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Vorrei diventare amministratore di condomini, che società mi conviene di più costituire?
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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 164656" data-attributes="member: 15764"><p>tu conosci per caso dei liberi professionisti che lavorano 3 ore alla settimana e poi passo il resto del loro tempo a giocare a golf? Io conosco dei liberi professionisti (geometri, ingegneri) che escono di casa alla 5;30 arrivavano a studio nei dintorni delle ore 6:00 scrivono parte delle relazioni delle visite effettuate il giorno prima, escono dall'ufficio verso 7:00 ed incominciano a fare il giro dei cantieri (dove sono D.L.; coordinatori per la sicurezza; pregettisti; consulenti tecnici) inframmezzati con appuntamenti in tribunale dove devono prestare giuramenti perché nominati CTU dal Giudice; mentre mangiano un tramezzino vanno a fare dei sopralluoghi, magari poco fuori Roma, poi ritornano in ufficio dove hanno appuntamento con dei clienti per il disbrigo di Dia,CILA ed operazioni catastali varie, quindi riprendono a scrivere le relazioni del giorno prima non finite durante le prime ore del mattino ed a redigere dei computi metrici, o a redigere le CTU; magari verso le 18:30 partecipano a qualche assemblea per spiegare ai condomini il perché dei prezzi dei lavori che vorrebero fare (ma che poi non faranno perché non hanno soldi), oppure per spiegare il perché qualche condomino ha fatto causa al condominio ecc... ecc... ; per poi rincasare alle 21;30.</p><p>Credo che la tua precisazione sia pleonastica.</p><p>Comunque per tornare al topic se una persona lavoro come dipendente a tempo pieno possa svolgere un secondo lavoro la risposta è si: se ne ha le capacità intellettive e fisiche può svolgere quanti lavori vuole. L'importante è che lui non trascuri il lavoro principale. A questo punto il quesito diventa quale è il lavoro principale? Quello sicuro? Quello che è più remunerativo? Come si faccia a svolgere a tempo pieno, magari contemporaneamente, due lavori io non mi capacito. Una cosa è certa che entrambi i datori di lavori devono essere avvisati della doppia o, a questo punto, tripla attività del proprio dipendente. Io sostengo che sono veramente poche le persone che possono fare contemporaneamente, e bene, due lavori. Io non mi dimentico dei lavoratori studenti che per frequentare l'università oltre ad usufruire di tutti i permessi possibili ed immaginabili, quando erano sotto esame portavano i libri in ufficio e tenevano le pratiche aperte sulla scivania ma sotto avevano i libri aperti per studiare. Meno male che la moda dei lavoratori studenti è finita. Sfido una persona che ha un doppio lavoro a non telefonare o ricevere telefonate inerenti il secondo lavoro mentre è in servizio nel primo posto di lavoro. E' praticamente impossibile. Come la mettiamo se venisse chiesto a questa persona di fermarsi per fare dello straordinario?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 164656, member: 15764"] tu conosci per caso dei liberi professionisti che lavorano 3 ore alla settimana e poi passo il resto del loro tempo a giocare a golf? Io conosco dei liberi professionisti (geometri, ingegneri) che escono di casa alla 5;30 arrivavano a studio nei dintorni delle ore 6:00 scrivono parte delle relazioni delle visite effettuate il giorno prima, escono dall'ufficio verso 7:00 ed incominciano a fare il giro dei cantieri (dove sono D.L.; coordinatori per la sicurezza; pregettisti; consulenti tecnici) inframmezzati con appuntamenti in tribunale dove devono prestare giuramenti perché nominati CTU dal Giudice; mentre mangiano un tramezzino vanno a fare dei sopralluoghi, magari poco fuori Roma, poi ritornano in ufficio dove hanno appuntamento con dei clienti per il disbrigo di Dia,CILA ed operazioni catastali varie, quindi riprendono a scrivere le relazioni del giorno prima non finite durante le prime ore del mattino ed a redigere dei computi metrici, o a redigere le CTU; magari verso le 18:30 partecipano a qualche assemblea per spiegare ai condomini il perché dei prezzi dei lavori che vorrebero fare (ma che poi non faranno perché non hanno soldi), oppure per spiegare il perché qualche condomino ha fatto causa al condominio ecc... ecc... ; per poi rincasare alle 21;30. Credo che la tua precisazione sia pleonastica. Comunque per tornare al topic se una persona lavoro come dipendente a tempo pieno possa svolgere un secondo lavoro la risposta è si: se ne ha le capacità intellettive e fisiche può svolgere quanti lavori vuole. L'importante è che lui non trascuri il lavoro principale. A questo punto il quesito diventa quale è il lavoro principale? Quello sicuro? Quello che è più remunerativo? Come si faccia a svolgere a tempo pieno, magari contemporaneamente, due lavori io non mi capacito. Una cosa è certa che entrambi i datori di lavori devono essere avvisati della doppia o, a questo punto, tripla attività del proprio dipendente. Io sostengo che sono veramente poche le persone che possono fare contemporaneamente, e bene, due lavori. Io non mi dimentico dei lavoratori studenti che per frequentare l'università oltre ad usufruire di tutti i permessi possibili ed immaginabili, quando erano sotto esame portavano i libri in ufficio e tenevano le pratiche aperte sulla scivania ma sotto avevano i libri aperti per studiare. Meno male che la moda dei lavoratori studenti è finita. Sfido una persona che ha un doppio lavoro a non telefonare o ricevere telefonate inerenti il secondo lavoro mentre è in servizio nel primo posto di lavoro. E' praticamente impossibile. Come la mettiamo se venisse chiesto a questa persona di fermarsi per fare dello straordinario? [/QUOTE]
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