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Testo
<blockquote data-quote="Nemesis" data-source="post: 97365" data-attributes="member: 15253"><p>La residenza è il luogo di dimora abituale, ex art. 43, secondo comma c.c. Si tratta di una situazione di fatto e a questa situazione – di fatto – devono sempre corrispondere le registrazioni anagrafiche, le cui dichiarazioni vanno rese all’Ufficiale di anagrafe del comune in cui si è andati ad abitare (o in cui sia avvenuto un cambiamento di abitazione) entro 20 giorni da ogni mutazione. Le dichiarazioni prescritte dalla legge e dal regolamento anagrafici hanno carattere d’obbligo (che sorge in relazione al solo fatto di avere la dimora abituale in un dato comune e indirizzo).</p><p>Quindi il consenso di terzi non è previsto. L'eventuale clausola contrattuale che preveda di non ottenere l'iscrizione anagrafica corrispondente alla propria residenza sarebbe illegittima.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Nemesis, post: 97365, member: 15253"] La residenza è il luogo di dimora abituale, ex art. 43, secondo comma c.c. Si tratta di una situazione di fatto e a questa situazione – di fatto – devono sempre corrispondere le registrazioni anagrafiche, le cui dichiarazioni vanno rese all’Ufficiale di anagrafe del comune in cui si è andati ad abitare (o in cui sia avvenuto un cambiamento di abitazione) entro 20 giorni da ogni mutazione. Le dichiarazioni prescritte dalla legge e dal regolamento anagrafici hanno carattere d’obbligo (che sorge in relazione al solo fatto di avere la dimora abituale in un dato comune e indirizzo). Quindi il consenso di terzi non è previsto. L'eventuale clausola contrattuale che preveda di non ottenere l'iscrizione anagrafica corrispondente alla propria residenza sarebbe illegittima. [/QUOTE]
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