rommel1970

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Proprietario Casa
Ciao,
prima di gridare allo scandalo, visto il titolo del post, vi chiedo di leggere attentamente il corpo del messaggio.
Nel dicembre del 2009 ho acquistato una cantina o locale di deposito accatastato come c/2 e su questo non ci sono dubbi.
è un locale seminterrato facente parte di una palazzina di altre sei unità immobiliari, e oltre la mia ci sono altre due cantine.
vista la posizione accattivante dell'immobile (a pochi km dal mare di alghero (ss)) questa cantine vengono spacciate per appartamenti in quanto - oltre il bagno - esiste anche una cucina vera e propria con tanto di scarichi idrici, tubo per il gas (argh!) due camere e un cortile. quindi appartamento abusivo. dove io vivo durante la settimana perché sono fuori piazza per lavoro e durante l'estate approfitto per fare un po' di mare alloggiando "a casa mia".
tutto ciò sarebbe perfetto tranne che la cantina-casa si allaga spesso e volentieri durante le piogge abbondanti per via di un contenzioso mai risolto tra comune e impresa, in quanto un'area comunale adiacente all'immobile diventa una enorme pozzanghera.
la prima volta furono 50 cm d'acqua per tutta la superficie delle tre cantine+cortili, la seconda 15 cm ma pur sempre origine di danni a cose.
ecco, voglio restituire l'immobile all'impresa proprio per la situazione creatasi (la cantina o locale di deposito di allaga quindi è inidonea all'uso convenuto) e appigliarmi anche al fatto che una delle stanze è attrezzata abusivamente a cucina con tanto di scarichi e rivestimenti, e soprattutto, reggetevi! in atto di proprietà il notaio ha scritto che mi spetta l'ace.... e ora io la pretendo anche per cercare di restituirgli l'immobile... i soldi spesi, i danni e pace fatta...
che ne pensate?
 
Non vorrei deluderti ma la strada che dovrai percorrere è in salita. Se tu stessi cercando "soltanto" di farti rifondere i danni per l'allagamento o di far sì che il problema sia eliminato definitivamente, sarebbe più semplice ma restituire l'immobile annullando l'atto e avere indietro i soldi mi sembra impresa ardua.

Dovresti infatti dimostrare una serie di elementi e non è detto che bastino.
Se hai comprato un immobile accatastato C/2, c'è scritto sicuramente sul rogito e peraltro tu lo sapevi.
Il fatto che vengano "spacciati per appartamenti" in sede di vendita, non mi sembra rilevante, dal momento che - ipotizzo - è chiara sul preliminare e sul rogito l'indicazione della categoria catastale.
Il fatto che esistano impianti e scarichi bisogna vedere a chi è imputabile (ad es. sono indicati nelle piantine catastali e nelle planimetrie eventualmente allegate agli atti) e se sussistono effettivamente degli abusi.
Il fatto che la cantina si allaghi, tu stesso lo dici, sarebbe imputabile ad un adiacente proprietà del comune.
Infine, il prezzo che hai pagato è congruo per un C/2 oppure è il prezzo pieno di un appartamento per quella zona?

Come detto, la vedo dura per le vie strettamente legali, a meno che il venditore non abbia veramente la "coda di paglia" e sia conseguentemente disposto a mediare.
 
grazie ad avettor per la risposta che è assolutamente in linea con lo stato di fatto.
le incongruenze sono parecchie: nel compromesso di vendita della CANTINA chiamata tale, è allegato un capitolato nel quale sono specificate alcuni elementi tipici di un appartamento, quindi i rivestimenti, ecc. A tale capitolato, firmato dal costruttore e dal sottoscritto, è allegata una planimetria fatta con un programma tipo CAD (non è quindi quella catastale) nella quale planimetria è disegnata la disposizione ideale dell'appartamento, quindi la camera da letto e la cucina (con i fuochi, ecc...) e poi, reggiti forte, nel regolamento del condominio redatto dalla stessa impresa c'è una nota ancorchè pacchiana che recita: NB. le unità immobiliari poste al piano seminterrato (cantine - taverne) sono destinate ad uso abitativo.
riguardo al prezzo.... con lo stesso investimento avrei potuto comprare una mansarda di pari dimensioni - col senno di poi - scongiurando l'allagamento...
credo che la via della risoluzione definitiva della causa dell'allagamento e l'ottenimento dei danni sarebbe già un vantaggio! l'annullamento dell'atto sarebbe impugnabile perchè non mi ha fornito l'ACE ma anche qua è la storia del gatto che si morde la coda: la certificazione non mi spetta perchè è una cat. C/2 ma l'impresa stessa le spaccia per appartamenti, li disegna come tali e ci mette pure il tubo per il GAS.... da denuncia...
 
Rommel, mi spiego meglio: è evidente che tu abbia "ragione" dal punto di vista morale e che, in sede di vendita, chi ha venduto abbia non poco "calcato la mano" sulla possibilità di abitare la cantina che hai acquistato.
Tuttavia, non ritengo che, dal punto di vista formale sussistano elementi sufficientemente forti da poter essere impugnati e invocati quale causa di annullamento del contratto.
Il materiale utilizzato in sede di compravendita non costituisce elemento contrattuale, le piantine con gli arredi sono puramente indicative. Il regolamento di condominio è stato scritto in modo senz'altro maldestro (forse in mala fede) ma non può stabilire qualcosa che va contro la legge.
Sono d'accordo anche con quello che pallinoalba ti ha scritto nell'altro post dedicato ad un argomento simile.
Spero di essermi spiegato.
Ti esprimo la mia solidarietà (per quanto va detto che, al momento dell'acquisto, eri a conoscenza della categoria catastale dell'immobile), ma se dovessi scommettere in merito all'esito di un'ipotetica causa legale, non ti darei vincente.
Ti consiglio in ogni caso di rivolgerti ad un legale, se non altro per vedere se qualcuno degli elementi che citi può essere utilizzato per una richiesta di risarcimento danni importante.
 
ho già contattato il legale e mandato la prima lettera all'impresa, ovviamente senza alcuna loro risposta.
ora calcheremo la mano nella direzione "accertamento tecnico preventivo" in quanto anche le
fondamenta sono immerse nell'acqua e queste ovviamente riguardano tutto il palazzo!
sono invece certo di riuscire ad annullare il contratto ma occorrerebbero anche 4, 5 anni per questo per ora gli faccio vedere i sorci verdi per i danni e per l'impermeabilizzazione delle fondamenta....
 
alla fine, come già scritto in altra discussione, verificando la documentazione della cantina per cercare di usufruire del piano casa, mi accorgo che - nonostate l'accatastamento parli di 265 cm di altezza - il progetto esecutivo e la relazione depositate in comune, parlano di 250 cm.
è abuso?
anche se ho rogitato prima di luglio 2010, potrei richiedere l'annullamento dell'atto?
 

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