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Successione, Eredità, Donazione e Famiglia
Acconto divisionale a seguito successione ereditaria
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Testo
<blockquote data-quote="User_55664" data-source="post: 338022"><p>Debbo porre un quesito abbastanza complesso e cercherò di essere chiaro nella esposizione del problema . a seguito di successione ereditaria della madre , 4 fratelli hanno deciso di proporre un acconto divisionale ad uno dei fratelli , concedendo un appartamento del palazzo, a totale tacitazione dei diritti, pur rimanendo il comunione dei beni sul residuo patrimonio composto da altri cespiti ed in particolare terreni. La volontà di tutti i germani era stata finalizzata ad una transazione con il fratello apporzionato , onde evitare conflitti ancje con la stirpe . Il suddetto acconto venne stipulato davanti ad un Notaio, da tutti i fratelli ed il rogito indicava il frantoio come particella catastale , pervenuta al sottoscritto con testamento olografo. Il suddetto rogito riportava per l'apporzionato la dicitura : a tacitazione di ogni diritto . Nel corso del tempo sono deceduti tutti i fratelli e la massa attiva risulta essere sempre quello originaria della madre defunta . il sottoscritto , in qualità di nipote delle due sorelle nubili ha ereditato gli appartamenti del palazzo, con testamenti olografi e pubblicati con rogito notarile .Il conflitto posto in essere dalla figlia del germano , a distanza di quasi 10 anni dalla successione , e titolare dell'acconto divisionale è il seguente : tutto quello che non è indicato nella successione testamentaria , deve essere necessariamente riportato in quella legittima . La domanda è la seguente : come è possibile rivendicare particelle del frantoio come pertinenze , quando lo stesso Notaio indica nell'atto il frantoio nella sua interezza come particella catastale , pervenuta al sottoscritto e poi volturata a mezzo di ben due testamenti olografi e poi regolarmente indicati a mezzo altro Notaio , anche il sede di successione ? Inoltre la suddetta erede mi minaccia di procedere alla voltura delle pertinenze a se stessa , anche se solo per il 5o% , indicandomi anche la obbligatorietà degli indici tabellari anche se in presenza di un condominio minimo e nel quale il sottoscritto risulta titolare di ben 3 appartamenti in confronto alla titolarità di un solo appartamento, con il possesso ininterrotto dei locali di pertinenza del frantoio da quasi 10 anni t. Ho fatto più volte presente che il frantoio risulta composto anche dalla corte fatta di magazzino - giardino - stanze per l'olio e giardino . </p><p></p><p>Grazie !</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="User_55664, post: 338022"] Debbo porre un quesito abbastanza complesso e cercherò di essere chiaro nella esposizione del problema . a seguito di successione ereditaria della madre , 4 fratelli hanno deciso di proporre un acconto divisionale ad uno dei fratelli , concedendo un appartamento del palazzo, a totale tacitazione dei diritti, pur rimanendo il comunione dei beni sul residuo patrimonio composto da altri cespiti ed in particolare terreni. La volontà di tutti i germani era stata finalizzata ad una transazione con il fratello apporzionato , onde evitare conflitti ancje con la stirpe . Il suddetto acconto venne stipulato davanti ad un Notaio, da tutti i fratelli ed il rogito indicava il frantoio come particella catastale , pervenuta al sottoscritto con testamento olografo. Il suddetto rogito riportava per l'apporzionato la dicitura : a tacitazione di ogni diritto . Nel corso del tempo sono deceduti tutti i fratelli e la massa attiva risulta essere sempre quello originaria della madre defunta . il sottoscritto , in qualità di nipote delle due sorelle nubili ha ereditato gli appartamenti del palazzo, con testamenti olografi e pubblicati con rogito notarile .Il conflitto posto in essere dalla figlia del germano , a distanza di quasi 10 anni dalla successione , e titolare dell'acconto divisionale è il seguente : tutto quello che non è indicato nella successione testamentaria , deve essere necessariamente riportato in quella legittima . La domanda è la seguente : come è possibile rivendicare particelle del frantoio come pertinenze , quando lo stesso Notaio indica nell'atto il frantoio nella sua interezza come particella catastale , pervenuta al sottoscritto e poi volturata a mezzo di ben due testamenti olografi e poi regolarmente indicati a mezzo altro Notaio , anche il sede di successione ? Inoltre la suddetta erede mi minaccia di procedere alla voltura delle pertinenze a se stessa , anche se solo per il 5o% , indicandomi anche la obbligatorietà degli indici tabellari anche se in presenza di un condominio minimo e nel quale il sottoscritto risulta titolare di ben 3 appartamenti in confronto alla titolarità di un solo appartamento, con il possesso ininterrotto dei locali di pertinenza del frantoio da quasi 10 anni t. Ho fatto più volte presente che il frantoio risulta composto anche dalla corte fatta di magazzino - giardino - stanze per l'olio e giardino . Grazie ! [/QUOTE]
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