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Testo
<blockquote data-quote="mapeit" data-source="post: 109973" data-attributes="member: 17237"><p>Tuo marito opterebbe per la soluzione "molla e viviamo tranquilli", tu mi sembri più agguerrita (giustamente) contro una compagnia di mascalzoni che ti ha procurato danni ed ora ti minaccia.</p><p>La minaccia (meglio sarebbe avere una prova inconfutabile quale un testimone o una registrazione) è un reato, punito dal codice penale con una multa o, nei casi più gravi, anche con il carcere fino ad un anno. Il reato sussiste quando si prospetta a qualcuno un male futuro, un danno ingiusto, con parole o con atti, in modo espresso o tacito, ma comunque in grado di turbare o di diminuire la libertà psichica e morale della vittima. (Codice penale articolo 612).</p><p>Visto che tu, avendo affittato la casa, conosci nomi, cognomi e indirizzi di tutti coloro che ti hanno minacciata puoi tranquillmente scegliere una di queste strade:</p><p>1) DIFFIDA: Se non vuoi agire ancora"penalmente" vai da un legale e fatti preparare un "atto stragiudiziale di diffida" da notificare tanto ai tuoi ex inquilini, quanto al comando della Forza Pubblica più vicino alla tua residenza (Carabinieri o P.S.). Con questo atto non avvii una querela ma metti in guardia e diffidi il gruppo dal proseguire dette condotte moleste ed al contempo tieni all'erta la PS o CC che siano.</p><p>2) ESPOSTO: l'esposto è l'atto di richiesta di intervento dell'Autorità di P.S. presentato in caso di dissidi privati da una o da entrambe le parti coinvolte. Infatti la composizione dei privati dissidi rientra tra i compiti dell'Autorità di P.S. che, a richiesta delle parti, può intervenire per provvedere alla soluzione delle controversie.</p><p>L'esposto si può richiedere ai funzionari della Polizia di Stato, agli Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, agli ispettori superiori della Polizia di Stato etc.</p><p>In seguito alla richiesta d'intervento, l'ufficiale di Pubblica Sicurezza provvede ad invitare le parti in ufficio per tentare la conciliazione e redigere un verbale. </p><p>Per realizzare la composizione delle parti coinvolte è necessario, oltre al raggiungimento di un accordo, che non vi siano reati perseguibili d'ufficio (per i quali l'ufficiale di Pubblica Sicurezza è obbligato a trasmettere notizia di reato all'autorità giudiziaria).</p><p>Dell'incontro si prende nota negli atti d'ufficio e, se ritenuto necessario, si redige un verbale che viene firmato dalle parti e dall'ufficiale di P.S. e può essere prodotto in giudizio, avendo valore di scrittura privata riconosciuta.</p><p>Per i delitti perseguibili a querela della persona offesa (come in questo caso) è consentito richiedere da parte della stessa un preventivo componimento della vertenza; tale richiesta non pregiudica il successivo esercizio del diritto di querela.</p><p>3) QUERELA per minaccia ed ingiuria, ovvero un atto formale con il quale, nell'identificare gli autori del fatto esponi le minacce e le eventuali ingiurie subite, che viene trasemesso alla Procura della Repubblica per procedere penalmente contro il gruppo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="mapeit, post: 109973, member: 17237"] Tuo marito opterebbe per la soluzione "molla e viviamo tranquilli", tu mi sembri più agguerrita (giustamente) contro una compagnia di mascalzoni che ti ha procurato danni ed ora ti minaccia. La minaccia (meglio sarebbe avere una prova inconfutabile quale un testimone o una registrazione) è un reato, punito dal codice penale con una multa o, nei casi più gravi, anche con il carcere fino ad un anno. Il reato sussiste quando si prospetta a qualcuno un male futuro, un danno ingiusto, con parole o con atti, in modo espresso o tacito, ma comunque in grado di turbare o di diminuire la libertà psichica e morale della vittima. (Codice penale articolo 612). Visto che tu, avendo affittato la casa, conosci nomi, cognomi e indirizzi di tutti coloro che ti hanno minacciata puoi tranquillmente scegliere una di queste strade: 1) DIFFIDA: Se non vuoi agire ancora"penalmente" vai da un legale e fatti preparare un "atto stragiudiziale di diffida" da notificare tanto ai tuoi ex inquilini, quanto al comando della Forza Pubblica più vicino alla tua residenza (Carabinieri o P.S.). Con questo atto non avvii una querela ma metti in guardia e diffidi il gruppo dal proseguire dette condotte moleste ed al contempo tieni all'erta la PS o CC che siano. 2) ESPOSTO: l'esposto è l'atto di richiesta di intervento dell'Autorità di P.S. presentato in caso di dissidi privati da una o da entrambe le parti coinvolte. Infatti la composizione dei privati dissidi rientra tra i compiti dell'Autorità di P.S. che, a richiesta delle parti, può intervenire per provvedere alla soluzione delle controversie. L'esposto si può richiedere ai funzionari della Polizia di Stato, agli Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, agli ispettori superiori della Polizia di Stato etc. In seguito alla richiesta d'intervento, l'ufficiale di Pubblica Sicurezza provvede ad invitare le parti in ufficio per tentare la conciliazione e redigere un verbale. Per realizzare la composizione delle parti coinvolte è necessario, oltre al raggiungimento di un accordo, che non vi siano reati perseguibili d'ufficio (per i quali l'ufficiale di Pubblica Sicurezza è obbligato a trasmettere notizia di reato all'autorità giudiziaria). Dell'incontro si prende nota negli atti d'ufficio e, se ritenuto necessario, si redige un verbale che viene firmato dalle parti e dall'ufficiale di P.S. e può essere prodotto in giudizio, avendo valore di scrittura privata riconosciuta. Per i delitti perseguibili a querela della persona offesa (come in questo caso) è consentito richiedere da parte della stessa un preventivo componimento della vertenza; tale richiesta non pregiudica il successivo esercizio del diritto di querela. 3) QUERELA per minaccia ed ingiuria, ovvero un atto formale con il quale, nell'identificare gli autori del fatto esponi le minacce e le eventuali ingiurie subite, che viene trasemesso alla Procura della Repubblica per procedere penalmente contro il gruppo. [/QUOTE]
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