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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 242176" data-attributes="member: 39257"><p>Tutti i confronti hanno dei limiti che non si dovrebbero valicare, pena lo stallo</p><p>rappresentato dal bianco e nero (caro ad Arciera...). I tempi lunghissimi della nostra magistratura sono insiti nel sistema; quindi prima viene il sistema ascrivibile al Legislatore, poi vengono gli attori che devono correlarsi al disciplinare che quel sistema loro impone.</p><p>All'interno di quel disciplinare vi è una discrezionalità operativa individuale</p><p>che è quella in ultima analisi che è in discussione...a sua volta si estrapola quella di un certo attore...che è l'avvocato. Quindi l'avvocato non è responsabile del</p><p>"sistema" e di ciò che esso rappresenta. Dentro a quel sistema l'avvocato può essere discusso per le sue scelte operative che sono libere sia per quanto attiene</p><p>i suoi compensi, sia per i suoi spazi temporali nella sua disponibilità. Lui è molto solerte nel preparare il Fascicolo da deporre in cancelleria, anzi, è nel suo interesse. Da quel momento nel valore tempo interviene prima la cancelleria e poi</p><p>i magistrati. E solo dopo a partire dalla prima udienza che egli può tornare a</p><p>far allungare i tempi con le varie richieste che la procedura gli consente...si dirà:</p><p>nel supremo interesse del suo assistito...Certo e fino a un certo punto. Ma vi è anche il collega della controparte che pur potendo opporsi, per solidarietà di categoria e <strong>altro</strong>..., non lo fa e per il suo "assistito" comincia la sofferenza. Poi arriva l'appello a cui spesso si fa ricorso con incertezza di risultato aumentata...</p><p>poi arriva il terzo grado...poi, poi e poi...E' Il groviglio con sentenze di cassazione</p><p>che si contraddicono...Tutto questo non è ascrivibile all'avvocato, ma l'avvocato</p><p>più leggi ci sono, più sono modificate...più ne trae un'oppurtunità di lavoro...(non è una colpa...).</p><p>Per cui in sede legislativa la sua categoria manovra contro qualunque proposta</p><p>di snellimento delle procedure e si oppone a qualunque modifica sia in termini</p><p>temporali, sia a piccole aperture di operatività al singolo cittadino esonerandolo</p><p>dall'obbligatorietà assistenziale...sto pensando anche a dei semplici ricorsi</p><p>alle commissioni tributarie...alla fine nell'insofferenza al singolo avvocato vi è quella contro il sistema che lui di fatto rappresenta...Ed il carico così aumenta...</p><p>Tutto questo è teoria. In pratica e chiudo, un altro malfatto che gli si addebita è quello che spesso lui accetta LITI "precarie" che determinano l'obbligatorietà</p><p>per la controparte di avere a sua volta un avvocato...e niente di più facile che fra</p><p>i due colleghi si instauri un forma di "volemose bene". Spesso fanno perdere cause</p><p>che avrebbero dovute vincere e non fanno sconti correlati...Grazie a Dio, sono riuscito ad evitarli ricorrendo alla transazione...mentre i tanti concittadini che conosco direttamente o quelli postati su Propit sono portatori di critiche feroci verso di loro...E loro se ne fanno un baffo, protetti da un privilegio innaturale che a sua volta aggiunge insofferenza a insofferenza fini a far definire: la più odiosa e nel contempo invidiata categoria fra le libere professioni. E anche questo è un groviglio. Dove nè tu, nè io ....possiamo solo risalutarci...qpq.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 242176, member: 39257"] Tutti i confronti hanno dei limiti che non si dovrebbero valicare, pena lo stallo rappresentato dal bianco e nero (caro ad Arciera...). I tempi lunghissimi della nostra magistratura sono insiti nel sistema; quindi prima viene il sistema ascrivibile al Legislatore, poi vengono gli attori che devono correlarsi al disciplinare che quel sistema loro impone. All'interno di quel disciplinare vi è una discrezionalità operativa individuale che è quella in ultima analisi che è in discussione...a sua volta si estrapola quella di un certo attore...che è l'avvocato. Quindi l'avvocato non è responsabile del "sistema" e di ciò che esso rappresenta. Dentro a quel sistema l'avvocato può essere discusso per le sue scelte operative che sono libere sia per quanto attiene i suoi compensi, sia per i suoi spazi temporali nella sua disponibilità. Lui è molto solerte nel preparare il Fascicolo da deporre in cancelleria, anzi, è nel suo interesse. Da quel momento nel valore tempo interviene prima la cancelleria e poi i magistrati. E solo dopo a partire dalla prima udienza che egli può tornare a far allungare i tempi con le varie richieste che la procedura gli consente...si dirà: nel supremo interesse del suo assistito...Certo e fino a un certo punto. Ma vi è anche il collega della controparte che pur potendo opporsi, per solidarietà di categoria e [B]altro[/B]..., non lo fa e per il suo "assistito" comincia la sofferenza. Poi arriva l'appello a cui spesso si fa ricorso con incertezza di risultato aumentata... poi arriva il terzo grado...poi, poi e poi...E' Il groviglio con sentenze di cassazione che si contraddicono...Tutto questo non è ascrivibile all'avvocato, ma l'avvocato più leggi ci sono, più sono modificate...più ne trae un'oppurtunità di lavoro...(non è una colpa...). Per cui in sede legislativa la sua categoria manovra contro qualunque proposta di snellimento delle procedure e si oppone a qualunque modifica sia in termini temporali, sia a piccole aperture di operatività al singolo cittadino esonerandolo dall'obbligatorietà assistenziale...sto pensando anche a dei semplici ricorsi alle commissioni tributarie...alla fine nell'insofferenza al singolo avvocato vi è quella contro il sistema che lui di fatto rappresenta...Ed il carico così aumenta... Tutto questo è teoria. In pratica e chiudo, un altro malfatto che gli si addebita è quello che spesso lui accetta LITI "precarie" che determinano l'obbligatorietà per la controparte di avere a sua volta un avvocato...e niente di più facile che fra i due colleghi si instauri un forma di "volemose bene". Spesso fanno perdere cause che avrebbero dovute vincere e non fanno sconti correlati...Grazie a Dio, sono riuscito ad evitarli ricorrendo alla transazione...mentre i tanti concittadini che conosco direttamente o quelli postati su Propit sono portatori di critiche feroci verso di loro...E loro se ne fanno un baffo, protetti da un privilegio innaturale che a sua volta aggiunge insofferenza a insofferenza fini a far definire: la più odiosa e nel contempo invidiata categoria fra le libere professioni. E anche questo è un groviglio. Dove nè tu, nè io ....possiamo solo risalutarci...qpq. [/QUOTE]
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