E alla fine è stata un flop.
Concepita per fare uscire allo scoperto tutto un mondo di affitti in nero e per portare nelle casse dello stato 2,6 miliardi di euro, la cedolare secca non ha convinto i proprietari.
Se il consuntivo delle entrate tributarie 2011 aveva già diffuso l'allarme, i dati del primo quadrimestre del 2012 ne hanno dato l'ulteriore conferma. La cedolare porterà introiti pari a un terzo delle aspettative del ministro tremonti, per una cifra che si aggirerà intorno agli 800 milioni.
La cedolare secca prevede che i proprietari che registrano il contratto abbiano una tassa fissa del 21% per i contratti liberi e del 19% per quelli a canone corcordato. Ma le nuove condizioni non hanno convinto quel 15% di evasori totali ad uscire allo scoperto, né la quota di proprietari che hanno scelto in passato la detratazione IRPEF di optare per il nuovo regime.
Anche se per quanto riguarda questi ultimi, le cose potrebbero cambiare in un prossimo futuro, in vista delle riduzione del 10% della deduzione forfetaria dell'imponibile di locazione.
E che dire degli inquilini? Sebbene il nuovo regime preveda che gli inquilini che denuncino la mancata registrazione abbiano diritto ad uno contratto con un canone molto basso, questo non è bastato a dare vita ad una corsa al fisco. Forse in virtù di accordi sottobanco tra proprietari e inquilini a spese dell'erario.
Non è impossibile sottovalutare inoltre che, non essendo prevista nessuna sanatoria per il passato, la registrazione potrebbe portare a tutta una serie di controlli sui cinque anni precedenti, il tutto condito con relative multe.
[continua...]
Leggi tutto l'articolo su idealista.it/news...
Concepita per fare uscire allo scoperto tutto un mondo di affitti in nero e per portare nelle casse dello stato 2,6 miliardi di euro, la cedolare secca non ha convinto i proprietari.
Se il consuntivo delle entrate tributarie 2011 aveva già diffuso l'allarme, i dati del primo quadrimestre del 2012 ne hanno dato l'ulteriore conferma. La cedolare porterà introiti pari a un terzo delle aspettative del ministro tremonti, per una cifra che si aggirerà intorno agli 800 milioni.
La cedolare secca prevede che i proprietari che registrano il contratto abbiano una tassa fissa del 21% per i contratti liberi e del 19% per quelli a canone corcordato. Ma le nuove condizioni non hanno convinto quel 15% di evasori totali ad uscire allo scoperto, né la quota di proprietari che hanno scelto in passato la detratazione IRPEF di optare per il nuovo regime.
Anche se per quanto riguarda questi ultimi, le cose potrebbero cambiare in un prossimo futuro, in vista delle riduzione del 10% della deduzione forfetaria dell'imponibile di locazione.
E che dire degli inquilini? Sebbene il nuovo regime preveda che gli inquilini che denuncino la mancata registrazione abbiano diritto ad uno contratto con un canone molto basso, questo non è bastato a dare vita ad una corsa al fisco. Forse in virtù di accordi sottobanco tra proprietari e inquilini a spese dell'erario.
Non è impossibile sottovalutare inoltre che, non essendo prevista nessuna sanatoria per il passato, la registrazione potrebbe portare a tutta una serie di controlli sui cinque anni precedenti, il tutto condito con relative multe.
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