Gagarin

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La banca mi ha richiesto un certificato di residenza in carta semplice. Ieri sono andato all'ufficio anagrafe del Comune per chiederlo e mi sono sentito dire che il Comune (come, a detta dell'impiegata, tutti i Comuni) non rilascia più certificazioni in carta semplice, ma solo in bollo; così ho dovuto sborsare inutilmente 16 euro. A qualcuno risulta una "direttiva" del genere data ai Comuni? Se così effettivamente fosse sarebbe l'ennesima tassa occulta governativa, che farebbe anche pendant con quella inserita nel nuovo ISEE (vanno dichiarati i redditi da immobili ai fini IMU, non ICI, con un moltiplicatore del 160%!) e con molte altre che man mano i poveri e tartassatissimi italiani "scoprono" a loro spese nelle pieghe delle varie leggi e leggine che quotidianamente vengono sfornate.
 

alberto bianchi

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Questa volta Renzino non ha colpa:

Dal 1° gennaio 2012 i certificati saranno utilizzabili esclusivamente nei rapporti tra privati e dovranno riportare, pena la loro nullità, la dicitura: “ Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”.

Pertanto, gli uffici comunali dello stato civile e di anagrafe possono rilasciare i certificati soltanto ad uso privato: ciò significa che i certificati di residenza, stato di famiglia, contestuali, certificati residenza e famiglia storico, eccetera sono soggetti, salvo rari casi, all’imposta di bollo (D.P.R. 642/1972) di € 16,00 più € 0,52 per i diritti di segreteria.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
Grazie della risposta chiara, Alberto, anche se non avevo detto che ci entrasse Renzi (che pure ha una parte non indifferente nelle tassazioni più o meno occulte), ma avevo parlato genericamente di "governo": in ogni caso per il cittadino non cambia nulla, perchè deve sempre pagare (in questo caso per una cosa totalmente superflua, non necessaria e, quindi, mi sembra giusto definirla "tassa occulta"). Buon weekend.
 

MagoMerlino

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Proprietario Casa
Caro Gagarin, avresti potuto fare una "autocertificazione" che viene redatta in carta libera e, quindi, non soggetta a bollo. In internet c'è una valanga di modelli, l'importante è riportare che ti assumi tutte le responsabilità civili e penali per le falese dichiarazioni, ecc. ecc. ecc.:)
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Caro Gagarin, avresti potuto fare una "autocertificazione" che viene redatta in carta libera e, quindi, non soggetta a bollo. In internet c'è una valanga di modelli, l'importante è riportare che ti assumi tutte le responsabilità civili e penali per le falese dichiarazioni, ecc. ecc. ecc.
La banca è un Ente privato e ...purtroppo ( ma penso che la norma l'abbiano "spinta" proprio loro) non è obbligata ad accettare l'Autocertificazione".
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
avresti potuto fare una "autocertificazione"
La banca non è un organo della pubblica amministrazione o un gestore di pubblico servizio. Quindi può (non avendone però l'obbligo) accettare dichiarazioni sostitutive di certificazioni (o dell'atto di notorietà).
La banca potrebbe essere considerata gestore di pubblico servizio limitatamente alle attività che svolge per conto di un soggetto pubblico (per esempio, la riscossione di tributi per conto di un organo della pubblica amministrazione).
 

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