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<blockquote data-quote="maidealista" data-source="post: 76741" data-attributes="member: 7232"><p>Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.</p><p>Stato Debito in percentuale del PIL[1]</p><p> Zimbabwe 233,20</p><p> Giappone 199,70</p><p> Saint Kitts e Nevis 185,00</p><p>“Eppure i suoi titoli decennali sono all’1.2%. Perché? Perché il Giappone emette in una valuta di cui ha il controllo, mentre noi facciamo parte di un’unione monetaria che lascia i suoi membri sul bagnasciuga e che dovrebbe decidersi una buona volta a coprirli, e a coprire l’euro, con gli eurobond.” (G. Amato)</p><p>“Secondo Amato, il costo del debito pubblico giapponese è basso perché il Giappone “emette in una valuta di cui ha il controllo”, per cui non importa se il debito pubblico abbia superato il 200 per cento del Pil. Francamente trovo del tutto ridicola la spiegazione di Amato, che pure dovrebbe avere un qualche ricordo di come andavano le cose in Italia prima che fosse introdotto l’euro, essendo stato ministro del Tesoro e presidente del Consiglio. All’epoca il debito pubblico era denominato il lire e la politica monetaria era affidata alla Banca d’Italia, ma i tassi nominali, lungi dall’essere all’1.2 per cento giapponese, erano oltre 10 volte tanto.</p><p>Ciò che mantiene da lungo tempo i rendimenti nominali sui titoli decennali giapponesi così bassi (peraltro più alti di quelli tedeschi e statunitensi in termini reali) sono alcuni fattori non presenti in Italia. E’ vero che entrambi i Paesi hanno da molti anni un andamento del Pil poco più che stagnante, sia a causa dell’alto stock di debito accumulato, sia per via del progressivo invecchiamento della popolazione. Ma, diversamente dall’Italia, in Giappone il debito pubblico è quasi totalmente detenuto da investitori domestici e il Paese mantiene un saldo commerciale positivo. In sostanza, il Giappone si mantiene creditore nei confronti del resto del mondo. L’Italia no.” (Matteo Corsini)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="maidealista, post: 76741, member: 7232"] Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Stato Debito in percentuale del PIL[1] Zimbabwe 233,20 Giappone 199,70 Saint Kitts e Nevis 185,00 “Eppure i suoi titoli decennali sono all’1.2%. Perché? Perché il Giappone emette in una valuta di cui ha il controllo, mentre noi facciamo parte di un’unione monetaria che lascia i suoi membri sul bagnasciuga e che dovrebbe decidersi una buona volta a coprirli, e a coprire l’euro, con gli eurobond.” (G. Amato) “Secondo Amato, il costo del debito pubblico giapponese è basso perché il Giappone “emette in una valuta di cui ha il controllo”, per cui non importa se il debito pubblico abbia superato il 200 per cento del Pil. Francamente trovo del tutto ridicola la spiegazione di Amato, che pure dovrebbe avere un qualche ricordo di come andavano le cose in Italia prima che fosse introdotto l’euro, essendo stato ministro del Tesoro e presidente del Consiglio. All’epoca il debito pubblico era denominato il lire e la politica monetaria era affidata alla Banca d’Italia, ma i tassi nominali, lungi dall’essere all’1.2 per cento giapponese, erano oltre 10 volte tanto. Ciò che mantiene da lungo tempo i rendimenti nominali sui titoli decennali giapponesi così bassi (peraltro più alti di quelli tedeschi e statunitensi in termini reali) sono alcuni fattori non presenti in Italia. E’ vero che entrambi i Paesi hanno da molti anni un andamento del Pil poco più che stagnante, sia a causa dell’alto stock di debito accumulato, sia per via del progressivo invecchiamento della popolazione. Ma, diversamente dall’Italia, in Giappone il debito pubblico è quasi totalmente detenuto da investitori domestici e il Paese mantiene un saldo commerciale positivo. In sostanza, il Giappone si mantiene creditore nei confronti del resto del mondo. L’Italia no.” (Matteo Corsini) [/QUOTE]
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