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Mutuo a 10 anni, tasso fisso o variabile?
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<blockquote data-quote="Miky" data-source="post: 137264" data-attributes="member: 5562"><p>Fino ad oggi è quasi sempre convenuto il variabile per chi ha stipulato il mutuo in ogni momento. </p><p>Il perchè è intuitivo: Quello che paghi in più col tasso fisso è quanto la banca si fa pagare il rischio che si prende per la possibilità di un aumento futuro dei tassi, ed è una specie di assicurazione contro tale pericolo. </p><p></p><p>Se il differenziale tra variabile e fisso è alto, il rischio viene pagato molto ( e questo succede oggi), se il differenziale è basso vuol dire che basso è anche il pericolo di aumento dei tassi futuri ( fino all'assurdo di un anno e mezzo fa: il variabile più alto del fisso, che significava che il rischio di aumento dei tassi era sotto zero).</p><p></p><p>Io preferisco il variabile per principio: sono dell'idea che siccome i tassi tutto sommato li decidono le banche, loro sanno meglio degli altri come tutelarsi per la loro dinamica futura. </p><p></p><p>Fino ad oggi è sempre stato così, ma è lecito essere preoccupati per il futuro, vista la situazione che attualmente è altamente incerta anche per le banche stesse. </p><p>C'è da tenere in considerazione che 10 anni è un periodo piuttosto corto, e che quindi anche il rischio è minore di un mutuo,che so, di 30 o 40 anni. </p><p></p><p>In definitiva anche oggi continuo a prediligere il variabile, ma chi lo sottoscrive deve essere pronto a variazioni molto alte della rata, anche a momenti che potrebbe essere del 70% superiore a quella di questi mesi. E' stata pompata una valanga di liquidità nel sistema in questo ultimo anno e mezzo per far ripartire l'economia, e se in futuro ci fosse una ripresa consistente l'inflazione si impennerebbe in brevissimo tempo con conseguente rialzo dei tassi. </p><p></p><p>E' una prospettiva che trovo improbabile, la nostra situazione è più simile a quella del giappone anni '90, con le banche malaticce che faticano a dare credito e la ripresa che fatica ad arrivare. E' da tenere comunque in considerazione che, se mai dovessero crescere i tassi e l'inflazione (e quindi la rata), anche il reddito disponibile dovrebbe aumentare di conseguenza, con probabile alleviamento della crescita del mutuo. </p><p></p><p>Fai molte prove con una normale calcolatrice della rata che trovi in internet, oggi il variabile lo puoi trovare al 2% ma in futuro potrebbe arrivare tranquillamente a un 7%, vedi come cambia la rata in funzione della crescita dei tassi (che sono più "pericolosi" nei primi anni del mutuo quando il capitale residuo è alto rispetto agli ultimi 2/3 anni). Tieni presente l'interessante opzione del variabile con cap, che oggi è molto in voga.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Miky, post: 137264, member: 5562"] Fino ad oggi è quasi sempre convenuto il variabile per chi ha stipulato il mutuo in ogni momento. Il perchè è intuitivo: Quello che paghi in più col tasso fisso è quanto la banca si fa pagare il rischio che si prende per la possibilità di un aumento futuro dei tassi, ed è una specie di assicurazione contro tale pericolo. Se il differenziale tra variabile e fisso è alto, il rischio viene pagato molto ( e questo succede oggi), se il differenziale è basso vuol dire che basso è anche il pericolo di aumento dei tassi futuri ( fino all'assurdo di un anno e mezzo fa: il variabile più alto del fisso, che significava che il rischio di aumento dei tassi era sotto zero). Io preferisco il variabile per principio: sono dell'idea che siccome i tassi tutto sommato li decidono le banche, loro sanno meglio degli altri come tutelarsi per la loro dinamica futura. Fino ad oggi è sempre stato così, ma è lecito essere preoccupati per il futuro, vista la situazione che attualmente è altamente incerta anche per le banche stesse. C'è da tenere in considerazione che 10 anni è un periodo piuttosto corto, e che quindi anche il rischio è minore di un mutuo,che so, di 30 o 40 anni. In definitiva anche oggi continuo a prediligere il variabile, ma chi lo sottoscrive deve essere pronto a variazioni molto alte della rata, anche a momenti che potrebbe essere del 70% superiore a quella di questi mesi. E' stata pompata una valanga di liquidità nel sistema in questo ultimo anno e mezzo per far ripartire l'economia, e se in futuro ci fosse una ripresa consistente l'inflazione si impennerebbe in brevissimo tempo con conseguente rialzo dei tassi. E' una prospettiva che trovo improbabile, la nostra situazione è più simile a quella del giappone anni '90, con le banche malaticce che faticano a dare credito e la ripresa che fatica ad arrivare. E' da tenere comunque in considerazione che, se mai dovessero crescere i tassi e l'inflazione (e quindi la rata), anche il reddito disponibile dovrebbe aumentare di conseguenza, con probabile alleviamento della crescita del mutuo. Fai molte prove con una normale calcolatrice della rata che trovi in internet, oggi il variabile lo puoi trovare al 2% ma in futuro potrebbe arrivare tranquillamente a un 7%, vedi come cambia la rata in funzione della crescita dei tassi (che sono più "pericolosi" nei primi anni del mutuo quando il capitale residuo è alto rispetto agli ultimi 2/3 anni). Tieni presente l'interessante opzione del variabile con cap, che oggi è molto in voga. [/QUOTE]
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