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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 233948" data-attributes="member: 39257"><p>Hai ragione...Quasi sempre oltre al contratto anche il regolamento</p><p>condominiale lo prevede...Questo, dà modo al locatore di intervenire</p><p>severamente e legalmente proprio quando l'illecito diventa eccessivo..</p><p>Sono costretto a riportare il mio caso che forse potrà illuminare meglio. Rimasi vedovo nel 1987...nel 2000 iniziò una relazione con una signora che mi portò alla convivenza nel mio alloggio che conducevo come inquilino da oltre 35 anni con un rapporto di grande cordialità sia con la proprietà, sia con l'amministratore, sia con gli altri condomini (tutti proprietari). La compagna mi aveva taciuto di essere affetta da una grave sindrome "protettiva" degli animali...Tempo due anni il cortile e molti balconi del palazzo e di quelli attigui divennero un letamaio...I condomini, fra cui un magistrato e molti dirigenti d'azienda cominciarono educatamente</p><p>a protestare fino a fare intervenire l'amministratore con raccomandate e poi quelle del locatore che dopo tre raccomandate</p><p>mi minacciò la disdetta contrattuale. Nel frattempo, per questo motivo, la relazione si incrinò fino al punto di essere separati in casa</p><p>e dopo ben quattro anni e vari tentativi di fuoriuscita lei finalmente</p><p>se ne andò ed io rimasi felicemente ancora per dieci anni. Come mi difendevo??? Ecco: Avete tutti ragione ma io non posso usare la forza...Ai singoli dicevo: Lei è proprietario dell'alloggio, se fosse sua</p><p>moglie o sua figlia ad avere questa sindrome la butterebbe fuori???</p><p>O venderebbe l'alloggio per trasferirsi altrove??? Chiaramente NO!!!</p><p>Il fatto che io sia inquilino conduttore responsabile e titolare del contratto non vi deve dare la forza per un maggiore accanimento...</p><p>Se la mia compagna le dà un calcio non se la deve prendere con me... Perchè non le fate scrivere da un avvocato invece di protestare continuamente con me??? (da tener presente che percepiva un lauto stipendio da una grandissima azienda telefonica...) Non l'hanno mai voluto farlo...e ne avevano ben donde. Ora, caro amico, paragona il fastidio del mio condominio col tuo e prova ad immaginare se la mia compagna invece di lordare quasi tutto il quartiere si fosse messa a fare la sarta per piccole riparazioni o</p><p>anche a impartire lezioni di pianoforte nelle ore permesse dalla prassi giurisprudenziale...cosa mai avrebbero eccepito???E che dire di chi drogato e alcolizzato non fa dormire i vicini??? Che cosa cambia se si è proprietari o inquilini??? La vita condominiale deve essere improntata alla solidarietà e alla tolleranza...Se tu avessi un figlio che non trova lavoro e, come fanno tanti giovani, si adattasse a fare dei lavori casalinghi...cosa gli diresti??? Mi ripeto sempre: non fare agli altri quel che domani potrebbero fare a te...Chiudo precisando che nessun propista ti darebbe mai del</p><p>Caino...anche se deciderai di adire le vie legali. Ci mancherebbe anche questo...Ti saluto cordialmente. QPQ.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 233948, member: 39257"] Hai ragione...Quasi sempre oltre al contratto anche il regolamento condominiale lo prevede...Questo, dà modo al locatore di intervenire severamente e legalmente proprio quando l'illecito diventa eccessivo.. Sono costretto a riportare il mio caso che forse potrà illuminare meglio. Rimasi vedovo nel 1987...nel 2000 iniziò una relazione con una signora che mi portò alla convivenza nel mio alloggio che conducevo come inquilino da oltre 35 anni con un rapporto di grande cordialità sia con la proprietà, sia con l'amministratore, sia con gli altri condomini (tutti proprietari). La compagna mi aveva taciuto di essere affetta da una grave sindrome "protettiva" degli animali...Tempo due anni il cortile e molti balconi del palazzo e di quelli attigui divennero un letamaio...I condomini, fra cui un magistrato e molti dirigenti d'azienda cominciarono educatamente a protestare fino a fare intervenire l'amministratore con raccomandate e poi quelle del locatore che dopo tre raccomandate mi minacciò la disdetta contrattuale. Nel frattempo, per questo motivo, la relazione si incrinò fino al punto di essere separati in casa e dopo ben quattro anni e vari tentativi di fuoriuscita lei finalmente se ne andò ed io rimasi felicemente ancora per dieci anni. Come mi difendevo??? Ecco: Avete tutti ragione ma io non posso usare la forza...Ai singoli dicevo: Lei è proprietario dell'alloggio, se fosse sua moglie o sua figlia ad avere questa sindrome la butterebbe fuori??? O venderebbe l'alloggio per trasferirsi altrove??? Chiaramente NO!!! Il fatto che io sia inquilino conduttore responsabile e titolare del contratto non vi deve dare la forza per un maggiore accanimento... Se la mia compagna le dà un calcio non se la deve prendere con me... Perchè non le fate scrivere da un avvocato invece di protestare continuamente con me??? (da tener presente che percepiva un lauto stipendio da una grandissima azienda telefonica...) Non l'hanno mai voluto farlo...e ne avevano ben donde. Ora, caro amico, paragona il fastidio del mio condominio col tuo e prova ad immaginare se la mia compagna invece di lordare quasi tutto il quartiere si fosse messa a fare la sarta per piccole riparazioni o anche a impartire lezioni di pianoforte nelle ore permesse dalla prassi giurisprudenziale...cosa mai avrebbero eccepito???E che dire di chi drogato e alcolizzato non fa dormire i vicini??? Che cosa cambia se si è proprietari o inquilini??? La vita condominiale deve essere improntata alla solidarietà e alla tolleranza...Se tu avessi un figlio che non trova lavoro e, come fanno tanti giovani, si adattasse a fare dei lavori casalinghi...cosa gli diresti??? Mi ripeto sempre: non fare agli altri quel che domani potrebbero fare a te...Chiudo precisando che nessun propista ti darebbe mai del Caino...anche se deciderai di adire le vie legali. Ci mancherebbe anche questo...Ti saluto cordialmente. QPQ. [/QUOTE]
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