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Decreto legislativo n. 102/2014 - contabilizzazione indiretta riscaldamento
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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 252395" data-attributes="member: 35382"><p>Temo di no.</p><p>I ripartitori vanno "parametrizzati e programmati" : più che competenze SW occorrono competenze di termotecnica.</p><p>L'operazione richiede oltre alla documentazione relativa ai ripartitori, anche quella relativa alle specifiche dei radiatori.</p><p>Dubito che un privato possa accedere (economicamente) a questi dati: credo siano disponibili solo agli installatori concessionari. (ogni costruttore ha le proprie caratteristiche)</p><p>Dubito che i produttori rilascino le specifiche di interfacciamento dei ripartitori e della centralina di raccolta dati: in passato ad es. Techim non rilasciava nemmeno il SW di autolettura e ripartizione, pretendendo il monopolio delle letture.</p><p>Oggi le leggi hanno imposto il rilascio delle licenze dell'uso del SW, non le sue specifiche realizzative.</p><p></p><p>Non vorrei fare pubblicità a nessun marchio: posso però dire che Caleffi fornisce tutti gli elementi, anche se non tutti OEM, (termovalvole, ripartitori, centralina e sw) relative alla contabilizzazione a costi competitivi: non sarà l'unica. Il mio condominio ha adottato queste. Esistono altri ottimi apparati, Siemens, Honeywell, Techim, ecc relativi ai ripartitori. Puoi capire che chi fa elettronica compra la idraulica e viceversa. All'utente finale conta il prezzo totale e la affidabilità degli elementi impiegati.</p><p></p><p>Vi consiglierei di affidarvi ad una ditta di termoidraulica, anche artigiana, purché nel settore e con esperienza: anche per gli interventi in caldaia e sui termosifoni.: Non ho infatti elencato piccoli interventi ma necessari di messa a punto: pompa ad inverter, sostituzione di valvole di sfogo ecc...): e l'installatore dispone delle informazioni per settare gli apparati.</p><p></p><p>Parli di 2 proprietari, ma non dici quanti inquilini, eventualmente anche semplici conduttori, ci siano: se filate TUTTI d'amore e d'accordo, anche se non strettamente in linea con la legge, credo possiate deliberare di adottare una percentuale fissa prestabilita, come si faceva fino a un anno fa: 20-30% sono abbastanza normali e frequenti. Il resto a lettura .</p><p></p><p>Con questo non vi imbarchereste in una ricalcolazione d'impianto, limitando il costo di "progettazione": a non essere a prova di contestazione non sarebbe l'intervento, ma solo i riparti; gli unici ad aver qualcosa a ridire sarebbero gli utenti in cerca di peli nell'uovo. Se siete tutti in accordo, nella sostanza il risultato finale è adeguato.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 252395, member: 35382"] Temo di no. I ripartitori vanno "parametrizzati e programmati" : più che competenze SW occorrono competenze di termotecnica. L'operazione richiede oltre alla documentazione relativa ai ripartitori, anche quella relativa alle specifiche dei radiatori. Dubito che un privato possa accedere (economicamente) a questi dati: credo siano disponibili solo agli installatori concessionari. (ogni costruttore ha le proprie caratteristiche) Dubito che i produttori rilascino le specifiche di interfacciamento dei ripartitori e della centralina di raccolta dati: in passato ad es. Techim non rilasciava nemmeno il SW di autolettura e ripartizione, pretendendo il monopolio delle letture. Oggi le leggi hanno imposto il rilascio delle licenze dell'uso del SW, non le sue specifiche realizzative. Non vorrei fare pubblicità a nessun marchio: posso però dire che Caleffi fornisce tutti gli elementi, anche se non tutti OEM, (termovalvole, ripartitori, centralina e sw) relative alla contabilizzazione a costi competitivi: non sarà l'unica. Il mio condominio ha adottato queste. Esistono altri ottimi apparati, Siemens, Honeywell, Techim, ecc relativi ai ripartitori. Puoi capire che chi fa elettronica compra la idraulica e viceversa. All'utente finale conta il prezzo totale e la affidabilità degli elementi impiegati. Vi consiglierei di affidarvi ad una ditta di termoidraulica, anche artigiana, purché nel settore e con esperienza: anche per gli interventi in caldaia e sui termosifoni.: Non ho infatti elencato piccoli interventi ma necessari di messa a punto: pompa ad inverter, sostituzione di valvole di sfogo ecc...): e l'installatore dispone delle informazioni per settare gli apparati. Parli di 2 proprietari, ma non dici quanti inquilini, eventualmente anche semplici conduttori, ci siano: se filate TUTTI d'amore e d'accordo, anche se non strettamente in linea con la legge, credo possiate deliberare di adottare una percentuale fissa prestabilita, come si faceva fino a un anno fa: 20-30% sono abbastanza normali e frequenti. Il resto a lettura . Con questo non vi imbarchereste in una ricalcolazione d'impianto, limitando il costo di "progettazione": a non essere a prova di contestazione non sarebbe l'intervento, ma solo i riparti; gli unici ad aver qualcosa a ridire sarebbero gli utenti in cerca di peli nell'uovo. Se siete tutti in accordo, nella sostanza il risultato finale è adeguato. [/QUOTE]
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