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<blockquote data-quote="sergio46" data-source="post: 12436" data-attributes="member: 6114"><p>Dopo la morte di mio padre (27 anni fa), ho assunto l'onere di amministrare in proprio il </p><p>patrimonio (privo di immobili) dei miei genitori, lasciandolo volutamente intatto per mia mamma, senza ridurlo delle quote spettanti anche me e a mia sorella (di stato religioso).</p><p>Mia mamma - grazie al Cielo - è ancora vivente (97 anni), ma non è mai stata in grado di gestire - da sola - il patrimonio accumulato, tant'è che non è mai stata titolare di alcun c/c/b o postale e da un decennio le sue pensioni vengono riscosse con delega.</p><p>Il tutto viene gestito da me, mediante c/c/b intestato congiuntamente a me a mia moglie, con investimento del valore del patrimonio genitoriale in "fondi di investimento" separati, seppure intestati solo a me e a mia moglie.</p><p>Volendo però assegnare a mia sorella sin d'ora la stessa parte del patrimonio di nostro </p><p>padre deceduto e di nostra madre vivente, è possibile disporre un bonifico da parte mia a suo favore che non susciti obiezioni da parte dell'Agenzia delle Entrate e sia giuridicamente lecito e corretto?</p><p>Nel merito non si tratterebbe di donazione, bensì di assegnazione di una quota della precedente eredità di nostro padre e della gestione del restante patrimonio di nostra </p><p>madre, gestito dai soli suoi unici due figli (io e mia sorella).</p><p>So che in caso di donazione (ma ciò non dovrebbe trattarsi, per quanto sopra specificato) al collaterale è prevista l'applicabilità di un'imposta pari al 6% sulla parte eccedente i 100.000 euro.</p><p>Avrei pensato di suddividere ora il patrimonio genitoriale per non aver problemi dopo, </p><p>naturalmente garantendo l'integrazione dello stesso per nostra madre, sinchè sarà in </p><p>vita.</p><p>Cosa consigliereste?</p><p>Per un bonifico di 300.000 euro è meglio aprire un c/c intestato solo a mia sorella o uno </p><p>congiuntamente a mia sorella con mia mamma (anche se questa non opererà mai)?</p><p>Grazie per un vostro cortese riscontro.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sergio46, post: 12436, member: 6114"] Dopo la morte di mio padre (27 anni fa), ho assunto l'onere di amministrare in proprio il patrimonio (privo di immobili) dei miei genitori, lasciandolo volutamente intatto per mia mamma, senza ridurlo delle quote spettanti anche me e a mia sorella (di stato religioso). Mia mamma - grazie al Cielo - è ancora vivente (97 anni), ma non è mai stata in grado di gestire - da sola - il patrimonio accumulato, tant'è che non è mai stata titolare di alcun c/c/b o postale e da un decennio le sue pensioni vengono riscosse con delega. Il tutto viene gestito da me, mediante c/c/b intestato congiuntamente a me a mia moglie, con investimento del valore del patrimonio genitoriale in "fondi di investimento" separati, seppure intestati solo a me e a mia moglie. Volendo però assegnare a mia sorella sin d'ora la stessa parte del patrimonio di nostro padre deceduto e di nostra madre vivente, è possibile disporre un bonifico da parte mia a suo favore che non susciti obiezioni da parte dell'Agenzia delle Entrate e sia giuridicamente lecito e corretto? Nel merito non si tratterebbe di donazione, bensì di assegnazione di una quota della precedente eredità di nostro padre e della gestione del restante patrimonio di nostra madre, gestito dai soli suoi unici due figli (io e mia sorella). So che in caso di donazione (ma ciò non dovrebbe trattarsi, per quanto sopra specificato) al collaterale è prevista l'applicabilità di un'imposta pari al 6% sulla parte eccedente i 100.000 euro. Avrei pensato di suddividere ora il patrimonio genitoriale per non aver problemi dopo, naturalmente garantendo l'integrazione dello stesso per nostra madre, sinchè sarà in vita. Cosa consigliereste? Per un bonifico di 300.000 euro è meglio aprire un c/c intestato solo a mia sorella o uno congiuntamente a mia sorella con mia mamma (anche se questa non opererà mai)? Grazie per un vostro cortese riscontro. [/QUOTE]
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