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<blockquote data-quote="arcy" data-source="post: 190668" data-attributes="member: 28171"><p>ci stiamo avvalendo di altro professionista, e ci ha già illustrato la situazione con ridotte possibilità di vittoria poichè trattandosi di una sentenza definitiva non vi è, putroppo, nulla da fare anche se sono emerse nuove prove, perizie e dettagli che rendono inefficace e infondato il giudizio su cui si basa.</p><p>Naturalmente, oltre al danno anche la beffa, questo non fa altro che alimentare tanta rabbia e delusione per l'ingiustizia subìta, restando incredulo che non ci sia nulla da fare ma solo accettare una triste realtà !</p><p></p><p>In merito alla mia descrizione cercherò di essere più preciso:</p><p>Le parti accessorie in comune (androne e scale) furono costruiti nel lontanto 1970 poichè due terreni confinanti (di cui i proprietari due fratelli) decisero di edificare un fabbricato con due unità abitative.</p><p>Naturalmente, progetto e concessione edilizia approvati e firmati da entrambi, solo che a distanza di 40 anni per motivi litigiosi uno di essi ha iniziato a rivendicare la proprietà esclusiva delle parti in comune volendo riconoscere all'altra parte il solo passaggio o servitù.</p><p>Tra l'altro, nell'ultima lite pare che la servitù sia stata anche puntualizzata dal fatto che vorrebbero riconoscere solo il passaggio ma NON l'uso delle parti accessorie (scale e androne).</p><p>Quindi che significa?</p><p>Che non si ha nemmeno diritto di posare un vaso sul pavimento o un zerbino?[DOUBLEPOST=1401219628,1401219524][/DOUBLEPOST]</p><p></p><p>ci stiamo avvalendo di altro professionista, e ci ha già illustrato la situazione con ridotte possibilità di vittoria poichè trattandosi di una sentenza definitiva non vi è, putroppo, nulla da fare anche se sono emerse nuove prove, perizie e dettagli che rendono inefficace e infondato il giudizio su cui si basa.</p><p>Naturalmente, oltre al danno anche la beffa, questo non fa altro che alimentare tanta rabbia e delusione per l'ingiustizia subìta, restando incredulo che non ci sia nulla da fare ma solo accettare una triste realtà !</p><p></p><p>In merito alla mia descrizione cercherò di essere più preciso:</p><p>Le parti accessorie in comune (androne e scale) furono costruiti nel lontanto 1970 poichè due terreni confinanti (di cui i proprietari due fratelli) decisero di edificare un fabbricato con due unità abitative.</p><p>Naturalmente, progetto e concessione edilizia approvati e firmati da entrambi, solo che a distanza di 40 anni per motivi litigiosi uno di essi ha iniziato a rivendicare la proprietà esclusiva delle parti in comune volendo riconoscere all'altra parte il solo passaggio o servitù.</p><p>Tra l'altro, nell'ultima lite pare che la servitù sia stata anche puntualizzata dal fatto che vorrebbero riconoscere solo il passaggio ma NON l'uso delle parti accessorie (scale e androne).</p><p>Quindi che significa?</p><p>Che non si ha nemmeno diritto di posare un vaso sul pavimento o un zerbino?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="arcy, post: 190668, member: 28171"] ci stiamo avvalendo di altro professionista, e ci ha già illustrato la situazione con ridotte possibilità di vittoria poichè trattandosi di una sentenza definitiva non vi è, putroppo, nulla da fare anche se sono emerse nuove prove, perizie e dettagli che rendono inefficace e infondato il giudizio su cui si basa. Naturalmente, oltre al danno anche la beffa, questo non fa altro che alimentare tanta rabbia e delusione per l'ingiustizia subìta, restando incredulo che non ci sia nulla da fare ma solo accettare una triste realtà ! In merito alla mia descrizione cercherò di essere più preciso: Le parti accessorie in comune (androne e scale) furono costruiti nel lontanto 1970 poichè due terreni confinanti (di cui i proprietari due fratelli) decisero di edificare un fabbricato con due unità abitative. Naturalmente, progetto e concessione edilizia approvati e firmati da entrambi, solo che a distanza di 40 anni per motivi litigiosi uno di essi ha iniziato a rivendicare la proprietà esclusiva delle parti in comune volendo riconoscere all'altra parte il solo passaggio o servitù. Tra l'altro, nell'ultima lite pare che la servitù sia stata anche puntualizzata dal fatto che vorrebbero riconoscere solo il passaggio ma NON l'uso delle parti accessorie (scale e androne). Quindi che significa? Che non si ha nemmeno diritto di posare un vaso sul pavimento o un zerbino?[DOUBLEPOST=1401219628,1401219524][/DOUBLEPOST] ci stiamo avvalendo di altro professionista, e ci ha già illustrato la situazione con ridotte possibilità di vittoria poichè trattandosi di una sentenza definitiva non vi è, putroppo, nulla da fare anche se sono emerse nuove prove, perizie e dettagli che rendono inefficace e infondato il giudizio su cui si basa. Naturalmente, oltre al danno anche la beffa, questo non fa altro che alimentare tanta rabbia e delusione per l'ingiustizia subìta, restando incredulo che non ci sia nulla da fare ma solo accettare una triste realtà ! In merito alla mia descrizione cercherò di essere più preciso: Le parti accessorie in comune (androne e scale) furono costruiti nel lontanto 1970 poichè due terreni confinanti (di cui i proprietari due fratelli) decisero di edificare un fabbricato con due unità abitative. Naturalmente, progetto e concessione edilizia approvati e firmati da entrambi, solo che a distanza di 40 anni per motivi litigiosi uno di essi ha iniziato a rivendicare la proprietà esclusiva delle parti in comune volendo riconoscere all'altra parte il solo passaggio o servitù. Tra l'altro, nell'ultima lite pare che la servitù sia stata anche puntualizzata dal fatto che vorrebbero riconoscere solo il passaggio ma NON l'uso delle parti accessorie (scale e androne). Quindi che significa? Che non si ha nemmeno diritto di posare un vaso sul pavimento o un zerbino? [/QUOTE]
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