Marcel

Nuovo Iscritto
Nel caso di cessione del diritto di superficie di un terreno agricolo per impianto fotovoltaico, mi è stato proposto un canone annuo di 26mila euro per 20/25 anni senza rivalutazione istat. Tale rivalutazione era stata presa in considerazione in un primo momento, poi per via della riduzione degli incentivi governativi mi è stato chiesto di ridimensionare le pretese. Vorrei sapere cosa può comportare in termini economici la mancanza di rivalutazione in un periodo così ampio e con un tale canone.
Grazie
 

Marcel

Nuovo Iscritto
Grazie per la sollecita risposta. Diciassettemila euro in venticinque anni si ammortizzano bene, temevo molto peggio. Grazie ancora.
 

onesense

Membro Attivo
Proprietario Casa
A me sembra folle (o quantomeno estremamente rischioso) accettare una clausola del genere, sia perché non sai a quanto ammonterà l'inflazione da qui ai prossimi 25 anni, sia perché credo che l'importo di 17.000 non sia corretto.
Infatti, 26.000 euro x 25 anni sommano 650.000 euro, che attualizzati ad un tasso del 2% annuo fanno 517.762,07 euro, con una perdita di valore d'acquisto, quindi, pari a 132.237,93.
Considera che l'ultimo anno (il 25°) i tuoi 26.000 varranno come 16.164,76 euro di oggi (sempre considerando un'inflazione pari al 2% annuo costante).
Se l'inflazione fosse costante al 3%, la tua perdita complessiva sarebbe pari a 183.675,90 euro (con un canone annuo pari a 12.790,28 euro di oggi), mentre se fosse del 4% la perdita salirebbe a 227.578,96 (canone al 25° anno pari a 10.143,16 euro).
Spero di non aver sbagliato i calcoli, se si me ne scuso.
Tieni comunque presente che anche i contributi del conto energia rimangono fissi per tutto il periodo (cioè non seguono l'inflazione), quindi il ragionamento fatto da chi vuole affittare il terreno ha una sua logica.
 

Marcel

Nuovo Iscritto
Grazie a tutti per l'interesse, come pensavo l'argomento è piuttosto ingarbugliato.
Una cosa certa è che tra i due calcoli c'è una bella differenza.
 

Betty Boop

Membro Attivo
Proprietario Casa
istat : rinunciare o no..?

PER RAFLOMB

Buongiorno a Voi Tutti
Per Piacere, Una Domanda , sempre inerente all'ISTAT, con La Cedolare secca che oggi entrera' in Vigore, quanto conviene davvero, visto che dovrei , se la scegliessi , rinunciare all'ISTAT dato che Ho solo redditi da affitti.? (Fascia scaglione Medio Intorno al 28%) Grazie in anticipo:daccordo:
 

raflomb

Membro Assiduo
Dalla tabella sotto riportata sembra che, considerata la rinuncia agli aumenti ISTAT (che sono in crescendo, causa la maggiore inflazione che si sta registrando) dei benefici fiscali si possano ottenere dallo scaglione di reddito da 28.000,00 € in sù:


Scaglioni IRPEF



Contratti affitto ordinari a partire dal 2011 Contratti affitto a canone concordato a partire dal 2011
Imposizione ordinaria cedolare secca Differenza Imposizione ordinaria cedolare secca Differenza
Fino a 15 mila


Da 15 mila a 28 mila



Da 28 mila a 55 milaù



Da 55 mila a 75 mila



oltre 75 mila
23,00


26,40



35,75



38,30



40,00




21,00


21,00



21,00



21,00



21,00
-2,00



-5,40




-14,75




-17,30




-19,00
16,10


18,48



25,02



26,81



28,00
19,00


19,00



19,00



19,00



19,00
+2,90


+0,52



-6,02




-7,81




-9,00


Confrontando i dati si può notare come la forchetta del 19% prevista per i canoni concordati e del 21% per i canoni liberi porta a dei vantaggi solo al crescere del reddito; inoltre, chi stipula un contratto a canone concordato e possiede un reddito fino a 25 mila euro è ancora più penalizzato rispetto al regime attuale (al proprietario è lasciato solo il 2% del differenziale di imposizione). Ciò comporterà come conseguenza un sempre minor ricorso alla stipula di contratti a canone concordato che offrono, invece, agli gli inquilini delle garanzie maggiori rispetto al contratto a canone libero.
Nei contratti di affitto ordinari fino a 15 mila euro di reddito si può notare una differenza di solo il 2%, mentre la forchetta tende a crescere con l’aumento del reddito, passando al 5,40% nello scaglione con redditi da 15mila a 28 mila euro; si arriva ad un differenziale del 14,75% nello scaglione con reddito fino a 50 mila euro ed al 17,30% nello scaglione di 75 mila euro fino ad arrivare ad una differenza del 19% in quello con oltre 75mila euro. Sicuramente tale regressione dell’imposizione nei scaglioni di reddito più elevati può avere il vantaggio di portare ad una possibile diminuzione dell’evasione fiscale.

Nei contratti con canone concordato si nota, invece, che nei primi due scaglioni di reddito la differenza è addirittura negativa in quanto l’imposizione fiscale è del 2,9% più elevata in regime di cedolare secca nello scaglione fino a 15 mila euro e dello 0,52% nel secondo scaglione fino a 28 mila euro. La convenienza della cedolare secca si registra solo a partire da un reddito di 29 mila
 

raflomb

Membro Assiduo
Premesso che l'aumento ISTAT inizia ad essere calcolato dal 2° anno, sono gli importi che hai inserito a non convincermi.
Calcolando ad abbundanzia un aumento costante di € 1.000 l'anno su 26.000 € in 25 anni, sarebbero 26.000 €.
 

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