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Testo
<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 144460" data-attributes="member: 15764"><p>Forse, caro JacO, è il caso che con la tua macchina del tempo fai un saltino nel tempo passato quando gli impianti di riscaldamento centralizzato non c'erano. Io quei tempi li ho vissuti. Da un pò di tempo le case sono vendute con l'impianto centralizzato completo di termosifoni (lo sai che non potresti sostituire a tuo piacimento i termosifoni con altri di forma, numero di elementi e materiali differenti da quelli originari?): l'impianto è un bene comune del condominio, e tutti i condomini sono tenuti alla sua conservazione, manutenzione e sostituzione (quando si rompe in modo irreparabile) tanto è vero che per le spese di manutenzione straordinaria e per la sostituzione della caldaia si dovrebbero usare i m/m di proprietà. Invece per le spese di gestione ordinaria è più diffuso usare o le superfici radianti o la potenza termina dei termosifoni. Chi compra la casa in genere la compra per abitarci; chi la compra per fare un investimento, o la eredita, e la lascia non abitata è giusto che debba pagare ugualmente le spese. Qualcuno in un vecchio post ha scritto che certe spese condominiali si pagano non tanto per l'uso che il condomino ne fa ma per la disponibilità che ne ha. Il riscaldamento dell'appartamento non è un bene a disposizione? Se si va avanti di questo passo qualcuno che non abita nella casa di sua proprietà chiederà di essere esonerato dal pagare le spese del portierato, o dell'ascensore, per finire con il non pagare le spese condominiali (già lo fanno).</p><p>Ti sembra giusto che un proprietario che abita nel proprio appartamento per poter avere gli stessi gradi nelle sue stanze che aveva quando tutti gli appartamenti erano riscaldati, a seguito della chiusura del riscaldamento sovrastante o sottostante, debba aumentare la sua richiesta di calore e quindi pagare di più? Io non lo ritengo giusto. Questo, mio caro, è un danno arrecato al confinante del piano di sopra o di sotto.</p><p> </p><p>Poi volevo sfatare l'opinione che chi ha installati i contabilizzatori li adoperi come si usano gli interruttori della luce. Tranne nel caso di impianto domotico, si fissa una temperatura voluta con il termostato di zona e poi ci pensa la termovalvola a far girare l'acqua calda nel radiatore per assicurare la temperatura impostata.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 144460, member: 15764"] Forse, caro JacO, è il caso che con la tua macchina del tempo fai un saltino nel tempo passato quando gli impianti di riscaldamento centralizzato non c'erano. Io quei tempi li ho vissuti. Da un pò di tempo le case sono vendute con l'impianto centralizzato completo di termosifoni (lo sai che non potresti sostituire a tuo piacimento i termosifoni con altri di forma, numero di elementi e materiali differenti da quelli originari?): l'impianto è un bene comune del condominio, e tutti i condomini sono tenuti alla sua conservazione, manutenzione e sostituzione (quando si rompe in modo irreparabile) tanto è vero che per le spese di manutenzione straordinaria e per la sostituzione della caldaia si dovrebbero usare i m/m di proprietà. Invece per le spese di gestione ordinaria è più diffuso usare o le superfici radianti o la potenza termina dei termosifoni. Chi compra la casa in genere la compra per abitarci; chi la compra per fare un investimento, o la eredita, e la lascia non abitata è giusto che debba pagare ugualmente le spese. Qualcuno in un vecchio post ha scritto che certe spese condominiali si pagano non tanto per l'uso che il condomino ne fa ma per la disponibilità che ne ha. Il riscaldamento dell'appartamento non è un bene a disposizione? Se si va avanti di questo passo qualcuno che non abita nella casa di sua proprietà chiederà di essere esonerato dal pagare le spese del portierato, o dell'ascensore, per finire con il non pagare le spese condominiali (già lo fanno). Ti sembra giusto che un proprietario che abita nel proprio appartamento per poter avere gli stessi gradi nelle sue stanze che aveva quando tutti gli appartamenti erano riscaldati, a seguito della chiusura del riscaldamento sovrastante o sottostante, debba aumentare la sua richiesta di calore e quindi pagare di più? Io non lo ritengo giusto. Questo, mio caro, è un danno arrecato al confinante del piano di sopra o di sotto. Poi volevo sfatare l'opinione che chi ha installati i contabilizzatori li adoperi come si usano gli interruttori della luce. Tranne nel caso di impianto domotico, si fissa una temperatura voluta con il termostato di zona e poi ci pensa la termovalvola a far girare l'acqua calda nel radiatore per assicurare la temperatura impostata. [/QUOTE]
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