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Aumenti contrattuali con cedolare secca
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<blockquote data-quote="gigi10" data-source="post: 93850" data-attributes="member: 35145"><p>Anzitutto volevo ringraziarvi sinceramente per i contributi che mi hanno permesso di capire qualcosa in più. </p><p></p><p>Premetto brevemente che penso di non chiedere niente di “strano” all’inquilino, nel senso che credo che sia interesse comune (e anche generale) concordare un percorso chiaro e giusto di aggiornamento del canone. Oggi l’inflazione e’ ragionevole, ma non escluderei grossi cambiamenti, visto anche cosa sta succedendo nel mondo Euro. Un eventuale ritorno ai tassi passati di inflazione potrebbe rivoluzionare i valori effettivi. </p><p></p><p>Avrei quindi colto che, con la cedolare secca, non posso effettuare aumenti dopo i primi 4 anni, ma solo dopo 8, giusto?</p><p>Questo perché occorre lasciare i canoni invariati per la “durata dell’opzione”. </p><p>Escludete quindi la possibilità di concordare a priori dei passaggi intermedi (es. ai 4 anni) in cui viene fatto un cambiamento di regime che permetta l’applicazione delle variazioni Istat? Es. precisare che in caso di rinuncia all’opzione della cedolare secca si recupera l’istat per gli anni trascorsi?</p><p>Quale norma di legge impedisce esplicitamente questo approccio? </p><p>Ancora grazie per ogni contributo.</p><p>Saluti,</p><p> Gigi</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gigi10, post: 93850, member: 35145"] Anzitutto volevo ringraziarvi sinceramente per i contributi che mi hanno permesso di capire qualcosa in più. Premetto brevemente che penso di non chiedere niente di “strano” all’inquilino, nel senso che credo che sia interesse comune (e anche generale) concordare un percorso chiaro e giusto di aggiornamento del canone. Oggi l’inflazione e’ ragionevole, ma non escluderei grossi cambiamenti, visto anche cosa sta succedendo nel mondo Euro. Un eventuale ritorno ai tassi passati di inflazione potrebbe rivoluzionare i valori effettivi. Avrei quindi colto che, con la cedolare secca, non posso effettuare aumenti dopo i primi 4 anni, ma solo dopo 8, giusto? Questo perché occorre lasciare i canoni invariati per la “durata dell’opzione”. Escludete quindi la possibilità di concordare a priori dei passaggi intermedi (es. ai 4 anni) in cui viene fatto un cambiamento di regime che permetta l’applicazione delle variazioni Istat? Es. precisare che in caso di rinuncia all’opzione della cedolare secca si recupera l’istat per gli anni trascorsi? Quale norma di legge impedisce esplicitamente questo approccio? Ancora grazie per ogni contributo. Saluti, Gigi [/QUOTE]
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