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Mutui e Prestiti per la Casa
La banca blocca l'erogazione del mutuo in surroga per differenza tra stato di fatto della casa e pla
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Testo
<blockquote data-quote="roberta59" data-source="post: 229313" data-attributes="member: 46715"><p>Buongiorno a tutti devo risolvere un problema e chiedo aiuto a voi.</p><p>Dunque, ho chiesto alla banca una surroga sul mutuo già esistente per un consolidamento dei debiti più un determinato importo di liquidità in quanto devo curare mia figlia e non ho soldi.</p><p>La banca fa la prima delibera sulla mia posizione reddituale che risulta positiva, quindi procede inviando la pratica al perito il quale viene e fa la relativa perizia.</p><p>Da questa perizia risultano due differenze:</p><p>1) ho spostato la cucina con una stanza. Mi spiego, dove era prima la cucina ho fatto un ripostiglio, senza neanche togliere le maioliche ne gli attacchi acqua e gas già esistenti, la cucina l'ho fatta in una camera confinante con il bagno per cui mi sono attaccata allo scarico e all'acqua, di fuori passano i tubi del gas che si agganciano dalla caldaia. Praticamente è come se avessi solo spostato dei mobili.</p><p>2) la planimetri depositata al catasto non è conforme allo stato di fatto per una porta finestra che risulta spostata di 55 cm rispetto al disegno.</p><p>Ovviamente il mutuo è stato bloccato e la banca chiede sia la "pratica edilizia" che l'adeguamento catastale.</p><p>Sono andata all'ufficio tecnico del mio Comune e ho preso il progetto depositato da cui si evince che la posizione della finestra è esattamente dove è stata disegnata nel progetto.</p><p>La differenza sta solo nella planimetria che ha la riga che identifica la parete tra la porta finestra e l'angolo della stanza più lunga di 1,8 millimetri pari a 55 cm reali, questo è quello che mi ha detto il geometra incaricato da me per fare ciò che la banca mi chiedeva.</p><p>Lo stesso geometra dice che non c'è bisogno della pratica edile in quanto lo stato di fatto è uguale a quello che c'è nel progetto del costruttore.</p><p>Mi dice inoltre che è assurdo che la banca chieda questo adeguamento catastale perchè c'è una tolleranza del 10% nelle difformità e fa riferimento alla circolare n. 2 del 2010 dell'Agenzia del Territorio che però si riferisce solo ad atti pubblici e comunque regola il comportamento dei notai.</p><p>Vi chiedo se esiste un qualcosa di scritto riguardo a questa tollerabilità di cui mi parlano e se c'è qualche cosa che possa fare per convincere la banca a soprassedere visto che sta diventando urgente poter curare mia figlia.</p><p>Grazie a tutti</p><p>Roberta</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="roberta59, post: 229313, member: 46715"] Buongiorno a tutti devo risolvere un problema e chiedo aiuto a voi. Dunque, ho chiesto alla banca una surroga sul mutuo già esistente per un consolidamento dei debiti più un determinato importo di liquidità in quanto devo curare mia figlia e non ho soldi. La banca fa la prima delibera sulla mia posizione reddituale che risulta positiva, quindi procede inviando la pratica al perito il quale viene e fa la relativa perizia. Da questa perizia risultano due differenze: 1) ho spostato la cucina con una stanza. Mi spiego, dove era prima la cucina ho fatto un ripostiglio, senza neanche togliere le maioliche ne gli attacchi acqua e gas già esistenti, la cucina l'ho fatta in una camera confinante con il bagno per cui mi sono attaccata allo scarico e all'acqua, di fuori passano i tubi del gas che si agganciano dalla caldaia. Praticamente è come se avessi solo spostato dei mobili. 2) la planimetri depositata al catasto non è conforme allo stato di fatto per una porta finestra che risulta spostata di 55 cm rispetto al disegno. Ovviamente il mutuo è stato bloccato e la banca chiede sia la "pratica edilizia" che l'adeguamento catastale. Sono andata all'ufficio tecnico del mio Comune e ho preso il progetto depositato da cui si evince che la posizione della finestra è esattamente dove è stata disegnata nel progetto. La differenza sta solo nella planimetria che ha la riga che identifica la parete tra la porta finestra e l'angolo della stanza più lunga di 1,8 millimetri pari a 55 cm reali, questo è quello che mi ha detto il geometra incaricato da me per fare ciò che la banca mi chiedeva. Lo stesso geometra dice che non c'è bisogno della pratica edile in quanto lo stato di fatto è uguale a quello che c'è nel progetto del costruttore. Mi dice inoltre che è assurdo che la banca chieda questo adeguamento catastale perchè c'è una tolleranza del 10% nelle difformità e fa riferimento alla circolare n. 2 del 2010 dell'Agenzia del Territorio che però si riferisce solo ad atti pubblici e comunque regola il comportamento dei notai. Vi chiedo se esiste un qualcosa di scritto riguardo a questa tollerabilità di cui mi parlano e se c'è qualche cosa che possa fare per convincere la banca a soprassedere visto che sta diventando urgente poter curare mia figlia. Grazie a tutti Roberta [/QUOTE]
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