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<blockquote data-quote="1giggi1" data-source="post: 74423" data-attributes="member: 17089"><p>Ciao,</p><p>mi sono trovato in una situazione simile alla tua, mia zia che gestiva le cose di nonna e che chiedeva soldi per lei perché non bastavano, ha chiesto di vendere anche lei dei beni partecipati in quota da mia nonna e i tre figli tra cui mio padre.</p><p>Premetto che la zia aveva una procura generale firmata da nonna a suo favore.</p><p>Ci siamo sempre resi disponibili a pagare ciò che mancava a nonna ma dietro presenazione della lista delle entrate ed uscite e degli estratti conto. Alla fine ci siamo trovati costretti ad interdirla.</p><p>Nonna è stata interdetta e la tutela è stata affidata (senza nessuna nostra opposizione - ERRORE GROSSISSIMO DA PARTE NOSTRA) a mia zia.</p><p>La tutrice comunque ha dovuto redarre il patrimonio di mia nonna al momento dell'interdizione (beni mobili e immobili, rendite etc).</p><p>Poi annualmente redige un rendiconto con le entrate ed uscite e lo presenta con le relative ricevute al Giudice Tutelare, le spese sono quelle di ordinaria amministrazione e non quelle straordinarie, mi spiego nonn può acquistare una macchina o vendere un appartamento senza il consenso del Giudice e/o pro-tutore (il protutore è quella persona che deve controllare l'operato del tutore).</p><p>Se tuo nonno è cieco sicuramente ha bisogno di un aiuto per le cose quotidiane della vita e per quelle non quotidiane. Il tribunale può decidere di affiancargli qualcuno (le figure sono amministratore di sostegno e tutore, non so se ne esistono altre). </p><p>Il mio consiglio è quello di chiedere l'interdizione (o in alternativa qualche altra forma di sostegno), non lasciare che le cose di tuo nonno vengano gestite da tuo zio.</p><p>Non so dove risiede tuo nonno, certo che se l'interdizione la chiedi a Roma ci sono dei tempi diversi rispetto ad Ancona (qui l'interdizione è stata richiesta alla fine di gennaio 2005 e a novembre c'è stata la sentenza).</p><p>Consulta un legale che saprà sicuramente consigliarti, io non escluderei una denuncia per circonvenzione di incapace e/o appropriazione indebita, certo che se chiede i soldi perché tuo nonno non è autosufficiente e non paga nulla per l'affitto dei tre negozi la cosa è un poco in contraddizione.</p><p>Nella speranza di non averti confuso, ti saluto.</p><p>Luigi</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="1giggi1, post: 74423, member: 17089"] Ciao, mi sono trovato in una situazione simile alla tua, mia zia che gestiva le cose di nonna e che chiedeva soldi per lei perché non bastavano, ha chiesto di vendere anche lei dei beni partecipati in quota da mia nonna e i tre figli tra cui mio padre. Premetto che la zia aveva una procura generale firmata da nonna a suo favore. Ci siamo sempre resi disponibili a pagare ciò che mancava a nonna ma dietro presenazione della lista delle entrate ed uscite e degli estratti conto. Alla fine ci siamo trovati costretti ad interdirla. Nonna è stata interdetta e la tutela è stata affidata (senza nessuna nostra opposizione - ERRORE GROSSISSIMO DA PARTE NOSTRA) a mia zia. La tutrice comunque ha dovuto redarre il patrimonio di mia nonna al momento dell'interdizione (beni mobili e immobili, rendite etc). Poi annualmente redige un rendiconto con le entrate ed uscite e lo presenta con le relative ricevute al Giudice Tutelare, le spese sono quelle di ordinaria amministrazione e non quelle straordinarie, mi spiego nonn può acquistare una macchina o vendere un appartamento senza il consenso del Giudice e/o pro-tutore (il protutore è quella persona che deve controllare l'operato del tutore). Se tuo nonno è cieco sicuramente ha bisogno di un aiuto per le cose quotidiane della vita e per quelle non quotidiane. Il tribunale può decidere di affiancargli qualcuno (le figure sono amministratore di sostegno e tutore, non so se ne esistono altre). Il mio consiglio è quello di chiedere l'interdizione (o in alternativa qualche altra forma di sostegno), non lasciare che le cose di tuo nonno vengano gestite da tuo zio. Non so dove risiede tuo nonno, certo che se l'interdizione la chiedi a Roma ci sono dei tempi diversi rispetto ad Ancona (qui l'interdizione è stata richiesta alla fine di gennaio 2005 e a novembre c'è stata la sentenza). Consulta un legale che saprà sicuramente consigliarti, io non escluderei una denuncia per circonvenzione di incapace e/o appropriazione indebita, certo che se chiede i soldi perché tuo nonno non è autosufficiente e non paga nulla per l'affitto dei tre negozi la cosa è un poco in contraddizione. Nella speranza di non averti confuso, ti saluto. Luigi [/QUOTE]
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