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<blockquote data-quote="Cio" data-source="post: 29176" data-attributes="member: 13850"><p>L' amministratore in questione non è dotato di procura firmata da tutti i coeredi, ma agisce con il loro tacito e implicito consenso....se il suo operato non fosse condiviso da solo uno dei coeredi "comunisti" (perchè gli altri o se ne fregano o l'hanno scelto e lui riporta in assemblea il loro non unanime parere) della comunione indivisa, costui che cosa può fare per esprimere il suo dissenso ? Può eventualmente arrivare a richiedere da solo, a mali estremi, una revoca del mandato pur tacito e implicito ??? </p><p>In assemblea ho saputo che il voto non può che essere univoco per tutta la comunione, senza alcuna possibilità di distinguo. ....ma è possibile con una dichiarazione di volontà di un coerede impedire che il voto espresso dal mandatario sia considerato valido, in quanto non vi è unanimità di consenso all'interno della comunione stessa ?' ?</p><p></p><p><em>Aggiunto dopo 10 minuti </em>:</p><p></p><p>Grazie dell'offerta, Adriano, ma il problema divisionale è già in mano a legali e l'amministratore "comunista" citato essendo stato scelto proprio da un solo coerede non apparirebbe comunque la persona più indicata per aiutare una simile già particolarmente difficile impresa....qui si tratta di riuscire a gestire il ruolo di membro della Comunione, senza essere leso nei propri diritti, per un periodo che temo sarà piuttosto lungo.... anche se la pratica divisionale non è ancora finita in giudizio, le posizioni sono distanti assai e il rischio è dietro l'angolo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Cio, post: 29176, member: 13850"] L' amministratore in questione non è dotato di procura firmata da tutti i coeredi, ma agisce con il loro tacito e implicito consenso....se il suo operato non fosse condiviso da solo uno dei coeredi "comunisti" (perchè gli altri o se ne fregano o l'hanno scelto e lui riporta in assemblea il loro non unanime parere) della comunione indivisa, costui che cosa può fare per esprimere il suo dissenso ? Può eventualmente arrivare a richiedere da solo, a mali estremi, una revoca del mandato pur tacito e implicito ??? In assemblea ho saputo che il voto non può che essere univoco per tutta la comunione, senza alcuna possibilità di distinguo. ....ma è possibile con una dichiarazione di volontà di un coerede impedire che il voto espresso dal mandatario sia considerato valido, in quanto non vi è unanimità di consenso all'interno della comunione stessa ?' ? [i]Aggiunto dopo 10 minuti [/i]: Grazie dell'offerta, Adriano, ma il problema divisionale è già in mano a legali e l'amministratore "comunista" citato essendo stato scelto proprio da un solo coerede non apparirebbe comunque la persona più indicata per aiutare una simile già particolarmente difficile impresa....qui si tratta di riuscire a gestire il ruolo di membro della Comunione, senza essere leso nei propri diritti, per un periodo che temo sarà piuttosto lungo.... anche se la pratica divisionale non è ancora finita in giudizio, le posizioni sono distanti assai e il rischio è dietro l'angolo. [/QUOTE]
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