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Chiusura contratto di affitto in caso di convalida di sfratto
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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 218849" data-attributes="member: 39257"><p>Ho appena letto la circolare proposta da Key (n.11 - Maggio 2014).</p><p>Agenzia delle Entrate assicura che il ricorso alla risoluzione come prevista dall'art.1456 non solo è lecita ma implicitamente scontata( più o meno...). Quindi il proprietario di un negozio può tranquillamente, dopo la notifica della risoluzione, non dichiarare più gli ammontari dei canoni a partire dalla data della risoluzione limitandosi solo al reddito catastale. Mentre sembra escludere non esplicitamente (purtroppo) tale procedimento per gli abitativi. Sarebbe interessante porre un interpello esplicitando che l'art.1456 non distingue fra abitativi e commerciali...e chiedendo quale successiva legge abbia modificato nel senso di quella interpretazione. Chi ha voglia di approfondire</p><p>anche quest'altro aspetto??? Quiproquo. P.S. Certamente o quasi, per ottenere il "negozio"</p><p>libero da cose e da persone si dovrà attendere lo sfratto esecutivo. Tuttavia avendo ottenuto lo sgravio impositivo come sopra indicato, il proprietario avrà tutto il tempo prima del ricorso al giudice di seguire altre vie...a volte subentra un sentimento umanitario con la</p><p>speranza che l'attività posa raddrizzarsi...Insomma si passa da una situazione di coercizione indotta alla libertà facoltativa...Grazie.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 218849, member: 39257"] Ho appena letto la circolare proposta da Key (n.11 - Maggio 2014). Agenzia delle Entrate assicura che il ricorso alla risoluzione come prevista dall'art.1456 non solo è lecita ma implicitamente scontata( più o meno...). Quindi il proprietario di un negozio può tranquillamente, dopo la notifica della risoluzione, non dichiarare più gli ammontari dei canoni a partire dalla data della risoluzione limitandosi solo al reddito catastale. Mentre sembra escludere non esplicitamente (purtroppo) tale procedimento per gli abitativi. Sarebbe interessante porre un interpello esplicitando che l'art.1456 non distingue fra abitativi e commerciali...e chiedendo quale successiva legge abbia modificato nel senso di quella interpretazione. Chi ha voglia di approfondire anche quest'altro aspetto??? Quiproquo. P.S. Certamente o quasi, per ottenere il "negozio" libero da cose e da persone si dovrà attendere lo sfratto esecutivo. Tuttavia avendo ottenuto lo sgravio impositivo come sopra indicato, il proprietario avrà tutto il tempo prima del ricorso al giudice di seguire altre vie...a volte subentra un sentimento umanitario con la speranza che l'attività posa raddrizzarsi...Insomma si passa da una situazione di coercizione indotta alla libertà facoltativa...Grazie. [/QUOTE]
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