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<blockquote data-quote="Avvocato Luigi Polidoro" data-source="post: 137812" data-attributes="member: 43268"><p>Ciao,</p><p>secondo la giurisprudenza le somme presenti su un conto corrente cointestato si considerano appartenenti ai titolari del rapporto bancario, in proporzione alla intestazione (due titolari, 50% ognuno).</p><p>Ciò in applicazione della disciplina sulla comunione e fatta salva, comunque, la prova contraria (che può essere fornita dimostrando la differente condizione economica dei due intestatari, ad esempio qualora uno di essi sia privo di occupazione o nell'ipotesi in cui i redditi degli intestatari siano fortemente differenti).</p><p>Giuseppe avrebbe avuto tutto il diritto a disporre liberamente delle somme depositate sul conto corrente, entro la quota del 50% delle medesime.</p><p>Non so se lo spostamento di cui parli (euro 50.000,00) superi, o no, la quota di Giuseppe.</p><p>Qualora Giuseppe avesse compiuto atti di disposizione per somme superiori a quella a lui appartenenti, Maria avrebbe diritto a richiedere la restituzione degli importi ingiustamente prelevati (quindi fino ad ottenere la reintegra della quota di propria appartenenza)</p><p>La questione si complica, però, a causa della intervenuta morte di Giuseppe.</p><p>Le somme confluite sull'altro conto corrente, che immagino fosse intestato soltanto a Giuseppe, per la regola della titolarietà del rapporto bancario si presumeranno cadute in successione e verranno quindi reclamate dagli eredi di Giuseppe.</p><p>Non so se Giuseppe abbia disposto per testamento delle proprie sostanze, fatto sta che per capire come muoversi, dovresti indicarmi quali sono gli eredi di Giuseppe. Era divorziato? separato? aveva figli? aveva fratelli / sorelle (anche se morti prima di lui)? i genitori di giuseppe sono ancora vivi?</p><p>Tu scrivi che "la banca ha già attivato la causa di divisione", quindi ne evinco che vi siano eredi e che essi si siano già attivati.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Avvocato Luigi Polidoro, post: 137812, member: 43268"] Ciao, secondo la giurisprudenza le somme presenti su un conto corrente cointestato si considerano appartenenti ai titolari del rapporto bancario, in proporzione alla intestazione (due titolari, 50% ognuno). Ciò in applicazione della disciplina sulla comunione e fatta salva, comunque, la prova contraria (che può essere fornita dimostrando la differente condizione economica dei due intestatari, ad esempio qualora uno di essi sia privo di occupazione o nell'ipotesi in cui i redditi degli intestatari siano fortemente differenti). Giuseppe avrebbe avuto tutto il diritto a disporre liberamente delle somme depositate sul conto corrente, entro la quota del 50% delle medesime. Non so se lo spostamento di cui parli (euro 50.000,00) superi, o no, la quota di Giuseppe. Qualora Giuseppe avesse compiuto atti di disposizione per somme superiori a quella a lui appartenenti, Maria avrebbe diritto a richiedere la restituzione degli importi ingiustamente prelevati (quindi fino ad ottenere la reintegra della quota di propria appartenenza) La questione si complica, però, a causa della intervenuta morte di Giuseppe. Le somme confluite sull'altro conto corrente, che immagino fosse intestato soltanto a Giuseppe, per la regola della titolarietà del rapporto bancario si presumeranno cadute in successione e verranno quindi reclamate dagli eredi di Giuseppe. Non so se Giuseppe abbia disposto per testamento delle proprie sostanze, fatto sta che per capire come muoversi, dovresti indicarmi quali sono gli eredi di Giuseppe. Era divorziato? separato? aveva figli? aveva fratelli / sorelle (anche se morti prima di lui)? i genitori di giuseppe sono ancora vivi? Tu scrivi che "la banca ha già attivato la causa di divisione", quindi ne evinco che vi siano eredi e che essi si siano già attivati. [/QUOTE]
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