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Eredità di quota appartamento. Possiamo rinunciare?
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<blockquote data-quote="AlbertoF" data-source="post: 7335"><p>Ciao Jrogin,</p><p>innanzi tutto approfitto per farti tanti buoni auguri ed inoltre</p><p>ti ringrazio per la tua giusta osservazione la quale ,secondo,me va vista in un più ampio contesto.</p><p>Innanzi tutto sarebbe necessario non formulare domande generiche ma dare delle informazioni più precise possibile fornendo maggiori dati attendibili, specialmente in una materia così difficile.</p><p>Premesso che non sono notaio e quindi procedo basandomi sulla mia esperienza .</p><p>Prendo pertanto l'occasione di ritornare sulla mia precedente email cercando di allargare le mie informazioni sulle quali , come ho detto sopra,in mancanza di dati precisi, procedo per induzione. </p><p>Pertanto penso che la domanda posta da clara preveda:</p><p>- l'esistenza di testamento. (si parla di percentuali)</p><p>- Non dovrebbero esserci nè coniuge nè genitori nè figli del "de cuius", cioè legittimi. Per prima cosa bisognerebbe sopratutto conoscere il contenuto del testamento. ( se esiste)</p><p>Di norma chi rinuncia permette che la sua quota vada a finire in tavola "nel piatto" comune a meno che il de cuius nel testamento abbia scritto e previsto il" Diritto di sostituzione" e cioè se il testatore prevede,utilizzando il diritto di sostituzione, in caso di premorienza o di rinuncia alla eredità di uno degli eredi che quella sua quota debba andare ad una persona specifica,ben individuata. (nel caso il quarto fratello);</p><p>Se invece non è previsto nulla( Diritto di Sostituzione) ed un erede rinuncia alla sua quota ma ha dei figli la sua quota dovrebbe andare ai figli,per cui dovrebbero rinunciare anche questi ultimi.</p><p>Se invece non è previsto niente(diritto di sostituzione) ed il rinunciante non ha figli la sua quota va in favore di tutti gli altri eredi (come giustamente hai fatto notare te)</p><p>Pertanto dato che viene scelta la rinuncia perchè meno costosa nel caso dovesse essere applicata l'ultima ipotesi, anche le persone che detengono il 30% (sarebbe importante sapere anche chi sono questi "altri parenti") converrebbe farli rinunciare per la loro nuova quota pari al 30% del 52,50% ( 70% : 4 = 17,50 ) cioè del 15,75%.</p><p>Secondo me la donazione sarebbe da scartare perchè oltre al costo potrbbero venire fuori in futuro(prossimi 20 anni)eventuali eredi che potrebbero a loro volta invalidare la donazione ed inoltre sui beni oggetto di donazione, come ben sai, esiste anche la difficoltà a poter concedere mutui.</p><p>Ci potrebbe essere anche l'acquisto delle tre quote ma senz'altro questa è la via più cara.</p><p>Comunque come vedi la materia è ostica, senza riferimenti precisi è difficile dare esatte informazioni.</p><p>Fa piacere aiutarci a vicenda</p><p>In teoria tutto è possibile, bisogna vedere come.</p><p>Di nuovo saluti a te e a Cagnoni</p><p>Alberto</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="AlbertoF, post: 7335"] Ciao Jrogin, innanzi tutto approfitto per farti tanti buoni auguri ed inoltre ti ringrazio per la tua giusta osservazione la quale ,secondo,me va vista in un più ampio contesto. Innanzi tutto sarebbe necessario non formulare domande generiche ma dare delle informazioni più precise possibile fornendo maggiori dati attendibili, specialmente in una materia così difficile. Premesso che non sono notaio e quindi procedo basandomi sulla mia esperienza . Prendo pertanto l'occasione di ritornare sulla mia precedente email cercando di allargare le mie informazioni sulle quali , come ho detto sopra,in mancanza di dati precisi, procedo per induzione. Pertanto penso che la domanda posta da clara preveda: - l'esistenza di testamento. (si parla di percentuali) - Non dovrebbero esserci nè coniuge nè genitori nè figli del "de cuius", cioè legittimi. Per prima cosa bisognerebbe sopratutto conoscere il contenuto del testamento. ( se esiste) Di norma chi rinuncia permette che la sua quota vada a finire in tavola "nel piatto" comune a meno che il de cuius nel testamento abbia scritto e previsto il" Diritto di sostituzione" e cioè se il testatore prevede,utilizzando il diritto di sostituzione, in caso di premorienza o di rinuncia alla eredità di uno degli eredi che quella sua quota debba andare ad una persona specifica,ben individuata. (nel caso il quarto fratello); Se invece non è previsto nulla( Diritto di Sostituzione) ed un erede rinuncia alla sua quota ma ha dei figli la sua quota dovrebbe andare ai figli,per cui dovrebbero rinunciare anche questi ultimi. Se invece non è previsto niente(diritto di sostituzione) ed il rinunciante non ha figli la sua quota va in favore di tutti gli altri eredi (come giustamente hai fatto notare te) Pertanto dato che viene scelta la rinuncia perchè meno costosa nel caso dovesse essere applicata l'ultima ipotesi, anche le persone che detengono il 30% (sarebbe importante sapere anche chi sono questi "altri parenti") converrebbe farli rinunciare per la loro nuova quota pari al 30% del 52,50% ( 70% : 4 = 17,50 ) cioè del 15,75%. Secondo me la donazione sarebbe da scartare perchè oltre al costo potrbbero venire fuori in futuro(prossimi 20 anni)eventuali eredi che potrebbero a loro volta invalidare la donazione ed inoltre sui beni oggetto di donazione, come ben sai, esiste anche la difficoltà a poter concedere mutui. Ci potrebbe essere anche l'acquisto delle tre quote ma senz'altro questa è la via più cara. Comunque come vedi la materia è ostica, senza riferimenti precisi è difficile dare esatte informazioni. Fa piacere aiutarci a vicenda In teoria tutto è possibile, bisogna vedere come. Di nuovo saluti a te e a Cagnoni Alberto [/QUOTE]
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