carlo franconeri

Nuovo Iscritto
Ho una zia che è in possesso di un assegno emesso da una cara amica precedentemente alla sua morte e che, considerata la cifra, ha ritenuto eccessivo riscuotere... ma adesso presa coscienza che nulla le restituirà la sua amica, ha capito che forse era inutile non incassarlo e lasciarlo godere a chi si è approfittato dela sua benevolenza... e chi vuole intendere intenda! qualcuno saprebbe dirmi se questo assegno (euro 200.000,00) potrà passare all'incasso nonostante siano trascorsi poco più di 2 anni? Aggiungo che il conto era cointestato alla persona (appartenente alla chiesa) che ha ereditato tutto il patrimonio e che ha ovviamente provveduto ad estinguere il suddetto conto per trasferirlo in un'altro
 
A

AlbertoF

Ospite
Caro Franco,
Secondo me hai due sole via da scegliere :
Bancaria
e
legale
Bancaria:
innanzi tutto sarebbe importante conoscere se l'assegno è riempito regolarmente con data e luogo di emissione oppure , come usualmente si dice, è"in bianco" cioè senza data e luogo.
Questi elementi sono elementi indispensabili dell'assegno di c/c.
Il tuo caso però è particolare perchè si tratta di un assegno emesso su un c/c estinto ed il trente addirittura deceduto.
Da punto di vista bancario penso che puoi fare poco o niente.
Perchè? Se l'assegno riporta la data di emissione di due anni orsono ed il c/c è stato estinto una volta negoziato ritorna indietro "insoluto" cioè non protestato.
Se invece la data è in bianco è azzardoso mettere una data attuale perchè essendo il traente deceduto oggi non avrebbe potuto emettere l'assegno e quindi assume l'emissione di un assegno post-datato ,cosa che attualmente è vietato dal ns codice ,con risvolti anche fiscalii. In questo caso l'assegno verrebbe protestato con la dicitura " o conto estinto o nominativo deceduto".
Con il protesto avresti un titolo esecutivo in mano che agevolerebbe una eventuale azione contro i successori del de cuius mentre in caso di titolo insoluto si è in possesso di un titolo che attesta l'esistenza di un credito con una procedura di recupero un poco più lunga.
Quella bancaria è praticamente da scartare, perchè siamo in presenza di un cc
Legale.
Io ti consiglio preventivamente di consultare un legale circa il modo di muoversi nei confronti dei successori.
Anche perchè il titolo rappresenta un debito del de cuius e se è stata avanzata denuncia di successione questo debito andava riportato. Quindi c'è la probabilità di dover far riaprire la successione.
La cosa migliore è agire per le vie bonarie vale a dire contattare i successori e fare loro presente l'esistenza di questo titolo e sentire le loro proposte.
In caso contrario affidarsi ad iun legale perchè devi tutelare il tuo credito rappresentato dall'assegno che bancariamente vale poco, perchè non riscuotibile. Siamo in presenza di un c/c chiuso e il traente deceduto, il protesto viene elevato solo nei confronti di colui che ha firmato per l'emissione,indipendentemente dal fatto che il conto era cointestato.
Ciao
 

carlo franconeri

Nuovo Iscritto
Innanzi tutto volevo ringraziarti, la tua risposta è stata esaudiente, molto chiara e decisamente utile a risolvere i miei interrogativi.... sebbene quanto ho appreso non mi riempa di gioia, ora so cosa consigliare a mia zia. Non conoscevo l'esitenza di propit ( sono capitato su questo sito per puro caso ) e già prima di ricevere la tua risposta l'ho trovato eccezionale! grazie ancora per la tempestività e la professionalità con cui mi hai risposto.
 

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