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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 430623" data-attributes="member: 35382"><p>Non mi riferivo a quello.</p><p>Se non erro un immobile A10 può/deve essere descritto a catasto senza LOCALE cucina, e senza bagno completo. </p><p>Un A2 invece non può essere residenziale senza quei due locali. </p><p>Ma il contrario non impedisce di fare uso ufficio di un A2 . </p><p>La presunzione di maggior afflusso mi sembra un criterio sorpassato: e come oggi va di moda superare il concetto di “vano” catastale, così dovrebbe essere superata una distinzione non basata su caratteristiche edili differenti: è poi tutta da dimostrare la maggior redditività. </p><p>Sarebbe più logico associare il maggior tributo di un ufficio, non all’immobile, ma agli oneri di esercizio e alle autorizzazioni di apertura di una attività non residenziale.</p><p>Il dubbio doveva averlo anche qualchefunzionario catastale, visto che in origine gli uffici sono stati inclusi nella categoria A. Diversi sono i C e D</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 430623, member: 35382"] Non mi riferivo a quello. Se non erro un immobile A10 può/deve essere descritto a catasto senza LOCALE cucina, e senza bagno completo. Un A2 invece non può essere residenziale senza quei due locali. Ma il contrario non impedisce di fare uso ufficio di un A2 . La presunzione di maggior afflusso mi sembra un criterio sorpassato: e come oggi va di moda superare il concetto di “vano” catastale, così dovrebbe essere superata una distinzione non basata su caratteristiche edili differenti: è poi tutta da dimostrare la maggior redditività. Sarebbe più logico associare il maggior tributo di un ufficio, non all’immobile, ma agli oneri di esercizio e alle autorizzazioni di apertura di una attività non residenziale. Il dubbio doveva averlo anche qualchefunzionario catastale, visto che in origine gli uffici sono stati inclusi nella categoria A. Diversi sono i C e D [/QUOTE]
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