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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 195475" data-attributes="member: 39257"><p>Benissimo. I casi sono due. O si agisce incidendo nell'assetto proprietario o no, lasciando inalterata la situazione.</p><p>Primo caso. A) La cessione parziale o totale comporta un notevole esborso di tributi e spese...senza contare la difficoltà in fase di rogito di reperire o giustificare fiscalmente l'esborso del capitale...B) La Donazione parziale o totale imprime un marchio</p><p>negativo e duraturo sul valore dell'immobile...Sia A che B determineranno un FATTO compiuto difficilmente modificabile, quando, fra 15 anni (???) per media di vita ponderata si troveranno a dover attuare la ripartizione con le modifiche al piano terra si accorgeranno quasi certamente che non ne avranno più voglia per mutate esigenze...Il tempo determina</p><p>sempre grandi sconvolgimenti di progetti e di pulsioni...</p><p>Secondo caso. Non fate nulla. Solo un testamento generico di entrambi..più o meno così: " Fermo restando la quota di legittima per mia moglie (mio marito) nomino eredi universali i miei tre figli con suddivisione paritetica dell'asse ereditario...in fede...(firma)".</p><p>Il coniuge superstite potrà rinunziare alla sua parte in cambio del diritto all'abitazione, già prevista comunque dalla legge e nello stesso tempo i figli, se possibile, potranno già suddividere la parte liquida che comprende anche quella risparmiata dal non aver attuato la scelta del suddetto primo caso. Il coniuge superstite annullerà il suo primo testamento e ne rifarà un altro, menzionando solo i figli o loro aventi causa...Quando anche il genitore superstite sarà passato a miglior vita avranno la possibilità di decidere fra la vendita in blocco o parziale e la modifica del piano terra se attuabile in quel momento dai vari punti di vista: tecnico- urbanistico- finanziario-progettuale ecc...</p><p>Mi sembra evidente che,a mente fredda, riponendo il "TUTTI INSIEME" o che bel divertimento...sia da preferire il secondo caso</p><p>e cioè: nulla...solo i due testamenti...Per chiudere ti riferisco il reale caso di una mia cara giovane amica francese che abita in provincia di Alessandria con marito e tre figli..ereditò insieme ad altri cinque fratelli un alloggio a Parigi (uno a testa nello stesso immobile) con la clausola che in caso di vendita bisognava preferire i fratelli ciascuno con diritto di veto e di prelazione più altre limitazioni cervellotiche derivanti dall'umanissimo desiderio del padre di tenere sempre uniti i fratelli e in PACE..il risultato è che sono in lite perenne e che lei è costretta a continui stressanti viaggi per ogni proposta sia di vendita, sia di interventi</p><p>manutentivi...Quindi è meglio non forzare la mano del destino.</p><p>Rasserena gli zii che, evitando quanto previsto dal primo caso, ne</p><p> avrebbero in termini di tranquillità e maggiore disponiblità.</p><p>Mi auguro di non essere condannato da fradJACOno&compagni per eccessiva e asfissiante prolissità. Grazie e rifatti viva. qpq.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 195475, member: 39257"] Benissimo. I casi sono due. O si agisce incidendo nell'assetto proprietario o no, lasciando inalterata la situazione. Primo caso. A) La cessione parziale o totale comporta un notevole esborso di tributi e spese...senza contare la difficoltà in fase di rogito di reperire o giustificare fiscalmente l'esborso del capitale...B) La Donazione parziale o totale imprime un marchio negativo e duraturo sul valore dell'immobile...Sia A che B determineranno un FATTO compiuto difficilmente modificabile, quando, fra 15 anni (???) per media di vita ponderata si troveranno a dover attuare la ripartizione con le modifiche al piano terra si accorgeranno quasi certamente che non ne avranno più voglia per mutate esigenze...Il tempo determina sempre grandi sconvolgimenti di progetti e di pulsioni... Secondo caso. Non fate nulla. Solo un testamento generico di entrambi..più o meno così: " Fermo restando la quota di legittima per mia moglie (mio marito) nomino eredi universali i miei tre figli con suddivisione paritetica dell'asse ereditario...in fede...(firma)". Il coniuge superstite potrà rinunziare alla sua parte in cambio del diritto all'abitazione, già prevista comunque dalla legge e nello stesso tempo i figli, se possibile, potranno già suddividere la parte liquida che comprende anche quella risparmiata dal non aver attuato la scelta del suddetto primo caso. Il coniuge superstite annullerà il suo primo testamento e ne rifarà un altro, menzionando solo i figli o loro aventi causa...Quando anche il genitore superstite sarà passato a miglior vita avranno la possibilità di decidere fra la vendita in blocco o parziale e la modifica del piano terra se attuabile in quel momento dai vari punti di vista: tecnico- urbanistico- finanziario-progettuale ecc... Mi sembra evidente che,a mente fredda, riponendo il "TUTTI INSIEME" o che bel divertimento...sia da preferire il secondo caso e cioè: nulla...solo i due testamenti...Per chiudere ti riferisco il reale caso di una mia cara giovane amica francese che abita in provincia di Alessandria con marito e tre figli..ereditò insieme ad altri cinque fratelli un alloggio a Parigi (uno a testa nello stesso immobile) con la clausola che in caso di vendita bisognava preferire i fratelli ciascuno con diritto di veto e di prelazione più altre limitazioni cervellotiche derivanti dall'umanissimo desiderio del padre di tenere sempre uniti i fratelli e in PACE..il risultato è che sono in lite perenne e che lei è costretta a continui stressanti viaggi per ogni proposta sia di vendita, sia di interventi manutentivi...Quindi è meglio non forzare la mano del destino. Rasserena gli zii che, evitando quanto previsto dal primo caso, ne avrebbero in termini di tranquillità e maggiore disponiblità. Mi auguro di non essere condannato da fradJACOno&compagni per eccessiva e asfissiante prolissità. Grazie e rifatti viva. qpq. [/QUOTE]
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