arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Sò perfettamente che stiamo cercando di dirimere questa faccenda, non ti preoccupare. Se hai letto tutto il post di apertura Chocolate ha detto che per ora non vogliono vendere. Fare appello al tribunale non farà altro che deprezzare l'appartamento. Ma questo credo che tutti e 4 lo sappiano. Quindi è una via da non intraprendere. L'unica che ha motivo di intraprenderla, guadagnandoci, è la quarta erede che vorrebbe comprare. I tre non vogliono che la quarta, per motivi che a noi non sono chiari, ma che sicuramente derivano da dissapori familiari, si accaparri l'immobile di famiglia. Noi abbiamo detto, tutti, che ognuno di loro ha la prelazione. Prelazione significa che se l'immobile può essere venduto ad una cifra, quella cifra deve essere corrisposta da uno dei 4. Quindi non rimane loro o di vendere o di comprare la quarta parte, estromettendo così dalla proprietà colei che vuole tutto l'immobile. Rimarrebbero in 3 ad essere proprietari e potrebbero disporre a loro piacimento del bene familiare. Che incombono delle spese su un appartamento sfitto non credo che abbiano bisogno di noi per saperlo. Chocolate si è rivolto/a a noi per sapere come risolvere il suo problema. Molte risposte che sono state date hanno esulato dalla richiesta. Tre non vogliono vendere alla quarta. O vendono alla quarta per prelazione, o la quarta non compra perchè il prezzo reale di mercato per lei è inavvicinabile oppure comprano la quarta parte, estromettendola dalla proprietà. Credo che Chocolate a questo punto abbia capito tutto.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ho difficoltà a ragionare su cose non scritte, tu dici:
Se hai letto tutto il post di apertura Chocolate ha detto che per ora non vogliono vendere.
Io ho letto il post ma questa affermazione non la ricavo citala se la trovi tu io capisco che non vogliono vendere solo a lei ma vogliono vendere.
Poi dici:
Fare appello al tribunale non farà altro che deprezzare l'appartamento.
Non è così, il valore che l'appartamento ha è quello, non viene deprezzato, sono possibili le spese che si potranno sostenere che andranno a ridurre il guadagno di chi vende o aumentare il costo di chi acquista (tra gli eredi si intende).
Poi dici:
Ma questo credo che tutti e 4 lo sappiano. Quindi è una via da non intraprendere. L'unica che ha motivo di intraprenderla, guadagnandoci, è la quarta erede che vorrebbe comprare.
Le varie azioni che ognuno di noi intraprende sono sempre orientate allo stare meglio (in senso ampio). Se una via è da intraprendere o meno è sempre una decisione personale, a mio modo di vedere le cose che sono vietate o assolutamente da fare sono limitate o codificate, e questo non mi sembra il caso (ma anche qui è una valutazione mia). Chi ha intenzione di intraprenderla farà la sua valutazione costi/benefici e se riterrà che i primi saranno inferiori ai secondi, procederà in tal senso. Se la divisione giudiziale è l'unico modo che la legge le permette di avere tutelati i suoi diritti procederà in tal senso. No capisco però la tua affermazione arciera quando dici che la quarta erede che vorrebbe comprare è quella che ci guadagnerà a discapito degli altri.
I tre non vogliono che la quarta, per motivi che a noi non sono chiari, ma che sicuramente derivano da dissapori familiari, si accaparri l'immobile di famiglia.
Qui non ci interessa a noi prendere le parti di quello che scrive per principio, la loro volontà è pretestuosa e non ha nessun fondamento. Non siamo in una situazione "democratica" in cui la maggioranza decide senza appello, siamo in una situazione in cui tutti possono rivendicare qualcosa, ma qualcosa che sia loro e non di altri.
Poi aggiungi:
Noi abbiamo detto, tutti, che ognuno di loro ha la prelazione. Prelazione significa che se l'immobile può essere venduto ad una cifra, quella cifra deve essere corrisposta da uno dei 4. Quindi non rimane loro o di vendere o di comprare la quarta parte, estromettendo così dalla proprietà colei che vuole tutto l'immobile. Rimarrebbero in 3 ad essere proprietari e potrebbero disporre a loro piacimento del bene familiare.
Io non ho mai detto nulla del genere, la prelazione da Wikipedia è così descritta:
Nel diritto successorio, il coerede, che vuole alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione (art. 732 c.c.). Questo diritto deve essere esercitato nel termine di due mesi dall'ultima delle notificazioni. In mancanza della notificazione, i coeredi hanno diritto di riscattare la quota dall'acquirente e da ogni successivo avente causa, finché dura lo stato di comunione ereditaria. Se i coeredi che intendono esercitare il diritto di riscatto sono più, la quota è assegnata a tutti in parti uguali.
Quindi non è come affermi tu, la prelazione è un diritto che può essere esercitato quando un coerede decide di vendere la sua quota, deve prima di vendere a terzi informare gli altri sul prezzo a cui vende per permettere a questi di esercitare il diritto di prelazione.
Ritornando a noi i tre eredi non possono esercitare il diritto di prelazione che qui non esiste in quanto la quarta erede non ha detta che vuole vendere, anzi.
Poi:
Che incombono delle spese su un appartamento sfitto non credo che abbiano bisogno di noi per saperlo. Chocolate si è rivolto/a a noi per sapere come risolvere il suo problema.
Se lo sa non lo so, non gli avrà di certo fatto male ripassare una serie di spese certe, inoltre non c'è cosa più sbagliata di pensare di rivolgersi ad un forum (partecipato da uomini della strada e non solo professionisti, infatti nessun legale ha postato) per risolvere il problema. Qui può solo farsi un'idea, la soluzione e la strada da percorrere può suggerirla solo un legale che valuta la situazione con i pezzi di carta in mano e non con le cose dette senza pezze d'appoggio.
E per finire:
Molte risposte che sono state date hanno esulato dalla richiesta. Tre non vogliono vendere alla quarta. O vendono alla quarta per prelazione, o la quarta non compra perchè il prezzo reale di mercato per lei è inavvicinabile oppure comprano la quarta parte, estromettendola dalla proprietà. Credo che Chocolate a questo punto abbia capito tutto.
Sono sicuro che hai scritto ciò dopo aver riletto i tuoi post.
Ancora saluti a tutti.
Luigi
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Questo nel primo post ha scritto Chocolate:
" O se cmq per ora non volessimo venderla a nessuno? essendo la maggioranza degli eredi, rispetto ad una sola, possiamo far lecitamente qualcosa per opporci o dismettere lei direttamente dall' acquisto della casa?"
Tutto questo strologare da parte tua Luigi non l'ho ben compreso. Il perito del tribunale darà un valore sicuramente deprezzato, salvo poi farlo calare di un 20% ogni volta fino alla vendita. Non solo a Roma succede questo bensì in tutta Italia. Quindi quello che noi possiamo suggerire è di non arrivare a tribunali e avvocati. Non capisco cosa hai da recriminare sulla maniera in cui ho presentato la prelazione. Cosa non hai detto nulla del genere? ognuno dei 4 ha il diritto di prelazione: questo è il motivo per il quale o comprano la quarta parte o vendono le tre parti, MA a condizione di libero mercato se le parti lo accettano, ovvero se accettano il prezzo proposto da un estraneo alla prelazione.
Mi sembra di parlare un' altra lingua con te, pur se dico le identiche tue affermazioni, pur se dici le identiche mie affermazioni.
E' stato da me detto fin dapprincipio tutto. Queste sono solo delle ripetizioni. (E va bene che) repetita iuvant, (ma è oltremodo) sed secant.
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
tovrm, la situazione prospettata è questa:
un erede vuole acquistare
tre eredi non vogliono acquistare in proprio, ma vogliono vendere e non vogliono che ad acquistare sia l'altro.
Il primo non può certo obbligare a vendere "con le buone", ma se chiede la divisione giudiziale il giudice non può negarla e quindi in sostanza può obbligarli alla vendita. Se nell'istanza si dichiara disponibile ad acquisire il bene e gli altri non rivendicano tale volontà, il giudice non potrà altro che "assegnarlo" a lui che pagherebbe il prezzo stabilito del CTU del tribunale.

Ho riletto meglio il post e, in effetti, si intuisce una volontà di dismettere la casa. In questo caso la soluzione è però più semplice di quella prospettata e ne hai dato tu stesso la motivazione. Il coerede ha il diritto di prelazione nell'acquisto della quota di comproprietà immobiliare. Questo diritto può essere fatto valere se l'immobile viene posto in vendita.

Non capisco invece il discorso della vendita giudiziale, la cui procedura può essere attivata solo se un coerede intenda vendere e gli altri no. A mio avviso non ha senso. Occorre semplicemente far valere la prelazione. Se poi gli altri non volessero più vendere, allora dovranno mettersi d'accordo su come gestire l'immobile.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Rispondo a tovrm,
Nessuno dei quattro ha messo in vendita la sua quota, né singolarmente e né insieme agli altri, quindi se non c'è la manifestazione espressa di vendere ad una cifra non ci può essere il diritto di prelazione. Chi vuole acquistare non lo fa perché vuole acquistare, chi vuole vendere non lo fa perché darebbe la possibilità di acquistare all'altro erede.
In tale situazione è difficile (leggi impossibile) trovare un accordo anche per la semplice gestione spese condominiali dell'immobile, se lo trovassero per la gestione ordinaria non sarebbe poi così strano se lo trovassero anche per dismettere.
Il discorso della vendita giudiziale è semplice, è l'unico modo di uscire dalla comunione nel caso non ci fosse accordo tra i coeredi. Tutti vi possono ricorrere se hanno intenzione di sciogliere la comunione.
Certo è che l'interesse maggiore ce l'ha chi vuole acquisire, aspetta l'evolversi della causa, valuta la perizia sul valore, vede come va la prima asta e si regola di conseguenza sulla probabile seconda (con uno sconto generalmente del 20%). Questo 20% risparmiato dovrebbe coprire ampiamente i costi della causa (certo che dipende dall'immobile, dall'ubicazione, dai partecipanti all'asta).
Al contrario chi vuole vendere ma non vuole farlo al quarto erede può solo che rimetterci come minimo il 20% e le spese legali.
Quindi se i tre non hanno interesse all'acquisto si mettano l'animo in pace e cerchino di trarre il massimo ricavo possibile.
Saluti.
Luigi
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Quello che davvero continuo a non capire nel discorso di Luigi e' perché ha preso su di se' il punto di vista della quarta erede. A noi si è rivolto un erede con delle domande specifiche. Perché Luigi non sposi quest'altro punto di vista? Che è poi il punto di vista di chi si è rivolto a noi? Il suggerimento vedrai che cambia. Tu arriveresti in giudizio? Cosa faresti se un erede vuole comprare? La risposta, l'unica risposta possibile, non ce ne sono altre, e' o gli cedete ad un prezzo di mercato l'immobile perché altrimenti andare in giudizio ci perdi, oppure se per motivi tuoi non vuoi darglielo, gli compri la sua parte. Non puoi tirarti indietro, ti devi calare nel personaggio, che appunto in termini legali si chiama attore. Mi sembra che fin dal principio tu hai fatto l'avvocato del diavolo. Devi dare un suggerimento a chi te lo chiede. Altrimenti che vengono a fare qui?
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Gentilissima arciera,
mi sono arreso, ma per l'ultima volta voglio darti ulteriori input per capire sia me che il post di Chocolate.
Ci sono 4 eredi, uno vuole acquistare, gli altri vogliono vendere. Non c'è nessun problema sul prezzo che il quarto pagherebbe. C'è un capriccio degli altri tre che non ha valore legale.

CI si può opporre alla vendita?
Se nessuno ha messo in vendita nulla a che cosa si oppongono?
Lei ha minacciato di proseguire legalmente se non intendiamo vendergli l'immobile.
Ha anticipato cosa farà, quello che farebbero tutti nella sua situazione. E' l'unico modo di sciogliere la comunione se non c'è accordo tra le parti. La quarta erede agisce e gli altri possono rispondere difendendosi ma non hanno nessuna possibilità di far valere il loro "non vogliamo venderla a lei" davanti ad un giudice.

O se cmq per ora non volessimo venderla a nessuno? essendo la maggioranza degli eredi, rispetto ad una sola, possiamo far lecitamente qualcosa per opporci o dismettere lei direttamente dall' acquisto della casa?
Non si può fare nulla, non esiste maggioranza e minoranza, esistono dei diritti che finiscono dove iniziano quelli degli altri. Se la quarta erede vuole la divisione tutto sarà demandato al giudice che sentenzierà secondo la legge e non secondo i voleri personali. Per "dismettere" la quarta erede questa deve accettare di vendere la sua quota, ma se gli altri non vogliono dare le loro quote a lei, potrà mai accettare lei che vuole acquistare?

Quello che davvero continuo a non capire nel discorso di Luigi e' perché ha preso su di se' il punto di vista della quarta erede. A noi si è rivolto un erede con delle domande specifiche. Perché Luigi non sposi quest'altro punto di vista? Che è poi il punto di vista di chi si è rivolto a noi? Il suggerimento vedrai che cambia.

Perchè la situazione descritta porta a queste conclusioni, Chocolate può fare poco o nulla per non far si che l'immobile vada alla quarta erede, anzi ha una sola possibilità, aspettare la divisione giudiziale, veder se la quarta erede manifesta la sua volontà di acquistare e poi davanti al giudice/notaio superare l'offerta della quarta erede. Certo che questa unica via "costa", ma nella vita i capricci si pagano, sempre.

Tu arriveresti in giudizio?
Se qualcuno ti cita in tribunale ci devi andare, non è facoltativo.

Cosa faresti se un erede vuole comprare? La risposta, l'unica risposta possibile, non ce ne sono altre, e' o gli cedete ad un prezzo di mercato l'immobile perché altrimenti andare in giudizio ci perdi,
Il mio suggerimento l'ho dato, date l'immobile cercando di valutarlo più di quanto lo valuta la quarta erede, otterrebbero di più e non avrebbero spese (legali, tribunale, perizie, condominio, IRPEF, . . .)

gli compri la sua parte.

Ma se la quarta vuole acquistare ti pare semplice che ti ceda la sua parte?

Non puoi tirarti indietro, ti devi calare nel personaggio, che appunto in termini legali si chiama attore. Mi sembra che fin dal principio tu hai fatto l'avvocato del diavolo. Devi dare un suggerimento a chi te lo chiede. Altrimenti che vengono a fare qui?

Non mi sono tirato indietro, ho dato il mio suggerimento valutando le possibilità di far vincere il capriccio della maggioranza e tale possibilità non c'è.

Ora mi ritiro.

Saluti a tutti
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Non ci siamo proprio: tu hai dato per assodato che i tre siano capricciosi ed in base a questo hai tirato le tue conclusioni. Si era capito dal primo post. Potevi chiedere perchè non volevano vendere a lei. Come intendevano quindi procedere, perchè procederanno no? e quando procederanno, sapendo che la quarta ha diritto di prelazione valuteranno il caso: è tutto molto semplice. Invece di scrivere questa divina commedia era sufficiente, di nuovo, calarti nei bisogni del nostro/a amico/a. Ti avevo chiesto se tu saresti arrivato in giudizio, non puoi rispondermi "se qualcuno ti ci porta..." perchè prima di arrivarci avresti fatto qualcosa, o no? tipo vendere o comprare. Per questo dicevo che non c'è altra via.
Quindi sono state pagine sprecate. Come ti dicevo, la risposta è solo una: avete ognuno diritto di prelazione, se uno vuol vendere o vendete o comprate la parte.
 

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