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Locazione, Affitto e Sfratto
"Sfrattate dalla badante" un'anziana e la figlia disabile
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<blockquote data-quote="asana" data-source="post: 264717" data-attributes="member: 42667"><p>un aggiornamento.</p><p>da la nazione, firenze, di oggi.</p><p>Prossima udienza il 4 agosto. Le due donne ora sono ospiti delle suore</p><p>ANCORA nessuna decisione sul caso delle due donne di Tavarnuzze sfrattate da casa loro dalla ex badante: il giudice ha deciso di rinviare tutto al 4 agosto per permettere alla donna che sta occupando l’appartamento di ripresentarsi assistita da un avvocato. Un caso che sta coinvolgendo tutto un paese, mobilitato attorno a Rosetta, 86 anni, e alla figlia di oltre 50 anni con grave disabilità. Si sono dovute allontanare dal loro appartamento per due mesi: la mamma è stata ricoverata a Villa Le Terme per una delicata riabilitazione post frattura di femore, mentre la figlia Lucia è stata accolta in una struttura protetta gestita da suore. Ma quando avrebbero potuto rientrare a casa, l’hanno trovata occupata dalla loro ex badante, che ha portato a viverci anche la figlia e il nipotino di pochi mesi. «L’udienza civile – spiega l’avvocato Saura Bardi che insieme alla collega Chiara Mancini sta assistendo le due donne per conto del loro tutore e procuratore generale Antonio Borgioli – si è risolta con un rinvio, nonostante le nostre eccezioni. </p><p>La ex badante infatti si è presentata da sola, senza un avvocato, e il magistrato le ha detto di tornare ad agosto con un difensore per eccepire le sue ragioni». Ma questo rinvio, temono gli avvocati e il tutore, non potrà che danneggiare ulteriormente le condizioni di Rosetta e Lucia: ora si trovano insieme perché grazie all’intervento di amici e alla disponibilità dell’istituto di suore, la mamma si è trasferita insieme alla figlia. Ma stanno male, raccontano le persone che stanno intorno a loro: l’impossibilità di tornare a casa, il lungo periodo di lontananza l’una dall’altra, la situazione di incertezza in cui si trovano, le ha profondamente colpite.</p><p>Gli avvocati dicono di aver presentato tutte le denunce del caso, anche col supporto di una relazione dell’assistente sociale che testimonia la necessità di Rosetta e Lucia di tornare urgentemente a casa propria, per non aggravare ulteriormente la situazione. </p><p>Manuela Plastina</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="asana, post: 264717, member: 42667"] un aggiornamento. da la nazione, firenze, di oggi. Prossima udienza il 4 agosto. Le due donne ora sono ospiti delle suore ANCORA nessuna decisione sul caso delle due donne di Tavarnuzze sfrattate da casa loro dalla ex badante: il giudice ha deciso di rinviare tutto al 4 agosto per permettere alla donna che sta occupando l’appartamento di ripresentarsi assistita da un avvocato. Un caso che sta coinvolgendo tutto un paese, mobilitato attorno a Rosetta, 86 anni, e alla figlia di oltre 50 anni con grave disabilità. Si sono dovute allontanare dal loro appartamento per due mesi: la mamma è stata ricoverata a Villa Le Terme per una delicata riabilitazione post frattura di femore, mentre la figlia Lucia è stata accolta in una struttura protetta gestita da suore. Ma quando avrebbero potuto rientrare a casa, l’hanno trovata occupata dalla loro ex badante, che ha portato a viverci anche la figlia e il nipotino di pochi mesi. «L’udienza civile – spiega l’avvocato Saura Bardi che insieme alla collega Chiara Mancini sta assistendo le due donne per conto del loro tutore e procuratore generale Antonio Borgioli – si è risolta con un rinvio, nonostante le nostre eccezioni. La ex badante infatti si è presentata da sola, senza un avvocato, e il magistrato le ha detto di tornare ad agosto con un difensore per eccepire le sue ragioni». Ma questo rinvio, temono gli avvocati e il tutore, non potrà che danneggiare ulteriormente le condizioni di Rosetta e Lucia: ora si trovano insieme perché grazie all’intervento di amici e alla disponibilità dell’istituto di suore, la mamma si è trasferita insieme alla figlia. Ma stanno male, raccontano le persone che stanno intorno a loro: l’impossibilità di tornare a casa, il lungo periodo di lontananza l’una dall’altra, la situazione di incertezza in cui si trovano, le ha profondamente colpite. Gli avvocati dicono di aver presentato tutte le denunce del caso, anche col supporto di una relazione dell’assistente sociale che testimonia la necessità di Rosetta e Lucia di tornare urgentemente a casa propria, per non aggravare ulteriormente la situazione. Manuela Plastina [/QUOTE]
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