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Assegno da riscuotere 2 anni dopo la morte dell'emittente
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Testo
<blockquote data-quote="AlbertoF" data-source="post: 16400"><p>Caro Franco,</p><p>Secondo me hai due sole via da scegliere :</p><p>Bancaria </p><p>e</p><p>legale</p><p>Bancaria:</p><p>innanzi tutto sarebbe importante conoscere se l'assegno è riempito regolarmente con data e luogo di emissione oppure , come usualmente si dice, è"in bianco" cioè senza data e luogo.</p><p>Questi elementi sono elementi indispensabili dell'assegno di c/c.</p><p>Il tuo caso però è particolare perchè si tratta di un assegno emesso su un c/c estinto ed il trente addirittura deceduto.</p><p>Da punto di vista bancario penso che puoi fare poco o niente.</p><p>Perchè? Se l'assegno riporta la data di emissione di due anni orsono ed il c/c è stato estinto una volta negoziato ritorna indietro "insoluto" cioè non protestato.</p><p>Se invece la data è in bianco è azzardoso mettere una data attuale perchè essendo il traente deceduto oggi non avrebbe potuto emettere l'assegno e quindi assume l'emissione di un assegno post-datato ,cosa che attualmente è vietato dal ns codice ,con risvolti anche fiscalii. In questo caso l'assegno verrebbe protestato con la dicitura " o conto estinto o nominativo deceduto".</p><p>Con il protesto avresti un titolo esecutivo in mano che agevolerebbe una eventuale azione contro i successori del de cuius mentre in caso di titolo insoluto si è in possesso di un titolo che attesta l'esistenza di un credito con una procedura di recupero un poco più lunga.</p><p>Quella bancaria è praticamente da scartare, perchè siamo in presenza di un cc</p><p>Legale.</p><p>Io ti consiglio preventivamente di consultare un legale circa il modo di muoversi nei confronti dei successori.</p><p>Anche perchè il titolo rappresenta un debito del de cuius e se è stata avanzata denuncia di successione questo debito andava riportato. Quindi c'è la probabilità di dover far riaprire la successione.</p><p>La cosa migliore è agire per le vie bonarie vale a dire contattare i successori e fare loro presente l'esistenza di questo titolo e sentire le loro proposte.</p><p>In caso contrario affidarsi ad iun legale perchè devi tutelare il tuo credito rappresentato dall'assegno che bancariamente vale poco, perchè non riscuotibile. Siamo in presenza di un c/c chiuso e il traente deceduto, il protesto viene elevato solo nei confronti di colui che ha firmato per l'emissione,indipendentemente dal fatto che il conto era cointestato.</p><p>Ciao</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="AlbertoF, post: 16400"] Caro Franco, Secondo me hai due sole via da scegliere : Bancaria e legale Bancaria: innanzi tutto sarebbe importante conoscere se l'assegno è riempito regolarmente con data e luogo di emissione oppure , come usualmente si dice, è"in bianco" cioè senza data e luogo. Questi elementi sono elementi indispensabili dell'assegno di c/c. Il tuo caso però è particolare perchè si tratta di un assegno emesso su un c/c estinto ed il trente addirittura deceduto. Da punto di vista bancario penso che puoi fare poco o niente. Perchè? Se l'assegno riporta la data di emissione di due anni orsono ed il c/c è stato estinto una volta negoziato ritorna indietro "insoluto" cioè non protestato. Se invece la data è in bianco è azzardoso mettere una data attuale perchè essendo il traente deceduto oggi non avrebbe potuto emettere l'assegno e quindi assume l'emissione di un assegno post-datato ,cosa che attualmente è vietato dal ns codice ,con risvolti anche fiscalii. In questo caso l'assegno verrebbe protestato con la dicitura " o conto estinto o nominativo deceduto". Con il protesto avresti un titolo esecutivo in mano che agevolerebbe una eventuale azione contro i successori del de cuius mentre in caso di titolo insoluto si è in possesso di un titolo che attesta l'esistenza di un credito con una procedura di recupero un poco più lunga. Quella bancaria è praticamente da scartare, perchè siamo in presenza di un cc Legale. Io ti consiglio preventivamente di consultare un legale circa il modo di muoversi nei confronti dei successori. Anche perchè il titolo rappresenta un debito del de cuius e se è stata avanzata denuncia di successione questo debito andava riportato. Quindi c'è la probabilità di dover far riaprire la successione. La cosa migliore è agire per le vie bonarie vale a dire contattare i successori e fare loro presente l'esistenza di questo titolo e sentire le loro proposte. In caso contrario affidarsi ad iun legale perchè devi tutelare il tuo credito rappresentato dall'assegno che bancariamente vale poco, perchè non riscuotibile. Siamo in presenza di un c/c chiuso e il traente deceduto, il protesto viene elevato solo nei confronti di colui che ha firmato per l'emissione,indipendentemente dal fatto che il conto era cointestato. Ciao [/QUOTE]
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