Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Nuova Discussione
Annunci
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Area Legale
Successione, Eredità, Donazione e Famiglia
Finta vendita
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="Ollj" data-source="post: 235870"><p>Nessuna intromissione, ci mancherebbe, anzi un nuovo apporto assai utile.</p><p>La mia risposta presuppone la sincerità del postante: perchè non credergli?</p><p></p><p>A scapito però di chi presta il maggior lavoro in azienda: in quelle familiari non sempre <strong>il lavoro ivi prestato</strong> viene adeguatamente remunerato, anzi si trasforma in valore dell'azienda; corretto redristribuirlo tra tutti? Certo he no!</p><p></p><p>Perchè mai?</p><p>Infatti al momento della donazione del 25% di disponibile, vi è anche la cessione agli altri fratelli di quote aziendali: quindi una cristallizzazione di valore ai fini di legittima ben si realizza; i nullafacenti mai potrebbero dire "siamo stati lesi"; infatti prima di aggredire la donazione del 25% dovranno dimostrare che quanto ricevuto in vita dal padre (sotto forma di quote societarie) non è adeguato alla legittima post mortem; se il padre farà il calcolo esatto del tutto: no problem</p><p></p><p>Giustissimo: mia svista; ha solo il 50% e non il 100% dell'azienda; ad ogni modo sarà meglio avere maggiori quote degli altri.</p><p>Saluti</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ollj, post: 235870"] Nessuna intromissione, ci mancherebbe, anzi un nuovo apporto assai utile. La mia risposta presuppone la sincerità del postante: perchè non credergli? A scapito però di chi presta il maggior lavoro in azienda: in quelle familiari non sempre [B]il lavoro ivi prestato[/B] viene adeguatamente remunerato, anzi si trasforma in valore dell'azienda; corretto redristribuirlo tra tutti? Certo he no! Perchè mai? Infatti al momento della donazione del 25% di disponibile, vi è anche la cessione agli altri fratelli di quote aziendali: quindi una cristallizzazione di valore ai fini di legittima ben si realizza; i nullafacenti mai potrebbero dire "siamo stati lesi"; infatti prima di aggredire la donazione del 25% dovranno dimostrare che quanto ricevuto in vita dal padre (sotto forma di quote societarie) non è adeguato alla legittima post mortem; se il padre farà il calcolo esatto del tutto: no problem Giustissimo: mia svista; ha solo il 50% e non il 100% dell'azienda; ad ogni modo sarà meglio avere maggiori quote degli altri. Saluti [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Area Legale
Successione, Eredità, Donazione e Famiglia
Finta vendita
Alto