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<blockquote data-quote="tovrm" data-source="post: 76563" data-attributes="member: 16904"><p>Premesso che l’accollo di un mutuo non ha standard operativi e quindi neppure forme e modalità che si possano facilmente individuare occorre fare presente quanto segue.</p><p></p><p>Non c'è nulla che colleghi il frazionamento del mutuo al momento da cui tu subentri nello stesso. Si tratta di due operazioni disgiunte. Fino al rogito, è solo chi vende che è tenuto al pagamento del mutuo.</p><p></p><p>Non essendo previsto un atto privato o pubblico specifico, <strong>la decorrenza del debito è quella che le parti convengono</strong> ma certamente non oltre al contratto di compravendita dove l’accollo verrà enunciato. Ma può darsi che il cliente finale paghi già da tempo le rate (magari di solo interessi) in virtù degli accordi presi in compromesso.</p><p></p><p>Quindi, a mio modo di vedere e secondo quanto ci hai raccontato, puoi tranquillamente contestare alla banca l'addebito.</p><p></p><p><strong>Ulteriori considerazioni</strong></p><p>Spesso si è portati a credere che con l’accollo ci si libera del mutuo, mentre ciò non è sempre vero. A meno che la banca non abbia espressamente liberato il venditore, quest'ultimo rimane obbligato al pagamento delle rate in solido con l'acquirente.</p><p>Considera che per la banca è molto più facile chiedere il pagamento al debitore originario, dato che la legge glielo consente, anziché iniziare subito la procedura, lunga e costosa, per l’espropriazione dell’immobile.</p><p></p><p>Tutto questo per dirti che potrebbe esserci anche lo spazio per parlare col costruttore ed accordarsi per pagare al 50% la rata anomala, prima di adire, eventualmente, le vie legali.</p><p></p><p>Ovviamente, le tue comunicazioni alla banca falle tutte per iscritto (Raccomandata A/R), anche per lasciare traccia di una semplice telefonata od un colloquio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="tovrm, post: 76563, member: 16904"] Premesso che l’accollo di un mutuo non ha standard operativi e quindi neppure forme e modalità che si possano facilmente individuare occorre fare presente quanto segue. Non c'è nulla che colleghi il frazionamento del mutuo al momento da cui tu subentri nello stesso. Si tratta di due operazioni disgiunte. Fino al rogito, è solo chi vende che è tenuto al pagamento del mutuo. Non essendo previsto un atto privato o pubblico specifico, [B]la decorrenza del debito è quella che le parti convengono[/B] ma certamente non oltre al contratto di compravendita dove l’accollo verrà enunciato. Ma può darsi che il cliente finale paghi già da tempo le rate (magari di solo interessi) in virtù degli accordi presi in compromesso. Quindi, a mio modo di vedere e secondo quanto ci hai raccontato, puoi tranquillamente contestare alla banca l'addebito. [B]Ulteriori considerazioni[/B] Spesso si è portati a credere che con l’accollo ci si libera del mutuo, mentre ciò non è sempre vero. A meno che la banca non abbia espressamente liberato il venditore, quest'ultimo rimane obbligato al pagamento delle rate in solido con l'acquirente. Considera che per la banca è molto più facile chiedere il pagamento al debitore originario, dato che la legge glielo consente, anziché iniziare subito la procedura, lunga e costosa, per l’espropriazione dell’immobile. Tutto questo per dirti che potrebbe esserci anche lo spazio per parlare col costruttore ed accordarsi per pagare al 50% la rata anomala, prima di adire, eventualmente, le vie legali. Ovviamente, le tue comunicazioni alla banca falle tutte per iscritto (Raccomandata A/R), anche per lasciare traccia di una semplice telefonata od un colloquio. [/QUOTE]
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