Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Nuova Discussione
Annunci
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Area Legale
Locazione, Affitto e Sfratto
Contratto transitorio e morosità
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="mapeit" data-source="post: 142033" data-attributes="member: 17237"><p>Purtroppo il tuo è un caso abbastanza frequente ed anche il sottoscritto è incappato nello stesso problema circa un anno fa con una ragazza che ha ridotto l'appartamento a un canile e che, avendo perso il lavoro, non aveva nessun bene su cui potersi rivalere.</p><p>In questi casi la prima cosa da valutare, aldilà delle clausole contrattuali e delle norme di legge, è la solvibilità del conduttore moroso. Per avviare la procedura di sfratto (che può essere chiesto per morosità o per mancato rispetto delle norme contrattuali) occorrono tempo e denaro.</p><p>Se il conduttore non paga e non ha beni o redditi da lavoro dipendente da poter pignorare per costringerlo a pagare i canoni arretrati e/o a risarcire i danni, saranno soldi buttati al vento e tempi lunghissimi per rientrare in possesso dell'immobile. </p><p>Io sono dell'avviso che in casi come questi conviene "trattare" a oltranza con il conduttore una risoluzione consensuale del contratto e una quanto più rapida riconsegna dei locali, in qualsivoglia stato essi siano.</p><p>Per far ciò, formalmente bastano due righe in cui si dichiara che si desidera consensualmente risolvere il contratto controfirmate dalle parti, ma all'atto pratico bisogna essere disposti a trattare a oltranza fino a rinunciare al recupero di parte di quanto dovuto.</p><p>Cerca quindi di "contrattare" il rilascio dell'immobile. Se e quando ti ridarà le chiavi potrai considerarti fortunato, riparerai tu i danni, non avrai incassato alcune mensilità però non pagherai più imposte anche sui canoni non incassati (quando comunicherai all'Agenzia delle Entrate la risoluzione anticipata) e potrai riaffittare.</p><p>Se le leggi italiane consentissero uno sfratto rapido (come dopo la riforma effettuata ad es. in Spagna) e a costi contenuti queste cose non accadrebbero, però qui da noi i conduttori poco corretti sanno benissimo che possono tirare a lungo situazioni di morosità e di sfascio completo poiché le lungaggini burocratiche e il protezionismo esasperato di leggi ingiuste e inadeguate glielo consentono.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="mapeit, post: 142033, member: 17237"] Purtroppo il tuo è un caso abbastanza frequente ed anche il sottoscritto è incappato nello stesso problema circa un anno fa con una ragazza che ha ridotto l'appartamento a un canile e che, avendo perso il lavoro, non aveva nessun bene su cui potersi rivalere. In questi casi la prima cosa da valutare, aldilà delle clausole contrattuali e delle norme di legge, è la solvibilità del conduttore moroso. Per avviare la procedura di sfratto (che può essere chiesto per morosità o per mancato rispetto delle norme contrattuali) occorrono tempo e denaro. Se il conduttore non paga e non ha beni o redditi da lavoro dipendente da poter pignorare per costringerlo a pagare i canoni arretrati e/o a risarcire i danni, saranno soldi buttati al vento e tempi lunghissimi per rientrare in possesso dell'immobile. Io sono dell'avviso che in casi come questi conviene "trattare" a oltranza con il conduttore una risoluzione consensuale del contratto e una quanto più rapida riconsegna dei locali, in qualsivoglia stato essi siano. Per far ciò, formalmente bastano due righe in cui si dichiara che si desidera consensualmente risolvere il contratto controfirmate dalle parti, ma all'atto pratico bisogna essere disposti a trattare a oltranza fino a rinunciare al recupero di parte di quanto dovuto. Cerca quindi di "contrattare" il rilascio dell'immobile. Se e quando ti ridarà le chiavi potrai considerarti fortunato, riparerai tu i danni, non avrai incassato alcune mensilità però non pagherai più imposte anche sui canoni non incassati (quando comunicherai all'Agenzia delle Entrate la risoluzione anticipata) e potrai riaffittare. Se le leggi italiane consentissero uno sfratto rapido (come dopo la riforma effettuata ad es. in Spagna) e a costi contenuti queste cose non accadrebbero, però qui da noi i conduttori poco corretti sanno benissimo che possono tirare a lungo situazioni di morosità e di sfascio completo poiché le lungaggini burocratiche e il protezionismo esasperato di leggi ingiuste e inadeguate glielo consentono. [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Area Legale
Locazione, Affitto e Sfratto
Contratto transitorio e morosità
Alto