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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 342625" data-attributes="member: 15764"><p>il discorso sulle linee ferroviarie è molto delicato implica scelte decisionali che a volte esulano dal ritorno economico perché sono ritenuti preminenti i risvolti sociali: sono decisioni politiche. Sono i governi che decidono, linee ferroviarie private in Italia sono date in concessione vedi Ferrovie del Gargano e lo stato in cui si trovano. Il problema è che fare soldi con il trasporto ferroviaria è dura: il progetto di un solo ente alla fine ha portato il medesimo sull'orlo della bancarotta. Ora ci sono Società che gestiscono l'alta velocità, che economicamente arrancano faticosamente nonostante un utilizzo diffuso, quelle che gestiscono il trasporto locale, che sono in deficit, ed il trasporto su merci, che va così così. I treni dei pendolari viaggiano stracolmi dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 19 dei giorni feriali ma nel resto delle ore sono vuoti; i prezzi degli abbonamenti sono relativamente bassi.</p><p>Il problema delle linee ferroviarie del sud Italia è cronico: ma chi investirebbe milioni di euro per fare il raddoppio di linee sulle quali viaggiano pochissimi treni con pochi viaggiatori? Già i tratti autostradali costruiti hanno uno scarso utilizzo, giustappunto durante i 3 mesi estivi c'è il traffico del turismo, per il resto dei mesi il traffico langue.</p><p>I nostri politici che si assumono la responsabilità politica delle decisioni governative guardano solo al consenso per mantenersi alla guida della nazione: ma la responsabilità politica ha il pregio di non presentare il conto a chi se ne assume la paternità se non nel lunghissimo periodo.</p><p>Il progetto della Torino Lione è vecchio e non è stato ancora finito per gli ostacoli che magistratura e associazioni hanno posto e continuano a porre: oggi il Colosseo non si potrebbe costruire perché troppa gente metterebbe il becco per ostacolare la sua costruzione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 342625, member: 15764"] il discorso sulle linee ferroviarie è molto delicato implica scelte decisionali che a volte esulano dal ritorno economico perché sono ritenuti preminenti i risvolti sociali: sono decisioni politiche. Sono i governi che decidono, linee ferroviarie private in Italia sono date in concessione vedi Ferrovie del Gargano e lo stato in cui si trovano. Il problema è che fare soldi con il trasporto ferroviaria è dura: il progetto di un solo ente alla fine ha portato il medesimo sull'orlo della bancarotta. Ora ci sono Società che gestiscono l'alta velocità, che economicamente arrancano faticosamente nonostante un utilizzo diffuso, quelle che gestiscono il trasporto locale, che sono in deficit, ed il trasporto su merci, che va così così. I treni dei pendolari viaggiano stracolmi dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 19 dei giorni feriali ma nel resto delle ore sono vuoti; i prezzi degli abbonamenti sono relativamente bassi. Il problema delle linee ferroviarie del sud Italia è cronico: ma chi investirebbe milioni di euro per fare il raddoppio di linee sulle quali viaggiano pochissimi treni con pochi viaggiatori? Già i tratti autostradali costruiti hanno uno scarso utilizzo, giustappunto durante i 3 mesi estivi c'è il traffico del turismo, per il resto dei mesi il traffico langue. I nostri politici che si assumono la responsabilità politica delle decisioni governative guardano solo al consenso per mantenersi alla guida della nazione: ma la responsabilità politica ha il pregio di non presentare il conto a chi se ne assume la paternità se non nel lunghissimo periodo. Il progetto della Torino Lione è vecchio e non è stato ancora finito per gli ostacoli che magistratura e associazioni hanno posto e continuano a porre: oggi il Colosseo non si potrebbe costruire perché troppa gente metterebbe il becco per ostacolare la sua costruzione. [/QUOTE]
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