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<blockquote data-quote="Daniele 78" data-source="post: 207362" data-attributes="member: 40390"><p>Per ora hanno perso la partita. Ma torneranno alla carica: c'è da giurarci. Nel testo uscito dal comitato ristretto della commissione Finanze della Camera la Confedilizia, la lobby che Corrado Sforza Fogliani guida ininterrottamente dal 1991, <strong>h<u>a ottenuto di poter indicare degli esperti all'interno delle commissioni censuarie incaricate di approvare i nuovi meccanismi di calcolo delle rendite immobiliari,</u></strong> ma non è riuscita a far passare la possibilità di ricorso giurisdizionale verso le funzioni statistiche del catasto che verrà. </p><p></p><p><u><strong>I proprietari di appartamenti potranno dunque continuare a contestare gli errori formali del fisco davanti alle commissioni tributarie, ma non impugnare il sistema di calcolo delle rendite,</strong></u></p><p></p><p>Nella prima frase sottolineata, mi sembra anche giusto che nelle commissioni censuarie possa discutere anche Confedilizia sui parametri che portano al calcolo delle rendite proprio per non arrivare a degli aumenti spropositati e non motivati che poi vanno a riflettersi sulle imposte degli immobili e come conseguenza pure sul valore di mercato degli stessi.</p><p></p><p>Nella seconda frase mi sembra ovvio e banale per un semplice motivo: il sistema di calcolo delle rendite deriva da ciò che viene validato dalle commissioni e che (come conseguenza) viene inserito come parametro all'interno del programma DOCFA. Ora ai più potrà fregarne poco, ma cambiare il DOCFA (programma gestito direttamente dalla Sogei per conto dell'Agenzia delle Entrate) implica il cambiamento delle rendite degli immobili e di conseguenza delle imposte a cui devono essere assoggettati. <strong>Contestare il metodo di calcolo delle rendite porterebbe in primo ogni volta l'Agenzia delle Entrate a dover rettificare (e quindi spendere altri soldi per il programma) ed in secondo luogo a creare un bel putiferio sull'accatastamento degli immobili.</strong></p><p></p><p><strong>Immaginate di poter impugnare il catasto di un'abitazione ristrutturata, nel momento in cui il Tecnico professionista dovesse richiedere l'agibilità dell'immobile ne rimarrebbe sospesa dato che uno dei requisiti fondanti della medesima è avere non solo il catasto, ma avere un catasto corrispondente alla reale situazione.</strong></p><p></p><p>Insomma lascio immaginare le conseguenze a voi delle impugnative.</p><p></p><p>Io credo che PRIMA di cambiare impostazione (onde evitare un peggioramento della situazione attuale) sia quello di entrare proprio nel merito dell'accatastamento attuale e iniziando a comprendere che moltissimi immobili sono stati accatastati all'alba dei tempi quando le regole ma soprattuto il metodo di calcolo era molto diverso.</p><p></p><p>Tant'è vero che l'immobile anni 70 mai ristrutturato (e quindi accatastato negli anni 70) non avrà mai la stessa rendita e classe dello stesso identico immobile gemello anni 70 (o prima) variato in seguito ad una ristrutturazione con conseguente cambio di censimento catastale ad esempio nei primi anni 2000.</p><p></p><p>E' importante da ribadire il concetto (io per altro più volte ed in più post l'ho fatto proprio perchè lo conosco il problema lavorandoci con il catasto).</p><p>L'immobile anni 70 mai ristrutturato quasi sicuramente ve lo troverete in A/4 o A/3 (se va bene) ma mi è capitato anche di trovarne in A/5 (con rendite molto molto inferiori)</p><p>L'immobile anni 70 ristrutturato nel 2000 finisce in A/2 con tutte altre rendite (ben superiori alle precedenti)</p><p></p><p>Altra cosa: Per il calcolo delle rendite le tariffe (che derivano poi dalle commissioni censuarie) sono Provinciali e differiscono anche molto le une dalle altre.</p><p>I motivi sono differenze socio-economiche tra i territori in quanto ogni territorio ha la sua storia il suo sviluppo e la sua economia.</p><p></p><p>Legate a queste differenze abbiamo poi sia il valore del terreno (edificabile o agricolo): esempio il valore dei terreni a Milano differirà da Roma e da ogni altro territorio.</p><p>L'edificio ,proprio perchè sorge su terreni con valori completamente differenti ma anche costi di realizzazione differenti ed il materiale il cui costo non è neppure uguale all'interno dello stesso territorio, avrà dei costi di realizzazione e di conseguenza di vendita molto differenti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Daniele 78, post: 207362, member: 40390"] Per ora hanno perso la partita. Ma torneranno alla carica: c'è da giurarci. Nel testo uscito dal comitato ristretto della commissione Finanze della Camera la Confedilizia, la lobby che Corrado Sforza Fogliani guida ininterrottamente dal 1991, [B]h[U]a ottenuto di poter indicare degli esperti all'interno delle commissioni censuarie incaricate di approvare i nuovi meccanismi di calcolo delle rendite immobiliari,[/U][/B] ma non è riuscita a far passare la possibilità di ricorso giurisdizionale verso le funzioni statistiche del catasto che verrà. [U][B]I proprietari di appartamenti potranno dunque continuare a contestare gli errori formali del fisco davanti alle commissioni tributarie, ma non impugnare il sistema di calcolo delle rendite,[/B][/U] Nella prima frase sottolineata, mi sembra anche giusto che nelle commissioni censuarie possa discutere anche Confedilizia sui parametri che portano al calcolo delle rendite proprio per non arrivare a degli aumenti spropositati e non motivati che poi vanno a riflettersi sulle imposte degli immobili e come conseguenza pure sul valore di mercato degli stessi. Nella seconda frase mi sembra ovvio e banale per un semplice motivo: il sistema di calcolo delle rendite deriva da ciò che viene validato dalle commissioni e che (come conseguenza) viene inserito come parametro all'interno del programma DOCFA. Ora ai più potrà fregarne poco, ma cambiare il DOCFA (programma gestito direttamente dalla Sogei per conto dell'Agenzia delle Entrate) implica il cambiamento delle rendite degli immobili e di conseguenza delle imposte a cui devono essere assoggettati. [B]Contestare il metodo di calcolo delle rendite porterebbe in primo ogni volta l'Agenzia delle Entrate a dover rettificare (e quindi spendere altri soldi per il programma) ed in secondo luogo a creare un bel putiferio sull'accatastamento degli immobili.[/B] [B]Immaginate di poter impugnare il catasto di un'abitazione ristrutturata, nel momento in cui il Tecnico professionista dovesse richiedere l'agibilità dell'immobile ne rimarrebbe sospesa dato che uno dei requisiti fondanti della medesima è avere non solo il catasto, ma avere un catasto corrispondente alla reale situazione.[/B] Insomma lascio immaginare le conseguenze a voi delle impugnative. Io credo che PRIMA di cambiare impostazione (onde evitare un peggioramento della situazione attuale) sia quello di entrare proprio nel merito dell'accatastamento attuale e iniziando a comprendere che moltissimi immobili sono stati accatastati all'alba dei tempi quando le regole ma soprattuto il metodo di calcolo era molto diverso. Tant'è vero che l'immobile anni 70 mai ristrutturato (e quindi accatastato negli anni 70) non avrà mai la stessa rendita e classe dello stesso identico immobile gemello anni 70 (o prima) variato in seguito ad una ristrutturazione con conseguente cambio di censimento catastale ad esempio nei primi anni 2000. E' importante da ribadire il concetto (io per altro più volte ed in più post l'ho fatto proprio perchè lo conosco il problema lavorandoci con il catasto). L'immobile anni 70 mai ristrutturato quasi sicuramente ve lo troverete in A/4 o A/3 (se va bene) ma mi è capitato anche di trovarne in A/5 (con rendite molto molto inferiori) L'immobile anni 70 ristrutturato nel 2000 finisce in A/2 con tutte altre rendite (ben superiori alle precedenti) Altra cosa: Per il calcolo delle rendite le tariffe (che derivano poi dalle commissioni censuarie) sono Provinciali e differiscono anche molto le une dalle altre. I motivi sono differenze socio-economiche tra i territori in quanto ogni territorio ha la sua storia il suo sviluppo e la sua economia. Legate a queste differenze abbiamo poi sia il valore del terreno (edificabile o agricolo): esempio il valore dei terreni a Milano differirà da Roma e da ogni altro territorio. L'edificio ,proprio perchè sorge su terreni con valori completamente differenti ma anche costi di realizzazione differenti ed il materiale il cui costo non è neppure uguale all'interno dello stesso territorio, avrà dei costi di realizzazione e di conseguenza di vendita molto differenti. [/QUOTE]
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