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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 221205" data-attributes="member: 39257"><p>Mi riferivo innanzitutto ai copisti di spartiti musicali che non servivano solo per la vendita destinata da parte degli editori committenti per un pubblico di esecutori professionisti e non (amatori..) ma innanzitutto per i teatri dove le grandi composizioni come le Opere, le Operette, le Sinfonie, i Concerti per orchestra e strumenti solisti, i grandi cori a cappella ecc...non potevano addossarsi al Compositore profilico che si limitava solo alla prima stesura...Si pensi ai tre grandi (quelli che considero i maggiori) Bach, Mozart,</p><p>Beethoven, che, con varie centinaia di composizioni, non avrebbero avuto letteralmente il tempo per simile incombenza,</p><p>Naturalmente questo valeva anche per le opere letterarie...</p><p>Comunque hai ragione...perchè in fondo in fondo i dattilografi non erano altro che copisti meccanizzati... e che dire degli stenografi??? Ritornando al quesito di Rita dedè dobbiamo ricrederci sulla potenza miracolosa del consumismo...ormai si sta parlando di "decrescita" felice. E quindi..."parchi" saluti da quiproquo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 221205, member: 39257"] Mi riferivo innanzitutto ai copisti di spartiti musicali che non servivano solo per la vendita destinata da parte degli editori committenti per un pubblico di esecutori professionisti e non (amatori..) ma innanzitutto per i teatri dove le grandi composizioni come le Opere, le Operette, le Sinfonie, i Concerti per orchestra e strumenti solisti, i grandi cori a cappella ecc...non potevano addossarsi al Compositore profilico che si limitava solo alla prima stesura...Si pensi ai tre grandi (quelli che considero i maggiori) Bach, Mozart, Beethoven, che, con varie centinaia di composizioni, non avrebbero avuto letteralmente il tempo per simile incombenza, Naturalmente questo valeva anche per le opere letterarie... Comunque hai ragione...perchè in fondo in fondo i dattilografi non erano altro che copisti meccanizzati... e che dire degli stenografi??? Ritornando al quesito di Rita dedè dobbiamo ricrederci sulla potenza miracolosa del consumismo...ormai si sta parlando di "decrescita" felice. E quindi..."parchi" saluti da quiproquo. [/QUOTE]
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