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Senza diritto di usufrutto scritto rischio di rimanere fuori casa?
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<blockquote data-quote="s.billi" data-source="post: 279839" data-attributes="member: 52038"><p>Buonasera,</p><p>mi scuso per particolarità del quesito, ma la mia vicenda è un po' paradossale. Dopo 23 anni di matrimonio e convivenza io e mia moglie coroniamo il sogno di cambiare casa. Dopo anni che ne cerchiamo una adatta, finalmente la troviamo, ma ha una particolarità : è sottoposta a una convenzione edilizia per cui è necessario che l'acquirente non possegga altre unità immobiliari nel comune di residenza. "Qual'è il problema?" Dico a mia moglie ( sono proprietario della precedente abitazione), "la intestiamo a te!" Si da il caso però che il denaro per la compravendita lo metto tutto io (300.000 euro), rimane solo 60.000 euro di mutuo ( che viene intestato a lei come la casa). Epilogo inaspettato: fatta la compravendita, iniziata (da parte di mia moglie) la crisi coniugale, sotto forma di freddezza e estraneità assoluta ecc. ecc.</p><p>Sono passati tre anni, è chiaro che la situazione non è più recuperabile dal punto di vista del rapporto (io da *******e ci ho sperato per tutto questo tempo da "separati in casa"); lei però ora fa la gnorri, non vuole andarsene nemmeno offrendole somme di denaro o la disponibilità dell'abitazione precedente (che nel frattempo si è liberata dall'affittuario). All'epoca della compravendita mi sembrò indelicato tutelarmi, 23 anni insieme senza problemi mi parevano una garanzia sufficiente, quindi non ho fatto niente.. Ora: visto che l'unica arma che ho è quella di smettere di pagare a metà il mutuo, quale documento potrei indurla a firmare per far sì che non possa buttarmi fuori casa? </p><p>Esiste una possibilità che possa garantirmi il diritto di usufrutto della casa anche se risulta intestata a mia moglie? </p><p>Grazie per le informazioni tecniche e i consigli che vorrete darmi..</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="s.billi, post: 279839, member: 52038"] Buonasera, mi scuso per particolarità del quesito, ma la mia vicenda è un po' paradossale. Dopo 23 anni di matrimonio e convivenza io e mia moglie coroniamo il sogno di cambiare casa. Dopo anni che ne cerchiamo una adatta, finalmente la troviamo, ma ha una particolarità : è sottoposta a una convenzione edilizia per cui è necessario che l'acquirente non possegga altre unità immobiliari nel comune di residenza. "Qual'è il problema?" Dico a mia moglie ( sono proprietario della precedente abitazione), "la intestiamo a te!" Si da il caso però che il denaro per la compravendita lo metto tutto io (300.000 euro), rimane solo 60.000 euro di mutuo ( che viene intestato a lei come la casa). Epilogo inaspettato: fatta la compravendita, iniziata (da parte di mia moglie) la crisi coniugale, sotto forma di freddezza e estraneità assoluta ecc. ecc. Sono passati tre anni, è chiaro che la situazione non è più recuperabile dal punto di vista del rapporto (io da *******e ci ho sperato per tutto questo tempo da "separati in casa"); lei però ora fa la gnorri, non vuole andarsene nemmeno offrendole somme di denaro o la disponibilità dell'abitazione precedente (che nel frattempo si è liberata dall'affittuario). All'epoca della compravendita mi sembrò indelicato tutelarmi, 23 anni insieme senza problemi mi parevano una garanzia sufficiente, quindi non ho fatto niente.. Ora: visto che l'unica arma che ho è quella di smettere di pagare a metà il mutuo, quale documento potrei indurla a firmare per far sì che non possa buttarmi fuori casa? Esiste una possibilità che possa garantirmi il diritto di usufrutto della casa anche se risulta intestata a mia moglie? Grazie per le informazioni tecniche e i consigli che vorrete darmi.. [/QUOTE]
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