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Locazione immobile anni 60 e certificazione impianti
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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 417376" data-attributes="member: 35382"><p>Curiosa la tua opinione. Ognuno è libero di crearsi i propri "patemi d'Animo" ... ma partiamo dal fondo. Non entro negli aspetti penali, sui quali non sono titolato.</p><p></p><p>Se per impianto di riscaldamento e idraulico, comprendi eventualmente l'impianto a gas, sei proprio sicuro di non correre rischi? Quasi sempre i tubi sono giuntati/raccordati: e nel tempo sono rimasti integri? Sul gas andrei cauto. Con l'acqua ... puoi rischiare un po' di danè.</p><p></p><p>Impianto elettrico:</p><p>-lo sai che i fili rigidi (ovviamente integri e lasciati dove stanno) non presentano alcun pericolo? Sono stati aboliti dagli usi domestici perchè scomodi e soggetti a maggiori perdite (effetto pelle) rispetto a quelli multifilari, non perchè pericolosi.</p><p>-che il collegamento di terra non è il toccasana di ogni inconveniente, ed ancora oggi si considerano<strong> adeguati gli impianti residenziali ante '90 con la presenza del differenziale magnetotermico (=salvavita)? DM 37/08</strong></p><p></p><p>Prese esistenti: qui il discorso è diverso: certamente un impianto realizzato negli anni '60 è stato dimensionato per assorbimenti piuttosto limitati, in genere non superiori a 3kW; è si avevano minori esigenze di prese varie, per tutti gli apparecchi oggi somuni (telefonini, PC, ecc) Agiungerei anche che le prese esistenti forse non hanno la protezione ai contatti diretti: una loro sostituzione la si eseguirebbe in un paio d'ore di lavoro. </p><p>Complessivamente l'acquirente, o il conduttore, entrando in un appartamento degli anni 60, deve sapere già a priori che in genere le pareti opache non sono isolate, gli infissi erano a vetro semplice, gli scarichi e sifoni sono vecchi di 60 anni, ecc.</p><p>Insomma: Miss Italia 2020 è certamente più ben messa di Miss Italia 1980.</p><p></p><p>Si compra nello stato di fatto. </p><p>Comprando, certamente valuterei la situazione reale: mettere in bilancio il rifacimento degli impianti, è certamente un condivisibile suggerimento: e se non ci sono mai stati interventi di ristrutturazione, inizierei dal bagno, poi eventualmente dall'impianto gas, poi dall'impianto elettrico.</p><p></p><p>Quanto agli obblighi connessi ai contratti concordati, non so esprimermi: certamente prima del 1990 la dichiarazione di conformità, nemmeno esisteva. </p><p>E nessuna legge impone il rifacimento degli impianti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 417376, member: 35382"] Curiosa la tua opinione. Ognuno è libero di crearsi i propri "patemi d'Animo" ... ma partiamo dal fondo. Non entro negli aspetti penali, sui quali non sono titolato. Se per impianto di riscaldamento e idraulico, comprendi eventualmente l'impianto a gas, sei proprio sicuro di non correre rischi? Quasi sempre i tubi sono giuntati/raccordati: e nel tempo sono rimasti integri? Sul gas andrei cauto. Con l'acqua ... puoi rischiare un po' di danè. Impianto elettrico: -lo sai che i fili rigidi (ovviamente integri e lasciati dove stanno) non presentano alcun pericolo? Sono stati aboliti dagli usi domestici perchè scomodi e soggetti a maggiori perdite (effetto pelle) rispetto a quelli multifilari, non perchè pericolosi. -che il collegamento di terra non è il toccasana di ogni inconveniente, ed ancora oggi si considerano[B] adeguati gli impianti residenziali ante '90 con la presenza del differenziale magnetotermico (=salvavita)? DM 37/08[/B] Prese esistenti: qui il discorso è diverso: certamente un impianto realizzato negli anni '60 è stato dimensionato per assorbimenti piuttosto limitati, in genere non superiori a 3kW; è si avevano minori esigenze di prese varie, per tutti gli apparecchi oggi somuni (telefonini, PC, ecc) Agiungerei anche che le prese esistenti forse non hanno la protezione ai contatti diretti: una loro sostituzione la si eseguirebbe in un paio d'ore di lavoro. Complessivamente l'acquirente, o il conduttore, entrando in un appartamento degli anni 60, deve sapere già a priori che in genere le pareti opache non sono isolate, gli infissi erano a vetro semplice, gli scarichi e sifoni sono vecchi di 60 anni, ecc. Insomma: Miss Italia 2020 è certamente più ben messa di Miss Italia 1980. Si compra nello stato di fatto. Comprando, certamente valuterei la situazione reale: mettere in bilancio il rifacimento degli impianti, è certamente un condivisibile suggerimento: e se non ci sono mai stati interventi di ristrutturazione, inizierei dal bagno, poi eventualmente dall'impianto gas, poi dall'impianto elettrico. Quanto agli obblighi connessi ai contratti concordati, non so esprimermi: certamente prima del 1990 la dichiarazione di conformità, nemmeno esisteva. E nessuna legge impone il rifacimento degli impianti. [/QUOTE]
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