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<blockquote data-quote="mapeit" data-source="post: 90671" data-attributes="member: 17237"><p>Sinceramente il dubbio potrebbe chiarirtelo solo chi ha scritto la circolare. </p><p>Secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate vi è una "regola generale" (da dove l'abbia tratta non lo dice poiché nel Dlgs. 23 non è scritta) che prescrive di comunicare anche tramite il mod. 69 all'Agenzia stessa la scelta fatta riguardo al regime di tassazione entro i termini previsti per il versamento dell'imposta di registro. Il termine "annualità" è più volte usato dal "burocratese" anche per definire l'intero periodo contrattuale pur qualora esso sia inferiore all'annualità (vedi contratti di locazione ad uso temporaneo).</p><p>Sinceramente non so cosa dire riguardo a degli affitti per periodi così brevi. A me sembrerebbe più conveniente optare per il regime di tassazione normale, visto che per affitti di periodi inferiori a 30 giorni non occorre la registrazione del contratto e quindi non si pagano imposte di registro né bolli ecc. Basterebbe sommare gli importi incassati e dichiarare il 85% di essi come ricavo nel quadro RB assoggettandolo a le normali aliquote IRPEF.</p><p>Purtroppo il Dlgs 23 prevede dei precisi adempimenti indispensabili (non sono ammesse eccezioni) per poter usufruire della cedolare secca. </p><p>Il primo di questi è la famigerata "raccomandata" con cui devi comunicare all'inquilino la scelta e rinunciare agli aumenti. Al posto di essa è consentito inserire la dicitura nel contratto, ma se il contratto non c'è ?</p><p>Il secondo adempimento indispensabile è il versamento degli acconti. Se non lo fai o lo fai in maniera insufficiente rischi di vederti comminare una sanzione dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, poiché la legge lo prescrive tassativamente.</p><p>Terzo è l'adempimento del mod. 69 di cui si diceva sopra.</p><p>Il non rispettare rigorosamente questi punti, almeno fino alla emanazione di un'ulteriore chiarificazione da parte dell'Agenzia, potrebbe creare non pochi problemi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="mapeit, post: 90671, member: 17237"] Sinceramente il dubbio potrebbe chiarirtelo solo chi ha scritto la circolare. Secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate vi è una "regola generale" (da dove l'abbia tratta non lo dice poiché nel Dlgs. 23 non è scritta) che prescrive di comunicare anche tramite il mod. 69 all'Agenzia stessa la scelta fatta riguardo al regime di tassazione entro i termini previsti per il versamento dell'imposta di registro. Il termine "annualità" è più volte usato dal "burocratese" anche per definire l'intero periodo contrattuale pur qualora esso sia inferiore all'annualità (vedi contratti di locazione ad uso temporaneo). Sinceramente non so cosa dire riguardo a degli affitti per periodi così brevi. A me sembrerebbe più conveniente optare per il regime di tassazione normale, visto che per affitti di periodi inferiori a 30 giorni non occorre la registrazione del contratto e quindi non si pagano imposte di registro né bolli ecc. Basterebbe sommare gli importi incassati e dichiarare il 85% di essi come ricavo nel quadro RB assoggettandolo a le normali aliquote IRPEF. Purtroppo il Dlgs 23 prevede dei precisi adempimenti indispensabili (non sono ammesse eccezioni) per poter usufruire della cedolare secca. Il primo di questi è la famigerata "raccomandata" con cui devi comunicare all'inquilino la scelta e rinunciare agli aumenti. Al posto di essa è consentito inserire la dicitura nel contratto, ma se il contratto non c'è ? Il secondo adempimento indispensabile è il versamento degli acconti. Se non lo fai o lo fai in maniera insufficiente rischi di vederti comminare una sanzione dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, poiché la legge lo prescrive tassativamente. Terzo è l'adempimento del mod. 69 di cui si diceva sopra. Il non rispettare rigorosamente questi punti, almeno fino alla emanazione di un'ulteriore chiarificazione da parte dell'Agenzia, potrebbe creare non pochi problemi. [/QUOTE]
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