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<blockquote data-quote="ragiona" data-source="post: 122867" data-attributes="member: 29159"><p>dovendo vendere il mio appartamento, mi trovo nella necessità di gestire qualche piccola modifica – che non riguarda comunque la sicurezza - fatte per un utilizzo di maggior comodità degli ambienti (es: creazione di uno studiolo i da una porzione di garage mediante divisorio in cartongesso, apertura di un passaggio di comodo tra una tavernetta e l’adiacente scannafosso ecc.). Si tratta in sostanza di piccole modifiche che potrebbero interessare di mantenere al futuro acquirente, ma che il tecnico che dovrà certificare la conformità chiede – giustamente – di rimuovere o quanto meno di “mascherare” non essendovi i presupposti per una loro regolarizzazione. La mia domanda è: nella seconda ipotesi – e ovviamente previo accordo con la parte acquirente- avrebbe validità un atto privato tra le parti con la quale la stessa riconosce ed accetta l’esistenza di questa realtà – in modo tale da scongiurare il rischio di eventuali rivendicazioni postume di riduzione del prezzo per difformità? Io sospetto che un tale atto possa essere considerato nullo e comunque in caso di dubbio preferisco rimettere tutto in pristino; tuttavia gradirei ricevere un parere circostanziato al riguardo.</p><p>Grazie e saluti a tutti gli ospiti</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ragiona, post: 122867, member: 29159"] dovendo vendere il mio appartamento, mi trovo nella necessità di gestire qualche piccola modifica – che non riguarda comunque la sicurezza - fatte per un utilizzo di maggior comodità degli ambienti (es: creazione di uno studiolo i da una porzione di garage mediante divisorio in cartongesso, apertura di un passaggio di comodo tra una tavernetta e l’adiacente scannafosso ecc.). Si tratta in sostanza di piccole modifiche che potrebbero interessare di mantenere al futuro acquirente, ma che il tecnico che dovrà certificare la conformità chiede – giustamente – di rimuovere o quanto meno di “mascherare” non essendovi i presupposti per una loro regolarizzazione. La mia domanda è: nella seconda ipotesi – e ovviamente previo accordo con la parte acquirente- avrebbe validità un atto privato tra le parti con la quale la stessa riconosce ed accetta l’esistenza di questa realtà – in modo tale da scongiurare il rischio di eventuali rivendicazioni postume di riduzione del prezzo per difformità? Io sospetto che un tale atto possa essere considerato nullo e comunque in caso di dubbio preferisco rimettere tutto in pristino; tuttavia gradirei ricevere un parere circostanziato al riguardo. Grazie e saluti a tutti gli ospiti [/QUOTE]
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