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Vendita casa a figlio a un valore probabilmente inferiore a quello di mercato
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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 105554" data-attributes="member: 15764"><p>Anche se con un pò di ritardo volevo fare due considerazioni: la prima è che finchè uno è in vita del proprio patrimonio, se non è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, fa quello che vuole, compreso la disparità di trattamento dei propri figli. Chi è intervenuto ha sempre considerato le legittime: ma queste entrano in gioco al momento della morte di qualcuno che ha fatto testamento ledendo le quote legittime di un avente diritto prima non ha significato parlare di legittime di equità e di affetti.</p><p>A questo proposito vorrei dire ad Arciera di smettere di mangiare mele perchè le fanno male come a Biancaneve. Io ho 65 anni e ne ho viste di cotte e di crude davanti ad una eredità. Posso raccontare di una mia amica che incontra un vedovo con figli già adulti, decidono di videre assieme, si comprano una casa, la mia amica ci mette tutto quello che aveva: circa 250 milioni di lire (eravamo nel 1995). Purtroppo la mia amica lascia che la casa venga intestata al compagno: il compagno dopo una decina d'anni si ammala di un male incurabile. La mia amica lo assiste per quasi due anni nelle tribolazioni di una vicenda che non da scampo. Il compagno muore senza aver fatto testamento e senza aver sposato la compagna. Il giorno successivo a quello del funerale una avvocato bussa alla porta della casa dove viveva la mia amica, e questo legale, in nome e per conto dei figli, le consegna una intimazione a lasciare libero entro 30 giorni l'appartamento. Così a sessanta anni suonati la mia amica ha dovuto tornare a casa della vecchia madre, che abita in affitto a circa 850 km di distanza da dove lei risiedeva, ha dovuto cercarsi un lavoro in nero e, fortunatamente, lo ha trovato (facendo quello che amorevolmente e gratuitamente aveva fatto per il compagno). Arciera ho ancora una dozzina di vicende strappalacrime veramente accadute dove gli affetti non sono stati presi minimamente in considerazione neanche dai giudici. Ha ragione che ha detto che discendiamo da Caino.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 105554, member: 15764"] Anche se con un pò di ritardo volevo fare due considerazioni: la prima è che finchè uno è in vita del proprio patrimonio, se non è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, fa quello che vuole, compreso la disparità di trattamento dei propri figli. Chi è intervenuto ha sempre considerato le legittime: ma queste entrano in gioco al momento della morte di qualcuno che ha fatto testamento ledendo le quote legittime di un avente diritto prima non ha significato parlare di legittime di equità e di affetti. A questo proposito vorrei dire ad Arciera di smettere di mangiare mele perchè le fanno male come a Biancaneve. Io ho 65 anni e ne ho viste di cotte e di crude davanti ad una eredità. Posso raccontare di una mia amica che incontra un vedovo con figli già adulti, decidono di videre assieme, si comprano una casa, la mia amica ci mette tutto quello che aveva: circa 250 milioni di lire (eravamo nel 1995). Purtroppo la mia amica lascia che la casa venga intestata al compagno: il compagno dopo una decina d'anni si ammala di un male incurabile. La mia amica lo assiste per quasi due anni nelle tribolazioni di una vicenda che non da scampo. Il compagno muore senza aver fatto testamento e senza aver sposato la compagna. Il giorno successivo a quello del funerale una avvocato bussa alla porta della casa dove viveva la mia amica, e questo legale, in nome e per conto dei figli, le consegna una intimazione a lasciare libero entro 30 giorni l'appartamento. Così a sessanta anni suonati la mia amica ha dovuto tornare a casa della vecchia madre, che abita in affitto a circa 850 km di distanza da dove lei risiedeva, ha dovuto cercarsi un lavoro in nero e, fortunatamente, lo ha trovato (facendo quello che amorevolmente e gratuitamente aveva fatto per il compagno). Arciera ho ancora una dozzina di vicende strappalacrime veramente accadute dove gli affetti non sono stati presi minimamente in considerazione neanche dai giudici. Ha ragione che ha detto che discendiamo da Caino. [/QUOTE]
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