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Nuda Proprietà, Usufrutto e Comodato
Usufrutto o Vendita?
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<blockquote data-quote="archisilvio" data-source="post: 22086" data-attributes="member: 5051"><p>Questo è giustissimo e sul momento non ci avevo pensato.</p><p>Vi sono delle differenze tra le definizioni di abitazione principale e residenza, per le quali si potrebbe anche lasciare la residenza nell'altra casa, ma effettivamente non ha un gran senso, poiché il trasferimento (all'interno dello stesso Comune) non comporta grossi fastidi.</p><p></p><p></p><p></p><p>Qui purtroppo credo di doverti contraddire, perché nell'Annuario 2010 dell'Agenzia delle Entrate ho trovato questo paragarafo (pag. 159):</p><p></p><p>"<em>ALCUNI CASI PARTICOLARI</em></p><p><em>(...)</em></p><p><em><strong>Titolari di nuda proprietà su altra abitazione</strong></em></p><p><em>L’agevolazione “prima casa” compete anche all’acquirente o ai coniugi che siano titolari del diritto di nuda proprietà su altra casa di abitazione situata nello stesso Comune in cui si trova l’immobile che viene acquistato, sempre che ricorrano le altre condizioni previste dalla legge.</em>"</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Intanto l'usufrutto ha un minor valore su cui calcolare le imposte, quindi vi è un risparmio.</p><p>Poi, per dirla in modo semplice, rimarresti "futura proprietaria virtuale" nel senso che, nel caso malauguratissimo di scomparsa del tuo coniuge, l'usufrutto si consolida automaticamente alla nuda proprietà (ritorni ad essere automaticamente piena proprietaria di quella quota senza ulteriori passaggi... vabbè, giusto la voltura catastale!); questo si traduce ad esempio nel fatto che non ci pagheresti imposte e sei comunque tutelata nel caso di separazione dal coniuge (quella quota non va in successione).</p><p>Purtroppo ho tirato in ballo alcuni casi un po' tristi e non augurabili, però quando si trasferiscono diritti immobiliari bisogna fare bene i conti anche con questi.</p><p></p><p></p><p>Ciao</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="archisilvio, post: 22086, member: 5051"] Questo è giustissimo e sul momento non ci avevo pensato. Vi sono delle differenze tra le definizioni di abitazione principale e residenza, per le quali si potrebbe anche lasciare la residenza nell'altra casa, ma effettivamente non ha un gran senso, poiché il trasferimento (all'interno dello stesso Comune) non comporta grossi fastidi. Qui purtroppo credo di doverti contraddire, perché nell'Annuario 2010 dell'Agenzia delle Entrate ho trovato questo paragarafo (pag. 159): "[I]ALCUNI CASI PARTICOLARI (...) [B]Titolari di nuda proprietà su altra abitazione[/B] L’agevolazione “prima casa” compete anche all’acquirente o ai coniugi che siano titolari del diritto di nuda proprietà su altra casa di abitazione situata nello stesso Comune in cui si trova l’immobile che viene acquistato, sempre che ricorrano le altre condizioni previste dalla legge.[/I]" Intanto l'usufrutto ha un minor valore su cui calcolare le imposte, quindi vi è un risparmio. Poi, per dirla in modo semplice, rimarresti "futura proprietaria virtuale" nel senso che, nel caso malauguratissimo di scomparsa del tuo coniuge, l'usufrutto si consolida automaticamente alla nuda proprietà (ritorni ad essere automaticamente piena proprietaria di quella quota senza ulteriori passaggi... vabbè, giusto la voltura catastale!); questo si traduce ad esempio nel fatto che non ci pagheresti imposte e sei comunque tutelata nel caso di separazione dal coniuge (quella quota non va in successione). Purtroppo ho tirato in ballo alcuni casi un po' tristi e non augurabili, però quando si trasferiscono diritti immobiliari bisogna fare bene i conti anche con questi. Ciao [/QUOTE]
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