle unioni di fatto con immobili cointestati: si tratta di scelte di vita che in genere vogliono evitare i formalismi e le briglie tipiche di un rapporto matrimoniale, ma che poi in concreto possono far sorgere vincoli (economici) molto più stringenti e difficili da dissolvere.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Avvocato Luigi Polidoro, post: 148006, member: 43268"] Ciao, la soluzione che ti è stata suggerita potrà soddisfarti, ma solo a metà. L'accordo che voi due andreste a sottoscrivere vi vincolerebbe l'uno nei confronti dell'altra, ma non potrebbe spiegare alcun effetto nei confronti dei terzi. Qualora il rapporto affettivo dovesse interrompersi (tocca ferro) e decideste di lasciarvi, tu molto probabilmente torneresti nell'appartamento di cui sei già proprietaria mentre il tuo ragazzo rimarrebbe lì, con l'accordo di liquidare la tua quota o di vendere l'immobile per poi dividervi il prezzo spuntato. Ma qualora il tuo ragazzo decidesse (so che non succederà, si tratta solo di un'ipotesi) di vendere a terzi e di non riconoscerti l'intera somma che in realtà ti spetta, tu non potrai chiedere direttamente al compratore la tua quota e dovrai invece agire nei confronti del tuo ragazzo, facendo valere il carattere meramente fiduciario della intestazione. Con tutto quel che ne consegue in tema di compensazioni che potrebbero essere opposte a detrarre la tua quota: il mutuo lo pagavo solo io, quando si è trattato di affrontare queste spese condominiali l'ho fatto io come da ricevuta.... e via di seguito. Per la mia esperienza (e sono sicuro che qualsiasi altro legale non potrà che confermare) le situazioni più complesse sono proprio quelle aventi ad oggetto il dissolvimento delle unioni di fatto con immobili cointestati: si tratta di scelte di vita che in genere vogliono evitare i formalismi e le briglie tipiche di un rapporto matrimoniale, ma che poi in concreto possono far sorgere vincoli (economici) molto più stringenti e difficili da dissolvere. [/QUOTE]
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