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<blockquote data-quote="Jrogin" data-source="post: 15502" data-attributes="member: 3351"><p>Questa volta avrei piacere avere di un vostro parere per un caso reale.</p><p>La situazione è questa:</p><p>nel 1999, A (vivente che attualmente è coniugato in regime di comunione dei beni con B ed ha due figli minori C e D) dona ai genitori E ed F un immobile di civile abitazione.</p><p>Oggi 2010 E ed F intendono vendere ad un terzo.</p><p>Tenendo conto che E ed F hanno un 'altro figlio G, che E ha una sorella H vivente e coniugata con I (con prole), che F aveva tre sorelle L,M,N (tutte decedute), quale è secondo voi la procedura che tutela maggiormente il terzo acquirente, per evitare eventuali impugnazioni.</p><p></p><p>A mio parere è quello di risolvere la donazione (o revocarla, non mi ricordo bene il termine esatto) in modo che A torni in possesso dell'immobile e lui lo venda al terzo.</p><p>L'unico dubbio che ho è che avevo letto da qualche parte, che secondo alcuni orientamenti (minoritari credo), la revoca di una donazione potrebbe essere interpretata come una "controdonazione".</p><p>Se così fosse, e partecipassero all'atto notarile di revoca, anche G (figlio di EF e fratello diA), e B (moglie di A) e H (sorella di E), si potrebbe stare tranquilli?</p><p></p><p>Ci sono altre soluzioni? (a parte fideiussioni varie) </p><p></p><p>E nel caso della procedura di revoca, rivendendo A subito dopo, va incontro al pagamento di imposte (io credo di no).</p><p></p><p>Il caso esposto, non è solo "accademico", ma è una situazione reale ala quale devo trovare una soluzione.</p><p></p><p>Attendo fiducioso il parere di esperti ed utenti, e naturalmente vi terrò aggiornati sugli sviluppi.</p><p></p><p>Grazie sin d'ora a tutti.</p><p></p><p>PS: mi sono accorto ora che fra un po' finivo le lettere</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Jrogin, post: 15502, member: 3351"] Questa volta avrei piacere avere di un vostro parere per un caso reale. La situazione è questa: nel 1999, A (vivente che attualmente è coniugato in regime di comunione dei beni con B ed ha due figli minori C e D) dona ai genitori E ed F un immobile di civile abitazione. Oggi 2010 E ed F intendono vendere ad un terzo. Tenendo conto che E ed F hanno un 'altro figlio G, che E ha una sorella H vivente e coniugata con I (con prole), che F aveva tre sorelle L,M,N (tutte decedute), quale è secondo voi la procedura che tutela maggiormente il terzo acquirente, per evitare eventuali impugnazioni. A mio parere è quello di risolvere la donazione (o revocarla, non mi ricordo bene il termine esatto) in modo che A torni in possesso dell'immobile e lui lo venda al terzo. L'unico dubbio che ho è che avevo letto da qualche parte, che secondo alcuni orientamenti (minoritari credo), la revoca di una donazione potrebbe essere interpretata come una "controdonazione". Se così fosse, e partecipassero all'atto notarile di revoca, anche G (figlio di EF e fratello diA), e B (moglie di A) e H (sorella di E), si potrebbe stare tranquilli? Ci sono altre soluzioni? (a parte fideiussioni varie) E nel caso della procedura di revoca, rivendendo A subito dopo, va incontro al pagamento di imposte (io credo di no). Il caso esposto, non è solo "accademico", ma è una situazione reale ala quale devo trovare una soluzione. Attendo fiducioso il parere di esperti ed utenti, e naturalmente vi terrò aggiornati sugli sviluppi. Grazie sin d'ora a tutti. PS: mi sono accorto ora che fra un po' finivo le lettere [/QUOTE]
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