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<blockquote data-quote="Mhuktidata" data-source="post: 12991" data-attributes="member: 6505"><p>Non ci sono problemi di redditometro se gli assegni con cui acquista casa partono dai vostri c/c, sempre ammesso che provengano da redditi vostri, leciti e dichiarati. </p><p>Se non ci sono problemi successori (ma, a come scrivi, credo che qui ce ne siano), per garanzia aggiuntiva valutate anche se formalizzare la donazione dal notaio. Tuttavia questa è una cosa che sconsiglio perché, oltre la diminuita possibilità di rivendere poi il bene, in quest'ultimo caso, alla moglie poi sarebbe estremamente più facile esercitare l'azione di riduzione. </p><p>Quindi sono rischi da bilanciare: quello fiscale comunque è minore, sempre che si rispettino le condizioni di cui sopra. Quello successorio invece è più pericoloso, ed è anche quello da cui più difficilmente ci si può proteggere.</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Se la moglie è pericolosa, è meglio che discutiate il problema privatamente tu e tuo figlio con un notaio.</p><p>Io la vedo così: tu vuoi intestare casa al figlio; la moglie invece farà carte false per far avere molto di più alla bambina piccola. E' storia, nella pratica professionale vedo che succede ogni giorno.</p><p></p><p>Quando è così, la soluzione che consiglio è: passare brevi manu la somma al figlio (brevi manu, cioè in contanti: senza bonifici o altre forme di pagamento tracciabili), possibilmente scaglionando il tutto. Il figlio stipula un mutuo, anche trentennale, sempre ammesso che glielo concedano. I contanti se li tiene nel materasso o sotto il mattone, e li usa poco per volta, in concorrenza con il suo reddito, per pagare il mutuo.</p><p>Anche questa, però, è una soluzione "a modo di dire" e che comunque non "blinda" il figlio. Gli dà qualche possibilità in più, ma residua sempre il caso che, morto tu, la moglie possa eccepire in giudizio la diminuzione del tuo capitale bancario, osservando che, contestualmente, c'è stato un acquisto della casa da parte del figlio. Sicché, è forse meglio che il figlio si tenga i contanti, vada in affitto per qualche decennio, o trovi una soluzione del tipo: monolocale venduto "a rate" senza intervento della banca, o cose simili.</p><p></p><p>In sostanza, la verità è che le norme sulle successioni/donazioni sono le più difficili da aggirare, non solo quando si vuol "far fuori" un altro figlio dall'eredità, ma anche quando si intende soltanto anticipargliela. </p><p>Solo con chi è veramente ricco c'è modo di farlo (perché allora si possono usare partecipazioni societarie, intestazioni fiducuarie e ad ultimo conti in paesi offshore). Ma per chi deve intestare un appartamento o poco più, sono questi mezzi inaccessibili.</p><p></p><p>Soluzioni sicure e blindate per situazioni come la tua non ce ne solo... Ed il fatto che tuo figlio sia ambulante, senza reddito fisso, complica terribilmente le cose, perché la sua possibilità di accedere ad un mutuo - che potrebbe "confondere" le cose - è al lumicino!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mhuktidata, post: 12991, member: 6505"] Non ci sono problemi di redditometro se gli assegni con cui acquista casa partono dai vostri c/c, sempre ammesso che provengano da redditi vostri, leciti e dichiarati. Se non ci sono problemi successori (ma, a come scrivi, credo che qui ce ne siano), per garanzia aggiuntiva valutate anche se formalizzare la donazione dal notaio. Tuttavia questa è una cosa che sconsiglio perché, oltre la diminuita possibilità di rivendere poi il bene, in quest'ultimo caso, alla moglie poi sarebbe estremamente più facile esercitare l'azione di riduzione. Quindi sono rischi da bilanciare: quello fiscale comunque è minore, sempre che si rispettino le condizioni di cui sopra. Quello successorio invece è più pericoloso, ed è anche quello da cui più difficilmente ci si può proteggere. Se la moglie è pericolosa, è meglio che discutiate il problema privatamente tu e tuo figlio con un notaio. Io la vedo così: tu vuoi intestare casa al figlio; la moglie invece farà carte false per far avere molto di più alla bambina piccola. E' storia, nella pratica professionale vedo che succede ogni giorno. Quando è così, la soluzione che consiglio è: passare brevi manu la somma al figlio (brevi manu, cioè in contanti: senza bonifici o altre forme di pagamento tracciabili), possibilmente scaglionando il tutto. Il figlio stipula un mutuo, anche trentennale, sempre ammesso che glielo concedano. I contanti se li tiene nel materasso o sotto il mattone, e li usa poco per volta, in concorrenza con il suo reddito, per pagare il mutuo. Anche questa, però, è una soluzione "a modo di dire" e che comunque non "blinda" il figlio. Gli dà qualche possibilità in più, ma residua sempre il caso che, morto tu, la moglie possa eccepire in giudizio la diminuzione del tuo capitale bancario, osservando che, contestualmente, c'è stato un acquisto della casa da parte del figlio. Sicché, è forse meglio che il figlio si tenga i contanti, vada in affitto per qualche decennio, o trovi una soluzione del tipo: monolocale venduto "a rate" senza intervento della banca, o cose simili. In sostanza, la verità è che le norme sulle successioni/donazioni sono le più difficili da aggirare, non solo quando si vuol "far fuori" un altro figlio dall'eredità, ma anche quando si intende soltanto anticipargliela. Solo con chi è veramente ricco c'è modo di farlo (perché allora si possono usare partecipazioni societarie, intestazioni fiducuarie e ad ultimo conti in paesi offshore). Ma per chi deve intestare un appartamento o poco più, sono questi mezzi inaccessibili. Soluzioni sicure e blindate per situazioni come la tua non ce ne solo... Ed il fatto che tuo figlio sia ambulante, senza reddito fisso, complica terribilmente le cose, perché la sua possibilità di accedere ad un mutuo - che potrebbe "confondere" le cose - è al lumicino! [/QUOTE]
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