Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Nuova Discussione
Annunci
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Il Resto di propit.it
Pausa Caffè
Infinito passato presente
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="JERRY48" data-source="post: 160782"><p>Ragazzi? A scuola e che nessuno fiati<img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/rage.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":rabbia:" title="Rabbia :rabbia:" data-shortname=":rabbia:" /></p><p>I verbi italiani si classificano in tre classi in base alle desinenze infinitive: -<em>are</em>, -<em>ere</em> e -<em>ire</em>. Nel parlato è possibile operare una ulteriore distinzione, vale a dire quella tra due tipi di infiniti in -<em>ere</em>: quelli che hanno l’accento sulla desinenza (<em>temére</em>) e quelli in cui l’accento cade sulla sillaba precedente (<em>crédere</em>). Si aggiunge poi il tipo in -<em>rre</em> (<em>porre</em>, dal lat. ponĕre;<em> dedurre </em>dal lat. deducĕre) che deriva dall’infinito latino in <em>-ĕre</em> per via della caduta, in epoca postclassica, della sillaba non accentata.</p><p></p><p>L’infinito italiano conserva solo in parte la morfologia e la distribuzione dell’infinito latino. Tra le forme infinitive latine, l’infinito presente attivo (per es., <em>amare</em>) ha una continuazione diretta nell’italiano moderno. L’infinito passato passivo subisce un cambiamento del riferimento temporale (<em>amatum esse</em> «essere stato amato»), mentre l’infinito perfettivo (<em>amavisse</em>) scompare e l’infinito presente passivo (<em>amari</em>) è sostituito, in italiano, dalla forma perifrastica (<em>essere amato</em>) oppure, a seconda dei contesti, da quella pronominale (<em>amarsi</em>). L’infinito futuro latino, formato dal verbo <em>esse</em> e il participio futuro, sopravvive solo in poche forme lessicalizzate: si tratta di neologismi entrati nella lingua scritta italiana già dal I secolo (<em>duraturo</em>, <em>perituro</em>, <em>venturo</em>). Le prime attestazioni provengono da volgarizzamenti, vale a dire il genere più tendente all’uso latineggiante.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="JERRY48, post: 160782"] Ragazzi? A scuola e che nessuno fiati:mad: I verbi italiani si classificano in tre classi in base alle desinenze infinitive: -[I]are[/I], -[I]ere[/I] e -[I]ire[/I]. Nel parlato è possibile operare una ulteriore distinzione, vale a dire quella tra due tipi di infiniti in -[I]ere[/I]: quelli che hanno l’accento sulla desinenza ([I]temére[/I]) e quelli in cui l’accento cade sulla sillaba precedente ([I]crédere[/I]). Si aggiunge poi il tipo in -[I]rre[/I] ([I]porre[/I], dal lat. ponĕre;[I] dedurre [/I]dal lat. deducĕre) che deriva dall’infinito latino in [I]-ĕre[/I] per via della caduta, in epoca postclassica, della sillaba non accentata. L’infinito italiano conserva solo in parte la morfologia e la distribuzione dell’infinito latino. Tra le forme infinitive latine, l’infinito presente attivo (per es., [I]amare[/I]) ha una continuazione diretta nell’italiano moderno. L’infinito passato passivo subisce un cambiamento del riferimento temporale ([I]amatum esse[/I] «essere stato amato»), mentre l’infinito perfettivo ([I]amavisse[/I]) scompare e l’infinito presente passivo ([I]amari[/I]) è sostituito, in italiano, dalla forma perifrastica ([I]essere amato[/I]) oppure, a seconda dei contesti, da quella pronominale ([I]amarsi[/I]). L’infinito futuro latino, formato dal verbo [I]esse[/I] e il participio futuro, sopravvive solo in poche forme lessicalizzate: si tratta di neologismi entrati nella lingua scritta italiana già dal I secolo ([I]duraturo[/I], [I]perituro[/I], [I]venturo[/I]). Le prime attestazioni provengono da volgarizzamenti, vale a dire il genere più tendente all’uso latineggiante. [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Il Resto di propit.it
Pausa Caffè
Infinito passato presente
Alto