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<blockquote data-quote="Elisabetta48" data-source="post: 342605" data-attributes="member: 35395"><p>Questo della salute è certamente il punto più delicato. Ho conservato negli anni il resoconto di due convegni, anno 2006, su "Amianto e Uranio in Val di Susa - Il contributo della Società Geologica Italiana ad un tema di grande rilevanza sociale". Il primo organizzato a Roma dalla Sezione Giovani della Società Geologica Italiana,, il secondo, innescato dal primo e tenuto sotto forma di tavola rotonda, organizzato a Torino congiuntamene dall’Accademia delle Scienze di Torino e dalla Società Geologica Italiana con la collaborazione di due Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino (Scienze della Terra e Scienze Mineralogiche e Petrologiche). </p><p>Visto che è disponibile anche in Internet, metto il link</p><p><a href="https://www.socgeol.it/files/download/workshop/01%20VS%20(5-8).pdf" target="_blank">https://www.socgeol.it/files/download/workshop/01 VS (5-8).pdf</a>,</p><p>Il resoconto va letto per intero perchè spiega bene le cose ma la conclusione finale è che "I dati geologici a disposizione consentono quindi di concludere che nella Valle di Susa non esiste un rischio prevedibile per la salute pubblica che possa derivare dalla presenza di quantità eccessive né di amianto né di uranio." Conclusione motivata dai dati scientifici rilevati. So che anche l'ARPA piemontese si è espressa allo stesso modo. Ma vorrei sottolineare che se ho dal 2006 conservato questo documento è perchè conosco l'alto spessore scientifico delle persone che hanno partecipato alla tavola rotonda (uno di loro era il mitico prof. Tullio Regge le cui teorie avevo studiato all'Università ma gli altri non erano da meno) e perchè ho sempre ritenuto la Società Geologica Italiana un Ente Terzo, fuori dai giochi e dalle lobby politiche.</p><p>Il problema amianto non va certo sottovalutato ma proprio perchè ora lo si conosce bene lo si può affrontare in modo da neutralizzarlo. Certo bisogna seguire i protocolli previsti...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Elisabetta48, post: 342605, member: 35395"] Questo della salute è certamente il punto più delicato. Ho conservato negli anni il resoconto di due convegni, anno 2006, su "Amianto e Uranio in Val di Susa - Il contributo della Società Geologica Italiana ad un tema di grande rilevanza sociale". Il primo organizzato a Roma dalla Sezione Giovani della Società Geologica Italiana,, il secondo, innescato dal primo e tenuto sotto forma di tavola rotonda, organizzato a Torino congiuntamene dall’Accademia delle Scienze di Torino e dalla Società Geologica Italiana con la collaborazione di due Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino (Scienze della Terra e Scienze Mineralogiche e Petrologiche). Visto che è disponibile anche in Internet, metto il link [URL]https://www.socgeol.it/files/download/workshop/01%20VS%20(5-8).pdf[/URL], Il resoconto va letto per intero perchè spiega bene le cose ma la conclusione finale è che "I dati geologici a disposizione consentono quindi di concludere che nella Valle di Susa non esiste un rischio prevedibile per la salute pubblica che possa derivare dalla presenza di quantità eccessive né di amianto né di uranio." Conclusione motivata dai dati scientifici rilevati. So che anche l'ARPA piemontese si è espressa allo stesso modo. Ma vorrei sottolineare che se ho dal 2006 conservato questo documento è perchè conosco l'alto spessore scientifico delle persone che hanno partecipato alla tavola rotonda (uno di loro era il mitico prof. Tullio Regge le cui teorie avevo studiato all'Università ma gli altri non erano da meno) e perchè ho sempre ritenuto la Società Geologica Italiana un Ente Terzo, fuori dai giochi e dalle lobby politiche. Il problema amianto non va certo sottovalutato ma proprio perchè ora lo si conosce bene lo si può affrontare in modo da neutralizzarlo. Certo bisogna seguire i protocolli previsti... [/QUOTE]
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